Il presidente della società veneta ha dato le dimissioni dopo uno scontro con l’amministrazione comunale
Stavolta fa sul serio. Dopo tre lunghe ore di consiglio di amministrazione, Francesco Zambelli non è più il presidente della Rugby Rovigo. Dopo sette anni di presidenza sono arrivate le dimissioni, dovute ad uno scontro con l’amministrazione comunale.
Non è la prima volta che Zambelli annuncia le proprie dimissioni: era successo in agosto per un dissidio con la società che gestisce le giovanili, ma erano successivamente rientrate. Stavolta le ragioni dello scontro sono alcune dichiarazioni fatte da due assessori del comune di Rovigo, l’assessore allo sport Luigi Paulon e l’assessore ai lavori pubblici Antonio Saccardin, che hanno criticato la gestione da parte della società di via Alfieri della palestra dello stadio Battaglini.
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Le critiche da parte dei due esponenti dell’amministrazione del comune di Rovigo sono state, a quanto pare, la classica goccia che fa traboccare il vaso e che hanno fatto maturare una decisione a lungo ponderata da Zambelli e influenzata anche dal rapporto con la Monti Junior, la società che a Rovigo gestisce le giovanili.
Il suo posto è stato preso per il momento dal vice-presidente del club, Nicola Azzi, che assumerà l’incarico di vertice almeno fino alla fine dell’anno, se non addirittura fino alla fine del mandato del consiglio di amministrazione della società, che scadrà nel 2019.
Non si tratta di un addio, però: Zambelli rimarrà comunque nel consiglio della Rugby Rovigo, in un ruolo di semplice consigliere al fine di non far mancare il proprio sostegno alla società.
Dall’altra parte della barricata l’amministrazione comunale ha confermato il sostegno ai propri assessori, rifiutando qualsiasi responsabilità nelle vicende della Rugby Rovigo.
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