Sei Nazioni Under 20: Italia, in Irlanda una sconfitta piena di rimpianti. Finisce 38-34

Gli azzurrini, in quattordici per settanta minuti, lottano per tutta la partita e raccolgono due punti in classifica

italia under 20 sei nazioni

ph. Sebastiano Pessina

Il match inizia subito con due azioni vincenti, una per parte: Coppo fiuta l’intercetto sul passaggio di Byrne e impossessandosi dell’ovale corre nella meta campo dei padroni di casa andando subito in meta per il vantaggio della squadra di Roselli e Moretti; dall’altra parte però è lo sprint alla bandierina di McCarthy a pareggiare le cose sul 5-5.
Al nono minuto poi un colpo di scena negativo per gli azzurri. Jacopo Bianchi viene espulso per un placcaggio pericoloso, in mezzo al campo, ai danni di Jack Dunne. L’arbitro non ha nessun dubbio e sventola il rosso davanti al terza linea, che lascia in quattordici gli azzurrini.
La selezione italica va subito in difficoltà subendo l’uno-due terribile dei rivali: prima Hugh O’Sullivan e poi Masterson infatti, sfruttando due multifasi di forza dell’attacco dei Verdi, concretizzano di potenza e di gambe il lavoro del resto della squadra. Byrne si fa trovare pronto nelle conversioni, per il 19-5.
Nonostante tutto il match rimane aperto, perchè Lamaro e soci non si tirano indietro e costringono gli avanti avversari a commettere un fallo che Rizzi trasforma. Ma la fortuna non sorride agli azzurri. Al ventiquattresimo arriva la quarta segnatura dei locali, che vale il punto di bonus offensivo: McCarthy (poi votato Man of the Match) riceve palla al largo e calcia in avanti arrivando a contendere l’ovale a Rossi. L’estremo italiano sembra in netto anticipo, ma il rimbalzo lo tradisce. Per l’ala diventa quindi comodissimo ricevere al volo e schiacciare. Non mancano i due punti addizionali del 26-8.
E’ una mazzata a cui la selezione italiana non può rispondere. L’uomo in meno pesa. Avanti e trequarti vengono logorati da un continuo lavoro difensivo, che porta solo stanchezza anche perchè al trentacinquesimo arriva pure la quinta meta –  alla bandierina di destra –  firmata da Sullivan.
Sembra finita la prima frazione, ma gli azzurrini nell’ultima azione disponibile mettono alla frusta i pari età irlandesi costringendoli ad un’azione di contenimento caotica e piena di falli. Fischetti carica a più riprese sgretolando assieme alle altre prime linee il muro avversario. L’ultimo guizzo, poi, si traduce nello sfondamento di Cannone che va oltre esultando. Rizzi converte i punti del 31-15 mandando così le squadre al riposo.

La ripresa inizia con una doccia fredda: l’Irlanda infatti si dimostra subito abrasiva e in due minuti trova la meta, grazie ad Aungier che sfrutta il mismatch di kili contro Rossi per batterlo e arrivare in zona rossa. Byrne converte per sistemare temporaneamente lo score sul 38-15.
L‘anima della formazione allenata da Roselli e Moretti però a Dublino si vede in più frangenti. Dieci minuti dopo aver subito, gli azzurrini reagiscono. Sugli sviluppi di una touche offensiva, la maul tricolore avanza creando scompensi. I padroni di casa si affannano per fermare l’incedere del raggruppamento e lasciano sguarnita la zona della bandierina in cui Mazza si fionda una volta che ha ottenuto l’ovale dal fondo del carrettino ormai caduto a terra. C’è la meta numero tre, che vale il 38-20.
Dalle panchine escono i primi cambi, l’Italia continua a giocare senza timore reverenziale e superata l’ora di gioco sfodera una meta da applausi, che peraltro vale il punto di bonus offensivo: tutti i trequarti vengono coinvolti. Casilio crea il break d’abbrivio, poi è letteralmente rugby champagne. BiondelliMazza e Coppo inventano offload e passaggi straordinari: lo sprint conclusivo di Rizzi fa il resto. L’apertura chiude il lavoro convertendo sul 38-27.
La partita vive ora senza un attimo di sosta. Il TMO annulla una meta a capitan O’Brien, poichè Silvester nel trasmettergli la palla dall’esterno si era reso colpevole di aver pestato la riga laterale, mentre si entra negli ultimi seicento secondi di gara.
Gli azzurrini, nel bene e nel male, diventano padroni del campo come dimostra la maul del settantanovesimo quando dal pack in avanzamento costante escono le prolunghe di Iachizzi che trova la meta del 34-38, rapidamente convertita da Rizzi. 
L’ultimo minuto potrebbe regalare addirittura la vittoria all’Italia, ma il tentativo finale si infrange sul fischio finale del direttore di gara per un fallo in fase di pulizia del punto d’incontro. Gli azzurrini escono sconfitti, ma in classifica incamerano due punti. 

 

Irlanda Under 20: 15 Michael Silvester, 14 Peter Sullivan, 13 Tommy O’Brien (c), 12 Angus Curtis, 11 James McCarthy, 10 Harry Byrne, 9 Hugh O’Sullivan, 8 Jack O’Sullivan, 7 Matthew Agnew, 6 Sean Masterson, 5 Jack Dunne, 4 Cormac Daly, 3 Jack Aungier, 2 Ronan Kelleher, 1 Jordan Duggan
A disposizione: 16 Eoghan Clarke, 17 James French, 18 Tom O’Toole, 19 Charlie Ryan, 20 Ronan Foley, 21 Paddy Patterson, 22 Conor Dean, 23 Angus Kernohan

Marcatori Irlanda 
Mete: James McCarthy (5, 24) Hugh O’Sullivan (13), Sean Masterson (16), Peter Sullivan (35), Jack Aungier (42), Tommy O’Brien (66)
Conversioni: Harry Byrne (14, 17,25,43)
Punizioni:

Italia Under 20: 15 Alberto Rossi, 14 Simone Cornelli, 13 Michelangelo Biondelli, 12 Damiano Mazza, 11 Tommaso Coppo, 10 Antonio Rizzi, 9 Niccolò Casilio, 8 Lodovico Manni, 7 Jacopo Bianchi, 6 Michele Lamaro (c), 5 Matteo Canali, 4 Niccolò Cannone, 3 Michele Mancini Parri, 2 Matteo Luccardi, 1 Danilo Fischetti.
A disposizione: 16 Niccolò Taddia, 17 Leonardo Mariottini, 18 Guido Romano, 19 Edoardo Iachizzi, 20 Enrico Ghigo, 21 Leonardo Bacchi, 22 Filippo Di Marco, 23 Alessandro Fusco

Marcatori Italia
Mete: Tommaso Coppo (1), Niccolò Cannone (40+4), Damiano Mazza (51), Antonio Rizzi (63), Edoardo Iachizzi (79)
Conversioni: Antonio Rizzi (40+5, 64, 79)
Punizioni: Antonio Rizzi (21)

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