L’ex CT degli Springboks punta il dito contro i suoi ex datori di lavoro
Tra Peter de Villiers e la Federazione sudafricana la frattura non si è mai sanata, nonostante siano passati quasi sette anni dalla fine del suo contratto con la SARU. Il nuovo CT dello Zimbabwe, che de Villiers proverà a condurre ai Mondiali 2019, ha infatti accusato i suoi ex datori di lavoro di ostacolare il suo nuovo possibile ingaggio.
De Villiers ha puntato pesantemente il dito contro il governo Springbok, secondo lui reo di averlo inserito in una ‘blacklist’ e di aver provato a dissuadere la Zimbabwe Rugby Union dall’assumerlo come nuovo head coach dei Sables.
Al Citizen, il 60enne si è detto “contento di essere il nuovo coach dello Zimbabwe. Mi conforta, perché non sono il benvenuto nel mio Paese, perciò l’ho lasciato. La prima cosa che farò quando arriverò lì sarà imparare l’inno nazionale, perché loro mi vogliono. Gli Springboks no”.
De Villiers poi racconta i retroscena della presunta azione di disturbo operata dalla Federazione sudafricana: “La Zimbabwe Rugby Union mi ha chiamato, dicendomi che c’era un problema, ovvero che la SARU mi aveva inserito in una lista nera e loro non avrebbero potuto ingaggiarmi”.
Non sarebbe nemmeno il primo episodio, stando alle sue parole. “Quando Boland (club della Currie Cup, ndr) ha provato a contattarmi per diventare il loro allenatore (nel 2016, ndr), qualcuno dalla Federazione ha offerto loro 2 milioni di rand (circa 130mila euro) per non mettermi sotto contratto. E un Union come quella non avrebbe potuto dire di no a un’offerta del genere”.
Nonostante alcuni buoni risultati, come una vittoria in Nuova Zelanda e una serie vinta contro i British & Irish Lions, il coach degli Springboks tra il 2008 e il 2011 ha lasciato tutt’altro che un buon ricordo nel suo Paese d’origine. A pesare erano state soprattutto le diverse esternazioni fatte alla stampa nel corso del suo mandato, sia per questioni prettamente rugbistiche sia extra campo dal tono razziale.
La sua nuova missione alla guida dello Zimbabwe si annuncia particolarmente difficile per de Villiers. I Sables sono tra le sei squadre (insieme a Namibia, Kenya, Marocco, Tunisia e Uganda) che si giocheranno un posto per la Coppa del Mondo in Giappone nell’Africa Gold Cup 2018. La vincente del girone si qualificherà come Africa 1, insieme a Nuova Zelanda, Sudafrica e Italia, mentre la seconda andrà al ripescaggio.
“So che sarà molto difficile, è un lavoro più grosso rispetto a quello degli Springboks perché il 95% delle persone lì si aspettano un mio fallimento – ha aggiunto de Villiers – “In Zimbabwe, la pressione è molto maggiore e non voglio rovinare le loro speranze. Io rido di fronte al pericolo”.
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