Il capitano azzurro ha parlato in conferenza stampa dal ritiro di Dublino
Il capitano azzurro Sergio Parisse ha parlato, in conferenza stampa, dal ritiro di Dublino, analizzando l’Irlanda, avversario di domani, e lo stato di forma dei ragazzi di Conor O’Shea dopo il match di domenica contro gli inglesi.
“L’Irlanda parte con i favori del pronostico, basti vedere come siano riusciti a vincere una gara come quella di sabato a Parigi, nonostante una prestazione non straordinaria. Hanno la capacità di trovare energia e lucidità anche sotto pressione. Noi, però, siamo motivati. Abbiamo visto che in una singola gara contro una squadra come l’Inghilterra siamo stati in grado di segnare più mete che in tutto il novembre internazionale. Peccato per l’episodio della meta di Boni, perché poteva dare inerzia diversa al match”, ha dichiarato il numero 8 dello Stade Francais, che poi ha parlato nel dettaglio della preparazione in vista del match dell’Aviva Stadium.
“Sappiamo che all’Irlanda piace tenere molto il possesso dell’ovale. Ci siamo preparati molto in questi cinque giorni, non solo per difenderci, ma anche per proporre il nostro gioco. Ci siamo focalizzati, in video analisi, su tutto ciò che lo scorso fine settimana non è andato per il verso giusto. Ci siamo resi conto di come sia fondamentale avere un approccio più positivo nel primo quarto di gara, non dobbiamo concedere punti facili nei primi 20 minuti, restando così a contatto”, ha proseguito Parisse, prima di entrare ulteriormente nel dettaglio sulla questione punti d’incontro. “Abbiamo lavorato sui punti d’incontro, soprattutto nella fase di placcaggio. Quando siamo riusciti a lavorare bene in questo senso con l’Inghilterra abbiamo saputo metterli in difficoltà, forzando anche un paio di turnover pesanti, quando siamo calati su quel fronte, invece, hanno avuto tanti palloni di qualità, difficili da difendere”, ha sentenziato il capitano azzurro.
Quella di Dublino sarà una partita speciale anche per il Coach O’Shea, alla prima volta da allenatore rivale in patria. “Per Conor non può che essere un giorno particolare, visto che torna a casa sua, così come furono match particolari quelli contro Francia e Suadafrica per Berbizier, Brunel e Mallet. Il suo approccio alla preparazione, però, è stato lo stesso di sempre”, ha concluso Parisse, con l’ex Treviso, che, poi ha sottolineato come sia difficile vincere sull’Isola di Smeraldo, impresa mai riuscita all’Italia nell’epoca del Sei Nazioni. Traguardo sfiorato, invece, nel 2007, in un test precedente alla coppa del mondo francese, anche se, pure in quel caso, furono i verdi a prevalere.
Inutile ribadire come la squadra di Schmidt, reduce dal colpaccio (almeno per come è arrivato) di Saint Denis, sia una compagine difficile da superare a domicilio, come sottolineato a più riprese proprio dal capitano, che, però, ha anche chiesto ai compagni, pur sempre con umiltà, di essere ambiziosi e di mettere sul campo dell’Aviva tutte le competenze ovali di cui dispongono senza timori.
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