Sabato si giocano due partite dal risultato sulla carta prevedibile, mentre domenica big match a Madrid
Mentre la polvere conseguente alla prima giornata non si è ancora del tutto posata, le squadre del Rugby Europe Championship stanno scaldando i motori per il secondo turno del torneo principe del Vecchio Continente ovale dopo il Sei Nazioni.
Non si placa infatti l’ira della federazione russa, che ha mal digerito l’errore arbitrale nei minuti finali della decisiva battaglia che li ha visti perdere in casa contro la Spagna lo scorso fine settimana. La sconfitta significa essere tagliati sostanzialmente fuori dalla lotta per la qualificazione mondiale. Due giorni fa la Russia ha inviato un reclamo ufficiale a Rugby Europe, allegando uno spezzone video nel quale ci sarebbe l’evidenza della segnatura della meta non fischiata dall’arbitro dell’incontro, la cui visuale era fatalmente ostruita. La marcatura avrebbe potuto pareggiare la partita.
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Sull’accaduto si è espresso in settimana il flanker dei padroni di casa Tagir Hajiyev: ” Non so perché ad una partita di questo livello non ci sia il TMO, o perché il capo arbitro non si è consultato con i suoi assistenti.”
“Certo, come ha detto il CT (Alexander Pervukhin, ndr), abbiamo perso la partita in tanti piccoli dettagli, un po’ alla volta.”
Intanto, questo fine settimana, la Russia avrà l’opportunità di rifarsi sotto in classifica visto che il Belgio, la squadra più debole del torneo, viaggerà fino a Krasnodar. La notizia della settimana, oltre all’appello a Rugby Europe per riconsiderare il risultato della partita, è l’infortunio occorso al capitano della Russia Vasily Artemyev, che sarà costretto a fermarsi per due mesi. A rimpiazzarlo sarà Vladislav Sozonov, mentre la fascia di capitano andrà all’esperto estremo Yuri Kushanrev, 32 anni e 92 caps.
Artemyev è solo uno dei tanti cambi operati da Pervukhin per la sfida al Belgio: sono ben sette i cambi nel XV titolare rispetto alla prima giornata. D’altra parte il risultato del match appare scontato. Quest’anno il Belgio farà la corsa su una Germania assai indebolita per provare a portare a casa la sua prima partita nella prima divisione di Rugby Europe.
Non per questo non scenderanno in campo con il massimo dell’impegno per la sfida di sabato. Sono sette i cambi alla formazione titolare anche per la squadra di Guillame Ajac, che cerca di allargare il più possibile il proprio gruppo dando spazio a più giocatori possibili, dopo la debàcle in Georgia della scorsa settimana.
Altra partita dal risultato prevedibile, almeno sulla carta, è quella che vedrà la corazzata Georgia provare ad espugnare il malandato fortino di Offenbach, dove li aspetta una nazionale tedesca in crisi d’identità. La Georgia viene dall’intensa settimana passata ad allenare la mischia chiusa contro l’Inghilterra di Eddie Jones, e arriva carica di una rinnovata consapevolezza del proprio ruolo di Gulliver fra i lillipuziani del Sei Nazioni B. Il risultato, per gli uomini di Milton Haig, non sembra in discussione.
Non per questo la Georgia, che si trova in una fase di espansione del proprio collettivo, si lascia andare a troppi esperimenti: sono tre infatti i cambi operati da Haig al XV titolare, tra cui il più importante è il cambio in cabina di regia dove è Lasha Khmaladze, apertura del Batumi visto in Continental Shield, a vestire la maglia numero 10.
Il big match della seconda giornata si gioca però domenica a Madrid: la Spagna punta dritta la qualificazione alla coppa del mondo, ma per farlo serve un’impresa, battere la Romania. L’unica possibilità di insidiare le Querce è batterli fra le mura amiche al Central de la Universidad Complutense.
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Santiago Santos, selezionatore del XV spagnolo, ha deciso di confidare in una squadra praticamente identica a quella che è scesa in campo a Krasnodar. L’unico cambio sarà per infortunio, con Jesùs Moreno che sostituirà il pilone Jonathan Garcia, fermato da un problema al ginocchio.
Anche da parte rumena un solo cambio: Stephen Shennan dei Timisoara Saracens, neozelandese equiparato, prenderà il posto all’ala di Dumitru Ionut. Shennan completa così una linea di trequarti che è composta per la maggior parte da equiparati, con i tongani Kinikinilau e Fakaosilea ai centri e l’altro isolano Fonovai all’ala. Il reparto arretrato è peraltro completato da Catalin Fercu, che a 31 anni raggiungerà domenica i 100 caps con la maglia gialla della Romania. Fercu è anche il miglior metaman della storia della nazionale e sarà il secondo giocatore a superare quota 100 caps dopo Florin Vlaicu, anche lui in campo domenica come numero 10.
Squadra rumena che non vuole lasciare nulla al caso: l’ex numero 8 di Perpignan e Biarritz, nonché internazionale francese ed ex allenatore della Francia under 20, Thomas Lievremont sarà consulente per la rimessa laterale della nazionale per i prossimi due incontri di Rugby Europe Championship.
Una missione molto difficile per gli spagnoli, dato che anche un punto di bonus in difesa potrebbe bastare ai rumeni per conquistare il titolo di accesso prioritario al mondiale come Europa 1. Sarà la passione crescente e il tifo di Madrid l’incentivo in più per provare l’impresa.
Lorenzo Calamai
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