L’ex apertura irlandese ha parlato alla stampa neozelandese, tra Sei Nazioni e percorso personale
Ronan O’Gara, dopo un periodo fruttuoso in terra francese, nello staff tecnico del Racing, sta vivendo un’esperienza prestigiosa nell’emisfero australe, a Christchurch, con i gloriosi Crusaders. Nonostante sia a migliaia di chilometri da casa, però, la sua attenzione per il Sei Nazioni non è affatto scemata, come dimostrano i temi trattati in un suo incontro con la stampa locale.
“Sarà una corsa a due per il titolo, tra i campioni in carica dell’Inghilterra e l’Irlanda. Dopo averli battuti nel finale dello scorso torneo, abbiamo preso coraggio e fiducia, senza fermarci più”, ha dichiarato l’ex Munster, che poi ha messo in guardia i suoi connazionali dalle insidie francesi. “Soprattutto nella prima gara, in trasferta, i galletti sono una squadra estremamente fastidiosa da affrontare. Possono sempre trovare confidenza nei loro mezzi, sfruttare al meglio il loro talento, ma onestamente sarei molto sorpreso se l’Irlanda dovesse uscire senza vittoria da Saint Denis”.
O’Gara ha speso qualche parola importante anche per i giovanissimi e i debuttanti (o quasi) della banda Schmidt: “Larmour e Aki sono dei talenti notevoli, ma non aspettatevi troppo da loro a questo giro. Hanno impressionato fino ad adesso, ma quando gli avversari imparano a conoscerti tutto diventa più difficile. Giocano sui tuoi difetti, ti mettono in crisi. Joe Schmidt, però, è un grande allenatore, sa come gestire determinate situazioni, ed ha creato un grande metodo di lavoro. Inoltre, ogni giocatore è orgoglioso di fare parte del suo gruppo, sta lavorando benissimo”.
Non è mancato, infine, un accenno all’esperienza in terra neozelandese. “Ho voluto fortemente questo viaggio oversea. Non conta solo lo stipendio (più basso che in Francia, ndr), ma anche la voglia di assecondare i propri desideri e continuare il mio percorso di crescita. Venire ai Crusaders era quasi come un sogno”, ha concluso O’Gara.
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