Verso Francia-Italia, Parisse: “Pensiamo a noi, non dobbiamo concedere mete facili”

In conferenza stampa, il capitano si sofferma soprattutto sull’approccio alla gara: “Tenere alta la pressione”

sergio parisse

ph. Sebastiano Pessina

Nella consueta conferenza stampa della vigilia, Sergio Parisse ha toccato i temi principali in vista della sfida tra Francia e Italia, terza giornata del Sei Nazioni 2018. “Questa settimana abbiamo cercato di pensare solo a noi, al nostro gioco – ha dichiarato il capitano azzurro – Veniamo da due sconfitte pesanti, dove ci sono state cose buone ma soprattutto cose negative. Certamente abbiamo analizzato l’avversario, ma abbiamo cercato di lavorare su di noi e sui punti che riteniamo fondamentali per la partita di domani, in modo da essere performanti”.

A Parisse sono stati ricordati anche alcuni errori compiuti contro l’Irlanda, da cui sono nate anche un paio di mete degli avversari. “Ho 34 anni, mi conoscete tutti. Sono sicuramente dispiaciuto, ma non ho vissuto questa settimana con più stress perché ho fatto degli errori – ha spiegato Parisse – Non ho mai lasciato che certi errori influezassero la mia preparazione e il mio approccio a partite e allenamenti. Un rugbista deve essere in grado di fare sempre di più in ogni partita; chi non fa niente, non sbaglia mai. Non cambierò il mio stile di gioco, ho massima fiducia nelle mie potenzialità. Certo, sono il primo a non essere contento quando faccio errori che penalizzano la squadra. Chi se ne frega se mi criticano (ride, ndr), mi dà più fastidio quando sbaglio per la squadra”:

Su Jacques Brunel: “Conosce tanti giocatori, ne ha lanciati altrettanti. Sarà speciale per lui, ma oggi lui è allenatore della Francia e il suo obiettivo è prepararla al meglio per la partita”.

Parisse poi si sofferma sull’aspetto mentale della partita: “La tensione psicologica fa parte di ogni singolo match. Che le differenze tecniche ci siano è evidente, ma le partite devono essere giocate in maniera collettiva. In una partita ci sono momenti di difficoltà, e la capacità di reagire da parte di una squadra sarà importante”. L’approccio alla gara non potrà essere sbagliato, a differenza di quanto avvenuto contro Inghilterra e Irlanda: “Se la Francia segna subito, si crea più confidenza e c’è meno stress. Se la squadra è sotto stress perché il punteggio è stretto e l’Italia è avanti di poco, ovviamente lo stress è sempre più elevato. Non so chi crollerà a livello psicologico, ma sarà fondamentale iniziare bene, non concedere regali e tenere alta la pressione”.

I transalpini non arrivano nel loro momento migliore. “La Francia non ha vinto a novembre, nelle prime due partite è stata sfortunata perché poteva vincere contro l’Irlanda se non ci fosse stato Sexton. Non è stata mai troppo lontana dal poter vincere. È vero, tutti dicono che in difficoltà e che certi argomenti extra sportivi possono aver influenzato la preparazione – continua Parisse – ma noi sappiamo che sarà una sfida estremamente dura”.

“Pensiamo noi, al nostro Sei Nazioni a prescindere da tutto; a restare lì fino all’ottantesimo, a non concedere a squadre più forti mete facili e a non lasciarli mai giocare senza pressione – ribadisce –  Contro la Scozia hanno perso soprattutto per la loro indisciplina, credo vogliamo limitare questa cosa”.

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