Sexton: “Se penso al Grande Slam? Considerate che non ho mai vinto neanche la Triple Crown…”
DUBLINO – ‘’Se cinque anni fa, quando ho iniziato ad allenare l’Irlanda, mi avessero detto che avrei vinto un Sei Nazioni in cinque anni sarei stato contentissimo. Immaginatevi cosa provo ad averne vinti tre’’ – Joe Schmidt sprizza gioia da tutti i pori quando si presenta in sala stampa alla fine di Francia-Inghilterra. ‘’Difficile scegliere quale sia il titolo più bello. Nel 2014 è stato particolare perché abbiamo vinto alla fine della gara, con i giocatori sul campo, ma ogni successo è bello. Confesso che per me andare a Twickenham col trofeo in tasca è un grandissimo sollievo. Questo è un successo che premia tutti. Difficile mettere in fila meriti e graduatorie. Sono contentissimo per Earls, che ne avrebbe vinti altri due ma era infortunato. Oppure penso a Ryan, che ancora non sa cosa significa perdere un Sei Nazioni ma sta giocando con una maturità e continuità pazzesche”.
“In sette settimane insieme abbiamo costruito un po’ di continuità come gruppo – continua Schmidt – anche se non tra i centri, dove abbiamo avuto molti problemi e infortuni. In questo senso la prestazione di oggi di Ringrose è stata determinante. Adesso lavoreremo duro martedì e giovedì per andare sabato a Twickenham al meglio che possiamo. Abbiamo un bel mix di esperienza e giovani ma non dobbiamo mai ritenerci arrivati, altrimenti è solo questione di tempo che qualcuno ti sorpassi’’.
Insieme al coach c’è uno dei grandi protagonisti dell’imperiosa cavalcata, Johnny Sexton: ‘’Il Grande Slam? Certo che ci penso. Quando arrivano le occasioni bisogna prenderle al volo. L’ultimo Grande Slam è stato nel 2009 e non c’ero. Ricordo di aver giocato contro la Scozia per la Triple Crown a Croke Park nel 2010. Pensavo fosse sicura, perdemmo (23-20, ndr) e da allora non ne ho mai vinte”.
“Aggiungete a questo il fatto che ogni volta che ti metti la maglia verde non hai bisogno di altro per voler vincere a tutti i costi e avrete un’idea di come scenderò in campo a Twickenham – ha detto Sexton – E con me tutti gli altri. Comunque questo torneo è arrivato perché tutti hanno lavorato molto duro. Tutti quelli che hanno giocato hanno fatto la loro parte. Tutti sono stati bravissimi oggi. Speriamo di migliorare per sabato prossimo. Ce ne sarà bisogno per battere anche gli inglesi’’.
Prima, nel post partita
Capitano e allenatore scozzese sono consapevoli di non aver raccolto niente da una prestazione per molti aspetti positiva. Finn Russell parla per primo. ‘’Abbiamo iniziato molto bene e creato delle occasioni, la partita è girata su un paio di episodi a metà primo tempo. Senza l’intercetto di Stockdale e quell’errore in campo aperto avremmo avuto un finale molto più interessante’’.
Anche Townsend apprezza la prova dei suoi: ‘’Abbiamo giocato uno splendido rugby in alcuni momenti. Siamo alcuni anni dietro l’Irlanda per esperienza e organizzazione. Il loro gruppo ha esperienza nella vittoria di tornei, sono cose che danno confidenza. Ci assicureremo di essere una squadra migliore l’anno prossimo quando ci rigiocheremo al Sei Nazioni e in Coppa del mondo”.
“È stata partita diversa da quella di Cardiff. Lì è stata una brutta prestazione fin dall’inizio, qui abbiamo creato delle occcasioni, solo che quella è solo la prima fase del lavoro, poi si deve concretizzarle. Non conta perdere di 20 punti o uno, abbiamo perso. Se avessimo segnato la meta di Hogg e non avessimo concesso l’intercetto sarebbe stata una partita molto diversa. Però sono contento della prestazione, la squadra ha mostrato dei progressi e questo conta molto’’.
Qualcuno chiede se, viste le tre vittorie del 2017, la Scozia al momento sia una squadra da tre vittorie. ‘’Lo spero – risponde sorridendo Townsend – Guardate che a Roma non sarà facile, l’Italia farà di tutto per vincere e anche loro stanno lavorando sodo per risalire la china. Certo, noi scenderemo in campo per continuare a mostrare progressi. Spero che i risultati continuino a dimostrarlo come hanno fatto fino a adesso. La strada è ancora lunga, certo. Lo sapevamo prima di oggi e lo sappiamo oggi”.
Poi è il turno dell’Irlanda, che parla quando la partita dell’Inghilterra è ancora in corso. Schmidt: ‘’È finita con 20 punti di distacco e non meno di sette perché loro francamente hanno gettato alle ortiche un paio di mete. Noi invece abbiamo conquistato punti quando avevamo l’opportunità. Questo ha fatto la differenza alla fine. I migliori? Ryan è stato immenso con 15 ball carries e 13 placcaggi, Ringrose (90 metri e 11 placcaggi) e anche Kearney, che ha fatto 140 metri, sempre un’enormità a questo livello’’. Probabilmente Schmidt non lo sa, ma nel 1914 un inglese di nome Cyril Lowe segnò due mete in due partite consecutive. Non è più accaduto fino a oggi, quando Jacob Stockdale ha ripetuto l’impresa contro Galles e Scozia.
Il pensiero va ovviamente all’opportunità di conquistare il Grande Slam. Schmidt è prudente. ‘’A questo punto del torneo sei stanco – dice Schmidt -. Non abbiamo infortuni ma alcuni di noi hanno dei colpi da assorbire in pochi giorni. Vedremo di farcela e presentarci a Twickenham al meglio. Potevamo fare meglio al largo quando hanno segnato ma in generale siamo migliorati rispetto al mach col Galles. Dobbiamo andare a Twickenham e fare una partita perfetta, sappiamo che giocare là con la maglila verde è sempre difficile. Non facciamoci distrarre dalle prestazioni precedenti, dobbiamo pensare a solo a vincere quella partita’’.
Rory Best è uno dei due soli reduci del Grande Slam del 2009 insieme a Kearney. ‘’Sarà una partita pazzesca – ammette -, l’occasione è enorme. Approcceremo la gara come abbiamo fatto con tutte le altre. Abbiamo cercato di migliorare a ogni partita. Che dire, speriamo di aver lasciato il meglio per l’ultima gara. Le cose stanno andando bene e siamo contenti, ma non dimentichiamo che l’Inghilterra non ha mai perso in casa con Eddie Jones’’. Schmidt a quel punto ammette di sentire la sfida, dicendo con un sorriso: ‘’Vero, ma la storia non ti protegge dal futuro’’.
Il Grande Slam, a Twickenham, il giorno di San Patrizio. Sarebbe l’impresa delle imprese.
Damiano Vezzosi
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