Le parole del CT azzurro in conferenza stampa dopo l’annuncio della formazione titolare contro la Scozia
Il commissario tecnico della nazionale O’Shea ha incontrato la stampa in seguito alla presentazione del XV di partenza contro la Scozia. Il tecnico irlandese è partito subito parlando dell’unica novità in formazione, l’inserimento dal primo minuto del terza linea di Gloucester Jake Polledri.
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“Sarà una buona opportunità per Jake, anche se arriva un po’ presto rispetto al nostro piano – ha detto O’Shea, riferendosi ai numerosi infortuni in terza linea che ne hanno condizionato le scelte – ma questo dimostra anche la nostra profondità. Abbiamo pensato che per Giovanni (Licata, ndr) sia meglio, dopo cinque settimane, uscire dalla panchina per avere un impatto sulla partita.”
La scelta di portare in panchina due terze linee pure, e quindi non adattabili in seconda, come Licata e Steyn, è presto spiegata: “Per questa settimana Seb (Negri, ndr) coprirà la seconda linea, e puntiamo sulla mobilità di Braam (Steyn, ndr) e Giovanni a uscire dalla panchina.”
“Per Jake sarà una grandissima sfida, non vedo l’ora di vederlo sul campo. Lui è un giocatore con molto, molto potenziale così come tutte le altre nostre terze linee. E’ una posizione dove siamo in eccellente posizione per gli anni a venire.”
“La partita contro il Galles è stata molto dura. Abbiamo avuto solo sei giorni e un lungo viaggio di mezzo, questa settimana abbiamo pensato a recuperare, ma siamo pronti per la partita contro la Scozia.”
Nella seconda parte della conferenza stampa un Conor O’Shea più energico del solito ha cercato di dare un’immagine della situazione attuale dell’Italia e ha invitato una volta di più a guardare al futuro, senza dimenticare il presente.
“Il rugby è cambiato molto. La palla sta molto più tempo in gioco. Vogliamo avere uno stile di gioco che ci faccia vincere adesso, ma che ci faccia vincere soprattutto in futuro” ha detto il CT.
“Ho visto un gruppo che contro Inghilterra, Francia e Galles ha avuto l’opportunità di cambiare la partita segnando al momento giusto. E’ difficile, perché abbiamo sempre iniziato le partite male, ma anche contro il Galles abbiamo avuto l’opportunità di cambiare la partita, ma non abbiamo segnato.”
O’Shea ha poi ricordato di come questa Italia sia un cantiere, e ha posto alcuni orizzonti temporali per vedere i frutti del proprio lavoro: “Ho visto in passato l’inizio di carriera di Conor Murray, Jonny Sexton e Owen Farrell. Da qualche parte nel rugby devi incominciare. Questo gruppo ha una grande abilità. Questo sicuramente è un viaggio per noi. Siamo al 100% sulla giusta strada, secondo me.”
“E’ difficile, perché ovviamente vogliamo vincere subito. – ha sottolineato O’Shea, per puntualizzare come comunque un pensiero al tempo presente ci sia – Ma con questo gruppo e con i giovani e con i giocatori più inesperti, impariamo sempre e miglioriamo la nostra prestazione e la nostra esecuzione. Dobbiamo essere più bravi a mantenere la nostra energia e il momentum, capire che un singolo calcio di punizione cambia l’inerzia di una partita. Se riusciamo questo sabato a sfruttare quelle due-tre occasioni che avremo, potremo vincere la partita.”
Infine, ancora, il futuro: “Sono assolutamente sicuro che con tutti i cambiamenti, con la profondità della squadra e tutto il resto in futuro avremo un grande, grande gruppo. Forse il prossimo anno, forse anche dopo la coppa del mondo, ma avremo un grande gruppo. E’ un processo non facile, per riuscirci però dobbiamo creare un sistema, forse non partendo dal niente, ma differente da quello di prima.”
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