Finisce 29-24. Una meta di Mark Bennett al 79′ decide una gara bella (a tratti) e combattuta
EDIMBURGO – L’attenzione di tutti gli appassionati è, inevitabilmente, dedicata al Sei Nazioni (domani e domenica si giocheranno, infatti, le gare della seconda giornata) ma questa sera si torna a parlare di Guinness Pro14 con un Friday Night che ci offre quattro sfide, tutte a loro modo molto importanti ai fini della classifica.
La stagione, infatti, è arrivata al primo crocevia e, con molti giocatori impegnati in Nazionale (e anche qualche infortunio) i punti raccolti durante il Sei Nazioni peseranno moltissimo quando, tra pochi mesi, si tireranno le somme. Lo sa benissimo Richard Cockerill, head coach di Edinburgh Rugby, che ha indicato in settimana la sfida di stasera contro Leinster come la prima di “un ciclo di quattro partite cruciali per noi, soprattutto dal punto di vista mentale perchè dobbiamo cominciare a battere qualche grande club.”
I suoi ragazzi, però, non sembrano essere scesi in campo con la giusta convinzione perchè dopo quattro minuti senza aver praticamente mai visto l’ovale, vanno sotto 0-7. È il terza centro Max Deegan a chiudere di prepotenza la prima vera avanzata dei Dubliners, entrati nei 22m avversari per la prima volta.
Ross Byrne trasforma e poco van der Walt non trova i pali da quaranta metri, spedendo a lato la prima occasione per Edinburgh di mettere punti a referto. Leinster, dopo l’ottimo avvio, inizia a commettere qualche brutto errore e viene punito poco dopo.
Ci pensa Luke Crosbie a riportare i suoi sotto, andando prima a murare un chip mal riuscito di Ross Byrne sulla linea dei 10m, poi a recuperare l’ovale mostrando una grande progressione chiusa oltre la linea di meta irlandese.
Jaco van der Walt è preciso stavolta e nell’azione successiva Edinburgh raddoppia: Leinster si fa scappare l’ovale in un raggruppamento, Nathan Fowles è bravo a recuperarlo, guizza tra due avversari e va in tuffo oltre la linea.
L’apertura sudafricana manca la seconda trasformazione, ma al 16′ Edinburgh conduce 12-7.
La gara adesso è davvero bella: Edinburgh si difende bene e cerca sempre di contrattaccare alla prima occasione, Leinster invece sembra più propenso a gestire l’ovale passando attraverso le fasi, salvo poi accelerare bruscamente. Come fa Gibson-Park al 24′, creando le condizioni ideali per la meta di Fardy che va in tuffo all’altezza della bandierina sulla destra d’attacco.
Ross Byrne trasforma da posizione molto angolata e riporta avanti i suoi (12-14). Dopo mezz’ora di gioco si inizia a capire il canovaccio del match e l’idea di fondo è che Leinster è padrone dei destini, stasera: la gara verrà decisa dalle giocate dei Dubliners, o dai loro errori.
Coach Leo Cullen con il suo staff – di cui fa parte, non dimentichiamo, anche Stuart Lancaster – hanno a disposizione una rosa di giocatori profonda e completa in ogni reparto e quello che più stupisce dei Dubliners, ance stasera in cui devono fare a meno di numerosi elementi, è la mentalità con cui affrontano la gara e il piglio da grande squadra, un ruolo che la Province, dopo un paio d’anni di difficoltà, sembra prontissima a riprendersi.
Al 34′ Leinster vola sul 12-19 grazie alla meta di Barry Daly a chiudere un’azione da manuale in cui la difesa di Edinburgh fa, anche un pò ingenuamente, da spettatore. L’errore di Byrne, il primo dalla piazzola stasera, grazia Edinburgh che a tempo scaduto conquista una punizione dentro i 22m avversari e, anziché cercare i pali, sceglie la penal’touche.
L’audacia degli scozzesi viene premiata tre minuti oltre il tempo regolamentare quando il pilone destro Murray McCallum riesce di prepotenza a crearsi un varco nella difesa irlandese col pick-and-go decisivo. Mark Bennett, piuttosto clamorosamente, si incarica della trasformazione ma non trova i pali, con le squadre che vanno a riposo sul 17-19.
Le squadre dimenticano la (scarsa, per la verità) vena poetica mostrata nella prima frazione e tornano in campo con gli avanti che si prendono la scena. Non che non si possa fare poesia con gli avanti, ci mancherebbe, ma soprattutto il pack irlandese sembra deciso ad usare le maniere forti per ripristinare l’ordine in campo e gettare le basi per gli attacchi dei loro trequarti.
Si arriva, così, all’ultimo decisivo quarto di gara dopo venti minuti giocati in maniera gagliarda ma che non hanno prodotto praticamente nulla degno di cronaca – eccezion fatta dal rientro in campo con la maglia di Edinburgh di John Hardie, dopo la sospensione comminata dalla Scottish Rugby un paio di mesi fa, e dall’azione insistita degli scozzesi attorno al minuto 55, con i numerosi tentativi di sfondamento tuti frustrati dalla difesa dei Dubliners.
Fino al 60′, quando Sam Hidalgo-Clyne, con un vantaggio a favore, prova un chip ‘innocuo’ su cui si avventa però van der Merwe che va fino in fondo a dare agli scozzesi il nuovo vantaggio e il punto di bonus offensivo. Sammy manca la trasformazione ma Edinburgh adesso conduce 22-19.
La reazione, rabbiosa, di Leinster non tarda ad arrivare e quattro minuti dopo i Dubliners tornano avanti grazie alla meta di Barry Daly, che mette a segno la personale doppietta regalando il punto di bonus offensivo anche agli irlandesi – che rimettono la testa avanti, 22-24.
Nei minuti finali le due squadre sembrano bloccate e aspettano la giocata che può decidere la gara. Al 79′, con un vantaggio, van der Merwe spariglia le carte con un chip che, intercettato da Glenn Bryce, diventa un assist per Mark Bennett che va oltre la linea avversaria.
Hidalgo-Clyne cerca di portare la gara oltre il tempo regolamentare prima di calciare, ma il direttore di gara fa riprendere il gioco. Leinster sbaglia il drop, l’ovale termina fuori ed Edinburgh vince, 29-24, facendo un salto importante in classifica ma, soprattutto, “cominciando a battere qualche grande squadra.”
Edinburgh Rugby: 15. Dougie Fife 14. Darcy Graham 13. Mark Bennett 12. Chris Dean 11. Duhan van der Merwe 10. Jaco van der Walt 9. Nathan Fowles 1. Jordan Lay 2. Cameron Fenton 3. Murray McCallum 4. Fraser McKenzie (C) 5. Lewis Carmichael 6. Luke Crosbie 7. Jamie Ritchie 8. Bill Mata
A disposizione: 16. Neil Cochrane 17. Rory Sutherland 18. Matt Shields 19. Magnus Bradbury 20. John Hardie 21. Sam Hidalgo-Clyne 22. Junior Rasolea 23. Glenn Bryce
Marcatori Edinburgh Rugby
Mete: Crosbie (13′), Fowles (16′), McCallum (40′), van der Merwe (60′), Bennett (79′)
Trasformazioni: van der Walt (14′), Hidalgo-Clyne (79′)
Punizioni:
Leinster Rugby: 15. Dave Kearney 14. Fergus McFadden 13. Rory O’Loughlin 12. Noel Reid 11. Barry Daly 10. Ross Byrne 9. Jamison Gibson-Park 1. Peter Dooley 2. Richardt Strauss (C) 3. Michael Bent 4. Ross Molony 5. Scott Fardy 6. Josh Murphy 7. Will Connors 8. Max Deegan
A disposizione: 16. Bryan Byrne 17. Ed Byrne 18. Óisín Heffernan 19. Mick Kearney 20. Peadar Timmins 21. Luke McGrath 22. Ciarán Frawley 23. Adam Byrne
Marcatori Leinster Rugby
Mete: Deegan (4′), Fardy (24′), Daly (33′, 64′)
Trasformazioni: R.Byrne (5′, 25′,)
Punizioni:
di Matteo Mangiarotti
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