L’organizzazione irlandese contro i tanti rebus transalpini. Il pronostico è tutto per i Verdi, kick-off alle ore 17:45
Francia e Irlanda non potrebbero rappresentare due movimenti più diversi tra di loro, sia per caratteristiche intrinseche sia per il momento storico che stanno affrontando. Il 2017 al di là delle Alpi si è rapidamente trasformato in una polveriera con le tante prestazioni negative, la difficoltà nel trovare una squadra stabile e efficace e il cambio di allenatore avvenuto a dicembre come ciliegina sulla torta, con tutte le critiche che ne sono derivate. La struttura del Top 14, inoltre, non aiuta la crescita dei nazionali francesi vista la corsa allo straniero scatenatasi negli ultimi anni, che nasconde solo in parte un problema di produzione dei talenti nella filiera giovanile rispetto a decenni fa.
Al caos transalpino, fa da contraltare la scientifica organizzazione irlandese: le franchigie (perlomeno Munster e Leinster) sono tra le migliori d’Europa per rendimento, il minutaggio dei big è stato centellinato secondo programma e nuovi giovani nel frattempo si affacciano sul Pro14 pretendendo da subito una maglia da titolare in nazionale. Una macchina logica e organizzata, i cui algoritmi garantiscono a coach Joe Schmidt una base lavorativa eccezionalmente solida.
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Con queste premesse, l’esito della sfida parigina potrebbe sembrare scontato. Gli irlandesi, favoriti insieme all’Inghilterra per la vittoria del Sei Nazioni, partono con i favori del pronostico per i succitati motivi, ma anche perché possono dirsi superiori in quasi tutti gli scontri diretti, sia individualmente sia nelle fasi statiche (tranne in mischia dove la partita sembra essere più aperta). Nonostante l’Irlanda sia un libro aperto dal punto di vista tattico per gli avversari, gli straordinari livelli di esecuzione raggiunti dagli interpreti disinnescano quasi sempre le contromosse altrui, specie se la mediana Murray-Sexton scandisce il ritmo a proprio piacimento. Loop, incroci, cariche del pack: i Verdi non hanno alcun reale segreto, eppure in pochi riescono a decriptarne i codici di programmazioni.
Quando qualcuno riesce a instillare un malware nel sistema, tuttavia, non sempre l’Irlanda ha avuto a disposizione un piano B immediatamente pronto all’uso. Proprio contro i transalpini, lo scorso anno, Best&co. non ebbero vita facile a superare la trincea preparata dal fu coach Novès e dovettero ricorrere a tutta la sapienza tattica di Sexton e Murray (per l’appunto) per aggirare i transalpini, poi sconfitti 19-9. Riuscirà Jacques Brunel a fare meglio? È la domanda che in Francia si pongono un po’ tutti, non solo limitatamente alla partita di questo pomeriggio.
Per il debutto nel Sei Nazioni, l’ex CT dell’Italia ha già rivoluzionato la squadra rispetto al Test Match giocato dalla Francia contro il Sudafrica, cambiando ben dieci giocatori e in blocco l’intera trequarti (a estremo primo cap per Palis). A tutti questi cambiamenti, è improbabile che seguirà anche un piano di gioco sfaccettato e ricco di soluzioni, visto il poco tempo a disposizione dello staff tecnico. Lo stesso Brunel, del resto, ha ribadito che il proprio lavoro si è basato su cose semplici fin qui, al fine di dare quell’ordine tattico che mancava in precedenza. Grandi responsabilità dunque per pack e mediana, con Mathieu Jalibert all’esordio in nazionale ad appena 19 anni. Difficile pensare ad un esordio più complicato.
Calcio d’inizio alle ore 17:45 allo Stade de France, diretta tv su DMAX.
Le formazioni
Francia: 15 Geoffrey Palis, 14 Teddy Thomas, 13 Rémi Lamerat, 12 Henry Chavancy, 11 Virimi Vakatawa, 10 Matthieu Jalibert, Maxime Machenaud, 8 Kevin Gourdon, 7 Yacouba Camara, 6 Wenceslas Lauret, 5 Sébastien Vahaamahina, 4 Arthur Iturria, 3 Rabah Slimani, 2 Guilhem Guirado (c), Jefferson Poirot
A disposizione: 16 Adrien Pelissié, 17 Dany Priso, 18 Cedate Gomes Sa, 19 Paul Gabrillagues, 20 Marco Tauleigne, 21 Antoine Dupont, 22 Anthony Belleau, 23 Benjamin Fall
Irlanda: 15 Rob Kearney, 14 Keith Earls, 13 Robbie Henshaw, 12 Bundee Aki, 11 Jacob Stockdale, 10 Johnny Sexton, 9 Conor Murray, 8 CJ Stander, 7 Josh van der Flier, 6 Peter O’Mahony, 5 James Ryan, 4 Iain Henderson, 3 Tadhg Furlong, 2 Rory Best, 1 Cian Healy
A disposizione: 16 Sean Cronin, 17 Jack McGrath, 18 John Ryan, 19 Devin Toner, 20 Dan Leavy, 21 Luke McGrath, 22 Joey Carbery, 23 Fergus McFadden
Daniele Pansardi
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