Pro14, coach Bradley: “Sono tempi di cambiamento per il rugby italiano”

Parlando sul sito ufficiale del campionato, il tecnico delle Zebre ha parlato della sua squadra e del rugby italiano

michael bradley zebre

ph. Luca Sighinolfi

Michael Bradley ha rilasciato un’interessante intervista al sito ufficiale del Pro14 in vista della partita di domenica contro i Cardiff Blues, nel quale si è pronunciato estensivamente su un paio di temi importanti, quali l’andamento della sua squadra e quello del movimento italiano in generale.

Nel pezzo di Will Thompson, Bradley afferma: “Se fossi un giocatore mi divertirei perché non stiamo giocando un rugby monodimensionale, non stiamo solo calciando e rincorrendo il pallone tutto il tempo. Lo staff tecnico dice ai giocatori «tornate indietro e ricordatevi di quando vi divertivate a giocare e gli allenatori non vi dicevano tutto quella che dovevate fare, correte e divertitevi con il pallone in mano», anche ai giocatori dal numero al numero otto.”

Michael Bradley ha infatti indubbiamente posto l’accento durante questa stagione su un rugby ad alto livello di intrattenimento, e i giocatori lo hanno sempre ripagato esprimendo il proprio divertimento nel giocare il rugby di corsa dell’allenatore irlandese.

“Lavoreremo sui risultati più in là, verranno comunque se continuiamo a giocare ad un livello nel quale le squadre trovano difficile difendere contro di noi – ha detto il coach delle Zebre, che ha portato la franchigia a superare già adesso il numero di vittorie ottenute in tutta la scorsa stagione – Da un punto di vista di allenamento siamo ancora nella parte alta della classifica in termini di line breaks offloads riusciti, e quindi quello che dobbiamo fare è migliorare in relazione alla nostra prestazione difensiva e non concedere così tante mete come facciamo.”

“In questo momento i nostri indicatori non sono ancora il numero delle vittorie e delle sconfitte – ha precisato l’irlandese -, dobbiamo fare ancora un po’ di strada in relazione alla fiducia dei giocatori nel giocare questo tipo di rugby e di continuare a lavorare sulle proprie abilità per arrivarci.”

E per quanto riguarda il movimento italiano, Bradley ha avuto parole di tributo al lavoro voluto da Conor O’Shea: “Sono tempi di cambiamento per il rugby italiano. Si è capito che il professionismo deve essere maggiormente supportato e il lavoro di Conor O’Shea sta cominciando a diffondersi.”

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