Sei Nazioni 2018: il Galles non lascia scampo alla Scozia. A Cardiff finisce 34-7

I Dragoni puniscono gli errori di una Scozia praticamente mai in partita

ph. REUTERS/Rebecca Naden

La gara del Principality Stadium tra Galles e Scozia apre il programma della prima giornata del Sei Nazioni 2018. A Cardiff si gioca ‘indoor’, perchè il tetto dello stadio è stato chiuso e di fronte ad un pubblico, come sempre, caldo e competente.

La Scozia parte decisamente meglio ma dopo cinque minuti di dominio territoriale che non portano nessun punto a referto, è il Galles a trovare per primo la via della meta. Ali Price si fa intercettare il riciclo da Gareth Davies (bravissimo a leggere le intenzioni del suo opposto) che anticipa Jon Welsh e si invola, inseguito solo da Harris, verso l’area di meta scozzese andando in tuffo a marcare la prima meta del Sei Nazioni 2018.

Halfpenny trasforma e poco dopo il Galles va vicinissimo ancora alla meta, ma stavolta la difesa scozzese, in qualche modo, riesce a salvarsi (perchè Steff Evans, servito da Alun Wyn Jones, perde l’ovale in avanti) salvo capitolare poco dopo quando Halfpenny – dopo qualche fase giocata da una mischia chiusa sui 5m scozzesi – va oltre la linea all’altezza della bandierina alla destra d’attacco, prima di trasformare per il 14-0.

Il risultato è giusto per quanto visto finora in campo: la Scozia prova a giocare ma fatica tantissimo, al Galles al contrario riesce tutto facile.  I Dragoni sono stati bravissimi e cinici a sfruttare gli errori commessi dagli avversari, hanno fatto benissimo al breakdown (soprattutto Navidi) e sono stati letali nelle ripartenze.

Il secondo quarto è un pò più equilibrato, perchè la Scozia riesce ad entrare in partita, commettendo qualche errore in meno, gestendo meglio i possessi e trovando, finalmente, il contributo di Finn Russell, finora un pò spento – ma non quello di Ali Price, che sembra soffrire più del previsto la pressione.  Il Galles non fa niente di eccezionale ma non va neanche mai in grosse difficoltà, andando a riposo avanti 14-0.

Nella ripresa il Galles trova subito tre punti importantissimi (anche dal punto di vista psicologico) dalla piazzola, a punire la scorrettezza di capitan Barclay al breakdown – che gioca l’ovale da terra. Sul 17-0, la partita sembra davvero ormai indirizzata ma ci si aspetta ancora la reazione della Scozia, che con una sconfitta oggi vedrebbe già svanire dopo sola una giornata le (già poche, in verità) speranze di successo finale.

Arriva, però, un altro piazzato di Halfpenny, con Gauzere che penalizza, stavolta sbagliando, ancora John Barclay al breakdown – il capitano scozzese, stavolta, aveva i piedi piantati a terra. Sotto 20-0, Townsend inserisce Greig Laidlaw al posto di Ali Price ma Pascal Gauzere punisce ancora la mischia scozzese, con Patchell che trova una penal’touche nei 22m avversari.

La Scozia torna a commettere troppi errori e si disunisce, mentre il Galles resta ‘sornione’ accettando di lasciare campo e possesso agli avversari per ripartire in contrattacco non appena si crea l’occasione giusta. La gara entra nell’ultimo quarto e Halfpenny trova la doppietta personale a chiudere un’azione in cui il break di Rhys Patchell aveva spezzato la tutt’altro che irresistibile difesa scozzese. L’estremo degli Scarlets si incarica della trasformazione, portando il risultato sul 27-0 e i Dragoni ad un passo dal punto di bonus offensivo.

Il Galles adesso continua a spingere e va vicinissimo alla quarta meta ma Wyn Jones – servito al volo da Gareth Anscombe – si fa tenere alto l’ovale portato comunque oltre la linea. Il punto di bonus, strameritato, arriva al 72′ con la marcatura di Steff Evans che va in tuffo all’altezza della bandierina schiacciando l’ovale a terra con una mano. Gauzere si consulta col TMO prima di convalidare la marcatura, trasformata ancora da Halfpenny.

La Scozia riesce almeno a togliere lo zero dal tabellino grazie ad un guizzo di Peter Horne a due minuti dallo scadere.

Finisce 34-7. Il Galles conquista, strameritando, una vittoria impressionante per quanto visto in campo che permette di aprire il Sei Nazioni nel migliore dei modi.

La Scozia, invece, ha mostrato oggi segnali di scarsa tenuta mentale dopo aver vissuto una settimana da “favorita”.
I Dark Blues sono sulla strada giusta, ma l’ultimo passo verso l’Olimpo Ovale è (molto) più lungo di quanto qualcuno pensasse e la batosta di oggi ne è la prova. Una gara sbagliata non compromette quanto di buono fatto finora, ma sicuramente per Townsend e il suo staff in settimana ci sarà moltissimo lavoro da fare.

 

Galles: 15 Leigh Halfpenny, 14 Josh Adams, 13 Scott Williams, 12 Hadleigh Parkes, 11 Steff Evans, 10 Rhys Patchell, 9 Gareth Davies, 8 Ross Moriarty, 7 Josh Navidi, 6 Aaron Shingler, 5 Alun Wyn Jones (c), 4 Cory Hill, 3 Samson Lee, 2 Ken Owens, 1 Rob Evans
A disposizione: 16 Elliot Dee, 17 Wyn Jones, 18 Tomas Francis, 19 Bradley Davies, 20 Justin Tipuric, 21 Aled Davies, 22 Gareth Anscombe, 23 Owen Watkin

Marcatori Galles

Mete: G. Davies (6′), Halfpenny (12′, 60′), S.Evans (72′)
Trasformazioni: Halfpenny (7′, 13′, 61′, 73′)
Punizioni:  Halfpenny (43′, 47′)

Scozia: 15 Stuart Hogg, 14 Seymour, 13 Chris Harris, 12 Huw Jones, 11 Byron McGuigan, 10 Finn Russell, 9 Ali Price, 8 Cornell du Preez, 7 Hamish Watson, 6 John Barclay (C), 5 Jonny Gray, 4 Ben Toolis, 3 Jon Welsh, 2 Stuart McInally, 1 Gordon Reid
A disposizione: 16 Scott Lawson, 17 Jamie Bhatti, 18 Murray McCallum, 19 Grant Gilchrist, 20 Ryan Wilson, 21 Greig Laidlaw, 22 Pete Horne, 23 Sean Maitland

Marcatori Scozia

Mete: Horne (78′)
Trasformazioni: Russell (79′)
Punizioni:

di Matteo Mangiarotti

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