Sfida di alta classifica per i cremisi. Con il direttore sportivo parliamo anche di Casellato, permit player, Lega e rugby seven
L’undicesima giornata dell’Eccellenza propone un interessante scontro al vertice tra Fiamme Oro e Rovigo, rispettivamente quarta e seconda in classifica e separate da nove punti in graduatoria. All’andata finì 19-13 per i Bersaglieri al termine di una gara molto combattuta, che fa ben pensare ad un copione pressoché simile anche a Ponte Galeria almeno per quanto riguarda l’andamento del match. Ne abbiamo aprlato con il direttore sportivo delle Fiamme, Claudio Gaudiello. “Sicuramente per noi è una partita importante, affrontiamo la seconda in classifica e ci teniamo a fare bella figura – ha dichiarato a On Rugby – Non credo sia decisiva ancora in chiave playoff”.
I cremisi vengono da cinque vittorie consecutive in campionato, con l’ultima sconfitta che risale allo scorso 4 novembre contro il Petrarca, ma secondo Gaudiello non basta per far pendere la bilancia verso la squadra romana. “Credo che la favorita sia Rovigo, perché sono più avanti di noi in classifica. Stiamo venendo da un ottimo momento di forma e vogliamo continuare su questo trend, ma è una partita molto difficile. Faremo di tutto per vincerla. Rovigo ha un ottimo pacchetto di mischia, è il loro punto di forza. Credo che il loro allenatore sia molto bravo in quest’aspetto”.
Il reparto degli avanti è pure uno dei fuori all’occhiello degli uomini di Gianluca Guidi, di cui la squadra sembra aver ormai acquisito l’identità, anche in maniera più rapida di quanto avvenuto durante la scorsa stagione con Umberto Casellato. “L’anno scorso l’identità di squadra portata da Casellato si è vista solo alla fine, mentre quest’anno i concetti sono stati assimilati più rapidamente”. Del gruppetto playoff, formato anche da Viadana e San Donà, le Fiamme Oro possono contare (come lo scorso anno) sulla miglior difesa del lotto, ma anche su un attacco meno prolifico delle dirette concorrenti. Gaudiello rivede la squadra in questi numeri. “Sì, abbiamo un gioco senza grandi strutture, molto semplice, che si adatta a quelli che sono i princìpi del rugby”. E che sono anche il frutto di stili diversi tra Guidi e Casellato.
Le parole di Casellato e il professionismo cremisi
Proprio delle Fiamme Oro ha parlato proprio quest’ultimo in settimana, passato da qualche mese ad allenare i trequarti del Rovigo. «Tutto verteva sull’allenamento e preparazione di ogni gara – ha dichiarato il tecnico a La Voce di Rovigo – Non c’è il tifoso super affezionato o i custodi che sono li da una vita, è una situazione diversa da quella che ho trovato a Rovigo. A Roma sono stato solo un anno, non penso mi si bloccherà lo stomaco».
Dichiarazioni a cui il ds cremisi risponde così: “Non si bloccherà neanche a noi. Siamo stati un anno con lui, forse non c’è stato neanche il tempo necessario per poterci conoscere fino in fondo”. In ogni caso, secondo Gaudiello, le dichiarazioni di Casellato, non devono essere interpretate come uno dei motivi per i quali il percorso tra le parti si è interrotto dopo appena un anno, poiché “ci siamo lasciati di comune accordo”.
Se, da un lato, una realtà molto particolare come le Fiamme Oro offre ai propri giocatori un ambiente professionistico a tutti gli effetti, con i conseguenti pregi, dall’altra potrebbe influire sulla passione degli atleti? Il pensiero di Gaudiello è molto chiaro. “Stiamo cercando di far capire ai ragazzi che loro hanno delle responsabilità, perché sono pagati per fare quello e dunque sono professionisti, visto che veniamo pagati tutti dal Ministero. La passione ovviamente deve alimentare un giocatore a prescindere; credo che a tutti i ragazzi piaccia quello che fanno. Il professionismo è un’ulteriore responsabilità per noi, ma ne siamo consapevoli”.
Permit player e Lega
Con l’imminente Sei Nazioni, le Fiamme Oro potrebbero rivestire ancora un ruolo cruciale in ottica permit player, come avvenuto spesso negli ultimi mesi e anni. “Abbiamo da tempo instaurato una collaborazione con le Zebre ma anche con il Benetton Treviso, a cui abbiamo prestato Di Stefano. C’è massima apertura nei confronti delle due squadre, per cui i giocatori che ci chiederanno di impiegare noi li metteremo a disposizione come abbiamo sempre fatto per il bene del movimento”.
A proposito di rugby italiano e permit player, Gaudiello ci aggiorna anche sulla questione Lega di Club. “Su mandato di tutti gli altri colleghi, il presidente Marusso ha iniziato un dialogo con la Federazione. Dovevano incontrarsi sui punti fondamentali per la formazione della Lega; vedo massima apertura da parte di tutti, rispetto a qualche mese fa. Potrebbe essere la volta buona per riuscire a concludere qualcosa”.
Il rugby seven a Ponte Galeria
Quasi un anno fa, Orazio Arancio ci aveva parlato dell’interesse delle Fiamme Oro nel creare una squadra stabile di rugby seven. Chiediamo a Gaudiello se ci sono i presupposti per la realizzazione di questa idea. “So che il progetto Seven sta andando avanti. Mi risulta che, insieme alla Federazione, si stiano sistemando le parti logistiche e burocratiche. Credo ci siano tutti i presupposti affinché venga aperta questa nuova sezione delle Fiamme Oro Seven insieme alla FIR, che riguarderebbe solo la prima squadra”.
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