Le azzurre giocano un tempo alla pari delle vicecampionesse mondiali, poi crollano al cospetto delle rivali
La sfida comincia con le inglesi in grande pressione e subito prolifiche grazie alla meta trovata in spinta dal pilone Bern, con Daley-Mclean che converte i punti dello 0-7. Le vicecampionesse del mondo appaiono in palla, mentre le azzurre subiscono l’approccio delle ospiti alla gara. Barattin e compagne però non ci stanno a farsi mettere sotto e difendendo in maniera avanzante riescono a tenere a bada le rivali. In campo le imprecisioni si susseguono e sicuramente a non beneficiarne è lo spettacolo.
Alla mezz’ora, poi, la squadra di Di Giandomenico si affaccia con voglia nella metà campo della formazione britannica. Un paio di penalità conquistate vedono le azzurre portarsi vicinissime alla zona rossa sino a quando, dall’ultimo pick & go, lo sfondamento della Ruzza si rivela vincente. Sillari non tradisce dalla piazzola, mettendo a referto i punti del 7-7. Le contendenti vanno quindi all’intervallo in parità: nel finale di frazione, le albioniche avrebbero la chance di tornare nuovamente in vantaggio ma un in avanti e un tenuto fischiato alla Dow – causato dalla pressione della coppia Furlan-Locatelli – lasciano immutato lo score.
Il secondo tempo si apre subito con una punizione trasformata da Daley-Mclean, in posizione centrale e ravvicinata, per il 7-10.
Il canovaccio è lo stesso dei primi quaranta minuti ma, se possibile, le inglesi si rendono ancora più abrasive come dimostra la maul del cinquantaduesimo minuto quando la spinta del team in maglia bianca riesce ad eludere la difesa azzurra; con capitan Sarah Hunter nei panni della marcatrice. E’ un colpo duro a cui ne seguono altri due terribili, che vogliono dire punto di bonus offensivo: azioni in fotocopia delle ospiti, con ovale da sinistra a destra, premiano alla bandierina dapprima la corsa della Cleall e poi quella della Dow. Non arrivano le conversioni, ma il gap si allarga esageratamente sino al 7-25 che di fatto chiude la gara.
La forza delle campionesse in carica del Sei Nazioni si palesa in Emilia: Sarah Hunter trova nuovamente il modo di segnare pesantemente, mentre gli allenatori iniziano una lunga girandola di cambi. A poco più di seicento secondi dalla fine anche l’estremo Kildunne si iscrive al tabellino delle marcatrici.
Con il punteggio sistemato quindi sul 7-37, la subentrata Veronese finisce purtroppo per lei colpevolmente sul taccuino del direttore di gara vedendosi comminato un giallo per un ingresso laterale. Hunter, dopo aver sciupato una clamorosa occasione, riesce nel finale a trovare la tripletta personale fissando il risultato sul 7-42.
Inghilterra: 15. Ellie Kildunne, 14. Abigail Dow, 13. Lauren Cattell, 12. Rachael Burford, 11. Danielle Waterman, 10. Katy Daley-Mclean, 9. Leanne Riley, 1. Rochelle Clark, 2. Lark Davies, 3. Sarah Bern, 4. Abbie Scott, 5. Tamara Taylor, 6. Poppy Cleall, 7. Marlie Packer, 8. Sarah Hunter
A disposizione: 16. Amy Cokayne, 17. Vickii Cornborough, 18. Justine Lucas, 19. Rowena Burnfield, 20. Izzy Noel-Smith, 21. Caity Mattinson, 22. Zoe Harrison, 23. Charlotte Pearce
Marcatori Inghilterra
Mete: Sarah Bern (7), Sarah Hunter (52, 64,80), Poppy Cleall (55), Abigail Dow (58), Ellie Kildunne (68)
Conversioni: Katy Daley-Mclean (8, 65)
Punizioni: Katy Daley-Mclean (42)
Italia: 15 Manuela Furlan, 14 Sofia Stefan, 13 Michela Sillari, 12 Beatrice Rigoni, 11 Maria Magatti, 10 Veronica Madia, 9 Sara Barattin, 8 Isabella Locatelli, 7 Elisa Giordano, 6 Ilaria Arrighetti, 5 Valeria Fedrighi, 4 Valentina Ruzza, 3 Lucia Gai, 2 Melissa Bettoni, 1 Eleonora Ricci
A aisposizione: 16 Silvia Turani, 17 Giorgia Durante, 18 Michela Merlo, 19 Giordana Duca, 20 Beatrice Veronese, 21 Arianna Corbucci, 22 Jessica Busato, 23 Aura Muzzo
Marcatori Italia
Mete: Valentina Ruzza (34)
Conversioni: Michela Sillari (35)
Punizioni:
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