Il capitano: “Non vogliamo regalare nulla”. Zanni sui 100 cap: “Importante tornare in azzurro dopo due anni”
Sergio Parisse, come sempre, è sulla stessa lunghezza d’onda di Conor O’Shea davanti ai microfoni. Alla vigilia dell’esordio nel Sei Nazioni 2018 dell’Italia contro l’Inghilterra, il capitano azzurro fa il punto sulla Nazionale e sul percorso compiuto per migliorare il fitness dei giocatori. “Il lavoro di Pete Atkinson con i giocatori di Zebre e Treviso è di qualità, i giocatori stanno fisicamente meglio rispetto a un anno fa. L’ultima volta insieme abbiamo fatto cose buone, ma abbiamo segnato poco – dice Parisse riferendosi ai Test Match di novembre in conferenza stampa.
“Uno dei punti fondamentali sarà prendere più rischi, tenere il possesso e segnare. Dovremo essere in grado di tenere le squadre in difficoltà, sotto pressione e di non regalare nulla. Non è facile, ma è stimolante. Noi non abbiamo pressione per il risultato, ma dobbiamo regalare al nostro pubblico una prestazione di alto livello. Pensiamo a iniziare bene il torneo, per affrontare bene il resto delle partite”.
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Una mentalità da sviluppare
Sul carattere dell’Italia: “Certo, qualsiasi squadra di rugby deve avere voglia ‘di farsi male’ o di dare tutto in campo, altrimenti è inutile parlare di fitness o lavoro tecnico. I ragazzi ai primi passi in Nazionale cresceranno tantissimo a livello caratteriale, ma hanno bisogno di avere accanto a loro persone forti e con esperienza. Il mio compito, insieme a Ale (Zanni) e Leo (Ghiraldini), è anche questo: dare gli input necessari e far capire quanto il Sei Nazioni sia diverso da Pro14 e Test Match. È un campionato difficile, con tanta pressione. Sono tranquillo comunque, il lavoro svolto è di grande qualità e questi ragazzi non possono che migliorare. Domani abbiamo la prima chance di fare una grande partita e su quello che non è andato bene a novembre”.
Sorprese azzurre?
Parisse poi torna anche sulla Fox sfoderata lo scorso anno e, in generale, su eventuali strategie a sorpresa. “Sicuramente non affrontiamo questo Sei Nazioni con l’intenzione di fare sorpresine o cose strane, per sentirci dire «Oh guarda l’Italia ha fatto la Fox…». Abbiamo semplicemente affrontato una partita in Inghilterra giocando con il regolamento, contribuendo anche al miglioramento delle regole, che sono state cambiate. Abbiamo contribuito in un certo senso a migliorare il nostro sport. Venter è una persona estremamente intelligente, ma il nostro obiettivo non è inventarci nuove tattiche o strategie, ma siamo focalizzati su quello che dobbiamo fare meglio. Poi se ci sono tattiche o strategie sono cose confidenziali, non ne parleremo in conferenza stampa”.
L’Inghilterra schiera una terza linea diversa dal solito, con Lawes, Robshaw e soprattutto Sam Simmonds, numero otto più estroso e dinamico rispetto a Billy Vunipola, più potente e devastante nell’impatto fisico. “In questi termini si perde qualcosa, ma anche con Robshaw e Lawes sarà una grande sfida. Noi siamo pronti, ho fiducia nei miei compagni”.
I 100 di Zanni
In conferenza stampa era presente anche Alessandro Zanni, titolare in seconda linea per il centesimo cap in carriera in Nazionale. “Sensazione fantastica, vestire la maglia azzurra è unico e riabbracciarla è meraviglioso, così come giocare con i miei compagni più vecchi come Sergio e Leo e quelli più giovani. Non è importante il centesimo cap, ma tornare in azzurro dopo due anni di infortuni. Mi ero ripromesso di tornare ad un certo livello, per cui mi godrò la prestazione e il fatto di scendere in campo all’Olimpico davanti al nostro pubblico”.
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