Finisce 25-13. Dopo dieci anni la Scozia batte l’Inghilterra e torna anche in corsa per il Titolo
EDIMBURGO – Scozia e Inghilterra scendono in campo in un BT Murrayfield esaurito in ogni ordine di posto per contendersi l’edizione numero 125 della Calcutta Cup, una delle più grandi e antiche rivalità sportive di sempre. Non ci sono cambi nelle squadre annunciate alla vigilia dai due head coach, il sole splende dal mattino sulla capitale scozzese ma il clima resta piuttosto rigido – ci sono, comunque, le migliori condizioni perchè la gara sia un classic.
Dopo il consueto cerimoniale, con la Principessa Anna (madrina del rugby scozzese) che passa in rassegna le due squadre, il drop di Russell dà il via alla gara. La Scozia è la prima a gestire l’ovale per più di qualche fase e dopo un minuto e mezzo di gioco conquista la prima punizione – infrazione inglese al breakdown; Laidlaw, da quaranta metri, è subito preciso e al 2′ i Dark Blues conducono 3-0.
Il vantaggio è importantissimo, soprattutto dal punto di vista psicologico, e la Scozia costruisce su questo nell’azione successiva, quando i Bianchi regalano la seconda punizione consecutiva al breakdown, stavolta in fase di possesso. Russell trova la touche, la Scozia mantiene il possesso e passa ancora attraverso le fasi, testando entrambe le fasce alla ricerca del varco giusto prima di concedere, però, la prima punizione per un tenuto.
La Scozia non è precisa, ma quando riesce a recuperare l’ovale dà sempre l’impressione di essere pericolosa, almeno in queste prime fasi e può contare su un Finn Russell sceso in campo, oggi, con tutta l’intenzione di far ricredere i suoi detrattori. L’Inghilterra, finora, si accontenta di lasciar sfogare gli avversari ma non va mai in difficoltà, riuscendo sempre a tenere la Scozia fuori dai propri 22m e ripartendo alla prima occasione buona.
Al 13′ i Bianchi pareggiano (3-3) proprio al termine di una ripartenza, con un piazzato di Farrell (che aveva guadagnato la punizione costringendo Watson all’infrazione al breakdown), ma due minuti dopo è la Scozia a trovare la prima meta de match con Huw Jones che chiude al meglio un’azione un pò confusa: Barclay conquista l’ovale in touche e da qui nasce una rolling maul che si rivela piattaforma ideale per l’attacco scozzese. Quando dopo qualche fase l’ovale arriva a Huw Jones (servito da un calcetto splendido di Russell) il centro lo calcia in avanti (più o meno volontariamente), andando a recuperare il rimbalzo beffardo prima di andare in tuffo oltre la linea inglese. Laidlaw da sotto i pali è preciso per il 10-3.
Farrell riporta subito sotto i suoi dalla piazzola (10-6, errore banale dei padroni di casa con uno scozzese che parte davanti a Laidlaw che stava calciando dal box) e la gara resta davvero godibile. Anche perchè la Scozia riesce a mantenere sempre altissimo il ritmo delle sue giocate, mettendo continua pressione sugli avversari grazie all’intraprendenza del duo Russell-Jones che oggi sta creando numerosi grattacapi alla difesa inglese.
Il pack inglese vince la prima mischia chiusa al 27′, costringendo Berghan all’infrazione (ginocchio a terra) e un minuto dopo McInally sbaglia il primo lancio in touche, prima che Russell vada vicinissimo all’intercetto – ma l’apertura scozzese riesce solo a toccare l’ovale, regalando una mischia agli avversari. Ci pensa capitan Barclay a mettere le cose a posto poco dopo con un turnover perfetto al breakdown.
Dalla punizione, battuta veloce, nasce l’azione della seconda meta scozzese; l’ovale corre velocissimo in orizzontale, Russell fa “il fenomeno” con un passaggio meraviglioso su Huw Jones che avanza, la difesa inglese ferma il centro sotto il Main Stand ma non può nulla sul riciclo successivo di Laidlaw che allarga il gioco sulla sinistra d’attacco. La palla arriva a Russell che con un altro passaggio perfetto serve Maitland che va in tuffo sotto l’East Stand e fa esplodere il BT Murrayfield.
Laidlaw manca la trasformazione, ma la Scozia al 31′ scappa oltre il break (15-6). E al 37′ trova la terza meta ancora con Huw Jones che, servito sulla metà campo da un passaggio perfetto di Laidlaw, va fino in fondo trovando scoperta la difesa inglese e portandosi Itoje e Brown oltre la linea bianca, prima che Laidlaw trasformi per il 22-6 con cui le squadre vanno a riposo.
La Scozia scende in campo con una mano (e mezza) sulla Calcutta Cup ma se vuole rimettersi il Trofeo in bacheca dovrà giocare quaranta minuti da grandissima squadra, perchè l’Inghilterra si giocherà il tutto-per-tutto e ha più di una soluzione per risolvere le situazioni più complicate, oltre ad un gruppo di giocatori davvero completo.
Non a caso Farrell al 43′ va subito in meta, trovando il varco giusto nella difesa scozzese prima di trasformare per il 22-13. La Scozia deve reagire subito e, allo stesso tempo, tenere i nervi saldissimi. Il bellissimo calcio di avanzamento di Hogg che al 45′ rispedisce la Rosa nei propri 22m è un segnale importante, sotto questo aspetto e la fortuna sembra anche dare una mano ai Dark Blues quando un intercetto perfetto di Danny Care su un passaggio sballato di Laidlaw viene vanificato da un’irregolarità commessa al breakdown. Hogg spedisce l’ovale a lato da quasi metà campo, ma l’Inghilterra deve ancora ripartire dai propri 22m.
Horne e Watson sprecano una buonissima occasione al 50′, quando il centro serve il flanker che è però un passo in avanti e perde il possesso. La Scozia aveva un vantaggio per fuorigioco di Farrell a metà campo e Nigel Owens assegna la punizione ai Dark Blues che scelgono stavolta la penal’touche.
La Scozia continua a non essere precisa e al 54′ l’Inghilterra va ancora in meta, ma Nigel Owens vede un in-avanti di Lawes in fase di costruzione dell’azione, chiama in causa il TMO e annulla la marcatura – secondo, enorme sospiro di sollievo per i Dark Blues in questo terzo quarto di sofferenza.
Maitland viene fermato dentro i 22m inglesi prima che Eddie Jones inserisca Nowell al posto di Brown, spostando Watson estremo e inserendo anche George per capitan Hartley. La Scozia, che in questa ripresa è piuttosto incostante, riesce a riportarsi in zona pericolosa con un’altra penal’touche di Hogg che si porta in dote un vantaggio per in-avanti inglese (da cui non nasce nulla) e consente ai Dark Blues di far correre il cronometro, che entra così nell’ultimo quarto.
Gregor Townsend inserisce Ali Price al posto di Laidlaw, anche oggi ottima prestazione per lui, alla ricerca di qualche giocata “strana” che possa mandare in confusione gli avversari, prima di regalare a Blair Kinghorn il suo primo cap – con l’estremo di Edinburgh che prende il posto dell’infortunato Seymour.
Alla ripresa del gioco (65′) Underhill finisce nel sin-bin per un placcaggio di spalla su Bhatti e Finn Russell punisce la Rosa dalla piazzola, portando a dodici i punti di vantaggio della Scozia (25-13) al 66′. Anche con l’uomo in meno l’Inghilterra ci prova, ma la difesa scozzese al breakdown è immensa e respinge le avanzate avversarie.
L’inserimento di Ben Te’o è la mossa della disperazione di Eddie Jones, che vede gara, Calcutta Cup, Triple Crown e Grand Slam scappare dalle mani inglesi quando ci sono ancora poco più di dieci minuti da giocare. La mischia poco fuori i propri 22m vinta dal pack scozzese al 73′, dopo tre reset, regala metri preziosissimi ai Dark Blues con Russell che sceglie di calciare in touche sui 10m avversari.
La Scozia è adesso ad una meta dal punto di bonus offensivo, ma non può permettersi di concedere nulla agli avversari e vive così gli ultimi minuti un pò a metà tra la voglia di osare e la paura di gettare al vento un’occasione storica. A due minuti dallo scadere l’Inghilterra è sui 5m scozzesi ma commette una scorrettezza – meraviglioso il lavoro nei raggruppamenti dei padroni di casa e Russell calcia la punizione in touche.
L’Inghilterra spinge ancora alla ricerca del punto di bonus difensivo, ma la difesa scozzese è commovente e respinge colpo su colpo. Finisce 25-13, il BT Murrayfield esplode, la Scozia si riprende la Calcutta Cup dopo dieci anni e torna a sognare il Titolo.
Scozia: 15 Stuart Hogg, 14 Tommy Seymour, 13 Huw Jones, 12 Pete Horne, 11 Sean Maitland, 10 Finn Russell, 9 Greig Laidlaw, 8 Ryan Wilson, 7 Hamish Watson, 6 John Barclay, 5 Jonny Gray, 4 Grant Gilchrist, 3 Simon Berghan, 2 Stuart McInally, 1 Gordon Reid
A disposizione: 16 Scott Lawson,17 Jamie Bhatti, 18 Willem Nel, 19 Tim Swinson, 20 David Denton, 21 Ali Price, 22 Nick Grigg, 23 Blair Kinghorn
Marcatori Scozia
Mete: H.Jones (15′, 37′), Maitland (31′)
Trasformazioni: Laidlaw (15′, 38′)
Punizioni: Laidlaw (2′), Russell (66′)
Inghilterra: 15 Mike Brown, 14 Anthony Watson, 13 Jonathan Joseph, 12 Owen Farrell, 11 Jonny May, 10 George Ford, 9 Danny Care, 8 Nathan Hughes, 7 Chris Robshaw, 6 Courtney Lawes, 5 Maro Itoje, 4 Joe Launchbury, 3 Dan Cole, 2 Dylan Hartley (c), 1 Mako Vunipola
A disposizione: 16 Jamie George, 17 Joe Marler, 18 Harry Williams, 19 George Kruis, 20 Sam Underhill, 21 Richard Wigglesworth, 22 Ben Te’o, 23 Jack Nowell
Marcatori Inghilterra
Mete: Farrell (43′)
Trasformazioni: Farrell (44′)
Punizioni: Farrell (13′, 17′)
Matteo Mangiarotti
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.