I campioni olimpici si aggiudicano il torneo di Hamilton, in Nuova Zelanda. Classifica a dominio australe.
I campioni olimpici di Fiji tornano a vincere l’oro nel Sevens, aggiudicandosi la quarta tappa delle World Series maschili. Ad Hamilton, in Nuova Zelanda, regolano il Sudafrica, capolista nella classifica generale, mentre l’Australia batte ancora una volta gli All Blacks e sale sul terzo gradino del podio.
Finalissima ad alto livello di spettacolo, come da pronostico viste le due squadre in campo. Inizio in salita per i figiani, che subiscono un giallo dopo 30”. Alla prima occasione, in superiorità numerica, il Sudafrica va in meta. Branco Du Preez resiste a un placcaggio e apre all’ala su Kwagga Smith, che sblocca il risultato. Fiji reagisce subito: break profondo nella difesa dei Blitzboks, bel recupero di Senatla in velocità ma il sostegno è presente, con Naduva che riequilibra subito il risultato.
Passano due minuti, e il Sudafrica sale in cattedra, mettendo in mostra le proprie migliori qualità. Bella azione corale e ancora dalle mani di Du Preez parte il passaggio vincente, questa volta a favore di Kyle Brown, che mette a referto cinque punti. Nel final play del primo tempo arriva la terza meta bokke: Cecil Africa spacca la linea difensiva di Fiji e serve Du Preez; quest’ultimo manda in confusione ben quattro avversari e chiude la frazione sul 17-5.
Gli isolani tornano però in campo rigenerati, riuscendo a imporre il loro gioco ricco di giocate entusiasmanti. Proprio da un magistrale reverse offload, nasce la seconda meta di Naduva, che riapre il match. Quindi placcaggio senza palla da parte di Du Preez, che lascia così i suoi in inferiorità per due minuti nel cuore della gara.
I campioni olimpici fiutano la vittoria e non si lasciano sfuggire l’occasione. Ancora un’azione in velocità, ancora un offload da applausi, ancora Naduva in meta. Vatemo Ravouvou centra i pali e porta Fiji in vantaggio. Ci pensa quindi Eroni Sau, al termine dell’ennesima giocata corale, a trovare la quarta marcatura e fissare il punteggio sul definitivo 24-17. Facile la designazione di Naduva come Player of the Family.
La finale per il bronzo vede invece un nuovo incrocio tra All Blacks e Australia. Match più concreto che spettacolare, con i padroni di casa chiudono la prima frazione sul 7-0. Nei primi 7’ maggior dominio territoriale tuttonero, ottenuto grazie a una pressione costante. Meta di Scott Curry e confronto molto fisico, con tanti placcaggi a interrompere i tentativi offensivi.
In apertura di ripresa, l’australiano John Porch ruba la palla ai neozelandesi nei loro ventidue e si tuffa facilmente in meta. Un minuto dopo, altro errore difensivo degli All Blacks, ma gli australiani non ne approfittano, pur restando in attacco. Padroni di casa molto fallosi e Aussies in crescita, con Stennard ovunque. Ma proprio il capitano australiano vanifica la migliore azione del match con un in avanti a pochi metri dalla linea di meta.
Si arriva al final play sul 7-5 per la Nuova Zelanda, con il pubblico di Hamilton che incita i suoi al grido di “All Blacks”. Azione multi fase, che si conclude dopo circa due minuti con un ennesimo fallo tuttonero sulla linea dei propri 22. Il piede di Stennard permette all’Australia di ribaltare il risultato, chiudendo sull’8-7.
Al quinto posto si classifica la principale sorpresa di tappa, Samoa, che vince 19-15 sul Kenya dopo aver sfiorato le semifinali (superata solo nel final play da Fiji, ai Quarti). Isolani che iniziano con l’acceleratore premuto, conquistando tutti i punti nei primi sei minuti. Quindi il tentativo di rimonta keniota: a fare la differenza, la maggior precisione di Samoa nelle conversioni.
Il Challenge se lo giocano Argentina e Stati Uniti, le due squadre uscite peggio dai gironi rispetto alle aspettative. Sono le Eagles di Perry Baker a portarsi a casa il trofeo “di consolazione”, vincendo per 31-12, al termine di una partita dominata fin dalle battute iniziali.
Il primo giorno, al termine della fase a gironi, nessuna sorpresa dalle Pool A e B, con Fiji e Australia qualificate nel primo e Sudafrica e Inghilterra nel secondo. Qui, vittoria di Papua Nuova Guinea con la Russia; per VII ospite arriverà anche un secondo successo nelle gare a eliminazione diretta, con un netto 35-0 sulla Francia, deludente in terra neozelandese. All Blacks a parte, equilibrato il girone C, con la Scozia che passa alla parte alta del tabellone ad eliminazione diretta lasciando dietro Pumas e transalpini. Nell’incerta Pool D, infine, sono Kenya e Samoa ad emergere (si ritroveranno a giocarsi la quinta posizione il giorno successivo) ai danni degli Stati Uniti e di un Canada che pare aver smarrito lo smalto degli anni precedenti.
Grazie a questo oro, Fiji sopravanza l’Australia al terzo posto in classifica generale, mentre il Sudafrica allunga ancora sulla Nuova Zelanda. Prime cinque posizioni tutte ad appannaggio dei team australi, con l’Inghilterra al sesto posto ma decisamente lontana -per punteggio e per gioco messo in campo- dalle squadre di vertice.
Le Men’s Sevens World Series tornano dal 2 al 4 marzo da Las Vegas, negli States, per poi trasferirsi il weekend successivo a Vancouver, Canada.
I risultati
Gironi
Pool A – Fiji 9, Australia 7, Galles 5, Spagna 3
Pool B – Sudafrica 9, Inghilterra 7, Papua Nuova Guinea 5, Russia 3
Pool C – Nuova Zelanda 9, Scozia 5, Argentina 5, Francia 5
Pool D – Kenya 8, Samoa 7, Stati Uniti 6, Canada 3
Quarti di finale
Fiji v Samoa 12-10
Nuova Zelanda v Inghilterra 19-12
Australia v Kenya 33-12
Sudafrica v Scozia 22-0
Semifinali
Fiji v Nuova Zelanda 14-12
Sudafrica v Australia 24-5
Finali
Challenge – Stati Uniti v Argentina 31-12
Bronzo – Australia v Nuova Zelanda 8-7
Oro – Fiji v Sudafrica 24-17
Classifica (dopo quattro giornate): Sudafrica 77, Nuova Zelanda 69, Fiji 62, Australia 60, Argentina 48, Inghilterra 47, Stati Uniti 36.
di Francesco Rasero
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