Il commissario tecnico della nazionale ha risposto alle domande dei giornalisti dopo l’annuncio della formazione
E’ un Conor O’Shea determinato quello che è apparso ieri di fronte ai microfoni dei giornalisti irlandesi per l’annuncio dei 23 giocatori che scenderanno in campo sabato pomeriggio contro l’Irlanda nel catino dell’Aviva Stadium. L’head coach dell’Italia non ha intenzione di lasciare niente al caso e di non concedere niente di facile alla nazionale che, nel suo passato da giocatore, gli ha regalato 35 caps internazionali fra il 1993 ed il 2000.
“Voglio che i miei giocatori giochino la migliore partita che possono e poi quello che sarà, sarà. Se noi giochiamo al meglio e l’Irlanda gioca al meglio, vincerà l’Irlanda, punto.”
“Per questo dobbiamo giocare al meglio del nostro potenziale – ha detto O’Shea alla stampa intervenuta – Lo sport è una cosa molto, molto strana.”
“L’energia è una cosa che cambia durante la medesima partita, pensate anche alla scorsa settimana: sul 20 a 10 Tommaso Boni si vede annullare la meta, concediamo un calcio di punizione in mischia, concediamo un calcio di punizione in rimessa laterale, e poi loro segnano da un’altra rimessa laterale, 27 a 10 al minuto 56. Il gioco è questo: ogni momento conta.”
“Joe (Schmdt, ndr) ha un gruppo di giocatori eccezionale a disposizione e alcuni dei miglior finishers, per citare Eddie Jones, del gioco, ma noi daremo assolutamente tutto quello che abbiamo. Continueremo il percorso che stiamo intraprendendo: vogliamo fare qualcosa di speciale nel breve termine con questo gruppo, nel corso dei prossimi due anni.”
Leggi anche: La formazione dell’Italia per la seconda giornata
Conor O’Shea ha voluto soffermarsi inoltre sul suo approccio sempre pieno di fiducia e ottimista nei confronti della propria squadra, spiegandone le motivazioni.
“Abbiamo migliorato la competizione e la profondità: ci sono giocatori che non sono qui come Sarto, Esposito, Campagnaro, Gega, Fuser, Padovani, tutti questi ragazzi che sono infortunati adesso, e abbiamo questi giovani che stanno crescendo. Non parlerei con questo fervore se non vedessi i cambiamenti che stiamo facendo, se non sentissi che c’è una prospettiva futura. Sono molto eccitato dall’idea di contribuire a fare dell’Italia il paese che dovrebbe essere.”
L’head coach degli Azzurri ha poi risposto ad una domanda diretta di un giornalista irlandese su Jordan Larmour, apprezzandone le doti, ma riportando i riflettori sulla propria squadra: “Sarà divertente da vedere se entrerà in campo, anche noi abbiamo fatto giocare un estremo di 21 anni che ha allo stesso modo un ottimo gioco di piedi e che ha dato vita ad una gran prestazione la settimana scorsa.”
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.