Gli iberici battono nettamente la Romania a Madrid. Sugli altri campi vincono come da pronostico Georgia e Russia
Clamoroso a Madrid: la Spagna compie l’impresa nella partita più importante ed attesa del Rugby Europe Championship e forse anche della storia ovale del paese, battendo la Romania per 22 a 10. La nazionale iberica guida adesso la speciale classifica di qualificazione alla Rugby World Cup 2019 (che non tiene conto dei risultati ottenuti contro la Georgia) e potrebbe accedere direttamente alla manifestazione iridata come Europa 1, finendo quindi nel girone di Irlanda, Scozia e Giappone. Fra le altre cose significa che una squadra fra Romania, Canada e Samoa rimarrà fuori dalla prossima Rugby World Cup, per via del proseguimento del processo di qualificazione.
La partita era stata caricata di grandissime aspettative da parte di entrambe le squadre, e allo stadio della Universidad Complutense sono arrivate circa 15mila persone ad assieparsi sulle tribune e a incitare i padroni di casa. Un clima infernale che ha avuto il suo impatto sulla partita, con una squadra rumena messa sotto fin dai primissimi minuti proprio dal punto di vista psicologico.
Ad aiutare i padroni di casa le due mete arrivate nei primissimi minuti: al primo minuto l’ala della Romania Fonovai si mette già nei guai, prendendo un cartellino giallo ancor prima che il cronometro abbia potuto fare un giro intero; la Spagna ne approfitta subito e dopo alcune fasi in penetrazione vicino ai punti di incontro, Belie aziona la linea arretrata e nessuno può fermare lo sprint al largo del pilone Benat Auzqui, che schiaccia alla bandierina sinistra; quattro minuti dopo, la bolgia spagnola si entusiasma ancor di più quando Charlie Malie, estremo di casa, contrattacca e semina il panico nella retroguardia rumena, mentre sugli sviluppi successivi è grave l’errore del numero 9 rumeno Surugiu, che inciampa nel pallone in area di meta nel tentativo di liberare e regala la più facile delle segnature a Sebastièn Ascarat. Inizio shock per la Romania che si ritrova sotto per 10 a 0 dopo neanche dieci minuti.
Brad Linklater però non aggiunge i 2 punti della trasformazione né al primo né al secondo tentativo, lasciando sostanzialmente ancora in partita gli ospiti, che si riportano sotto con il piede di Vlaicu al tredicesimo. Distanze ristabilite al minuto 21 dallo stesso Linklater, prima che Ascarat riceva un pericoloso cartellino giallo. La Spagna difende con solidità, mentre la Romania fatica a trovare ritmo e non riesce mai a trovare la quadra fra i trequarti: dopo tre mischie consecutive a cinque metri dalla linea dove il pacchetto rumeno vince altrettanti calci di punizione, la Spagna resiste alla quarta, che avrebbe potuto essere fatale, e costringe i trequarti avversari a un avanti sanguinoso. Momento decisivo della partita quello in cui gli ospiti non riescono a fare punti in superiorità numerica.
Fondamentale anche l’inizio del secondo tempo, dove i primi a muovere il tabellone sono i padroni di casa ancora con il piede di Linklater. Il giocatore di origine neozelandese sarà quindi decisivo con il suo piede nel chiudere la partita: la Spagna, attraverso una coriacea difesa che sale agguerrita al grido di “España, España” dalle tribune, stritola lentamente le speranze della Romania di rientrare ottenendo i calci di punizione che portano a tre punti al sessantaduesimo e al settantunesimo: è 22 a 3 a dieci dalla fine.
La Romania trova la via della meta con Fakaosilea a tre dal termine, ma è troppo tardi. A tempo scaduto è il mediano di mischia Guillaume Rouet a calciare il pallone in tribuna e a far esplodere la gioia di tifosi e compagni.
Adesso la Spagna dovrà assicurarsi di fare 9 punti totali contro Germania e Belgio, sulla carta le due squadre più deboli del lotto, per mantenere il vantaggio di un punto in classifica (21 punti contro 20) rispetto ai rumeni, che invece devono affrontare Belgio e Russia. Se le squadre finiranno a parità di punteggio, sarà infatti la Spagna a spuntarla per via del risultato aggregato negli scontri diretti.
Per quanto riguarda invece la conquista del trofeo, è la Georgia a fare corsa di testa. La Germania attuale non ha i mezzi per opporsi agli avversari, e a Offenbach finisce 64 a 0 per gli ospiti. Nonostante questo, non una bella prestazione da parte dei georgiani, che nel primo tempo segnano 19 punti ma commettono anche una enorme quantità di errori. La poca competitività degli avversari fa sì che ci siano evidenti problemi di concentrazione fra le fila degli ospiti, che infatti dilagano nell’ultimo quarto, quando entrano in campo dalla panchina giocatori con qualcosa da dimostrare. Tripletta per il centro Kveseladze, interessante ventenne in forza all’Armazi Marneuli.
Nessuno scampo nemmeno per il Belgio, che colleziona a Krasnodar la seconda sconfitta consecutiva. La Russia segna sette mete contro una sola degli ospiti per un punteggio finale che si ferma sul 48 a 7. Il Championship si ferma ora fino al prossimo 3 marzo, quando la Spagna sarà ospite della Georgia in un match non valevole per la qualificazione mondiale, ma decisivo per la conquista del torneo.
Belgio e Germania si giocheranno invece a Bruxelles l’ultimo posto, con la perdente che sarà con ogni probabilità la squadra destinata a scontrarsi con il Portogallo nel playoff per rimanere nel Championship. Infine, la Romania ospiterà la Russia in un match molto delicato: le Querce devono vincere per rimanere con il fiato sul collo degli spagnoli, mentre gli Orsi si giocheranno tutte le ultimissime, residue e disperate speranze di rimontare i cinque punti in classifica che li separano dalla Romania per accedere alle qualificazioni mondiali. Come la giornata di domenica ha dimostrato, non c’è niente di scritto prima di scendere in campo.
Risultati seconda giornata
Russia – Belgio 48-7
Germania – Georgia 0-64
Spagna – Romania 22-10
Classifica Rugby Europe Championship: Georgia 10, Spagna 8, Russia 6, Romania 5, Belgio 0, Germania 0
Classifica qualificazioni Mondiali 2019 (la prima va direttamente alla RWC): Spagna 21, Romania 20, Russia 15, Germania 8, Belgio 2
Lorenzo Calamai
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