Pro14: le Zebre tornano in campo a Glasgow, ma non le vedremo

Contro la capolista Bradley ritrova Canna, Padovani e Fabiani, ma deve anche sperimentare. Nessuna diretta del match

canna zebre

ph. Luca Sighinolfi

Alla diciassettesima giornata, per la prima volta dopo diversi mesi (l’ultima volta fu contro Edimburgo, sempre in Scozia) in campionato le Zebre resteranno al buio. La partita contro Glasgow non sarà prodotta da alcuna tv e non sarà visibile in streaming su Eurosport Player, diventata ormai da due stagioni la casa delle franchigie italiane. Dopo stagioni di live a singhiozzo, nell’ultimo anno la trasmissione delle partite in diretta era diventata – finalmente – una piacevole abitudine, ma almeno per questo fine settimana non avremo l’occasione di vedere in azione la franchigia bianconera.

Che partita non vedremo?

Classifiche e formazioni parlano da sé: quella scozzese sarà una delle trasferte più dure dell’anno per le Zebre, sia perché in undici confronti diretti gli italiani non hanno mai vinto, sia per i 43 punti di differenza che intercorrono tra le due squadre nella Conference A del Pro14. In campionato, la macchina di Dave Rennie si è inceppata soltanto tre volte: per un inatteso pareggio in casa dei Dragons e per le sconfitte a Edimburgo e a Limerick contro il Munster.

Per il resto, l’impianto di gioco costruito dal coach neozelandese – che ha trovato solide basi nell’eredità lasciata da Gregor Townsend – si sta rivelando pressoché impeccabile nel torneo celtico, a cui gli scozzesi senza mezzi termini per rivincerlo a distanza di tre anni dalla prima volta.

Come i bianconeri, anche i Warriors arrivano alla partita dopo un mese di stop, vista la pausa per il Sei Nazioni e il rinvio del match contro Ulster dello scorso 2 marzo a causa del maltempo. L’ultima traccia lasciata dai Glaswegians sul campionato è una delle poche negative, con il già citato ko patito in trasferta contro la Red Army.

Rispetto a quel match, Rennie cambia ben sette uomini e soprattutto lancia dal primo minuto DTH van der Merwe, tornato a Glasgow dopo due stagioni agli Scarlets e la parentesi di quest’anno a Newcastle. Il canadese, in Scozia già dal 2009 al 2015, ha segnato quattro mete in carriera alle Zebre, e tutto lascia pensare che l’ala 31enne possa aggiornare il suo score nella gara del suo rientro.

Rennie spedisce subito in campo Nick Grigg, titolare all’Olimpico contro l’Italia una settimana fa, mentre affianca ad Hastings il più esperto Pyrgos. Partono dal primo minuto anche Zander Fagerson e George Turner in prima linea, Tim Swinson in seconda e Callum Gibbins in terza.

Tanti cambi dunque, ma tutti di assoluta qualità, sebbene i Warriors abbiano effettivamente perso un po’ di smalto non potendo contare sui giocatori migliori della rosa, impegnati nel Sei Nazioni (anche il pareggio a Newport, per esempio, è arrivato nella finestra internazionale). Provare ad incrinare le certezze avversarie, tuttavia, potrebbe essere un’impresa piuttosto ardua per delle Zebre grandemente rimaneggiate – e non poteva essere altrimenti.

Bradley rinuncia comprensibilmente a Castello, Bellini, Boni, Bisegni, Lovotti, Minozzi e Violi per averli più riposati in vista del finale di stagione, schierando una squadra molto poco italiana (otto stranieri in campo) e dati anche gli infortuni (Biagi, Mbandà e Giammarioli in particolare) con diverse incognite. Su tutte, la posizione di Bordoli come secondo centro: l’argentino, il cui ruolo naturale è quello di mediano d’apertura, potrebbe essere facilmente puntato dall’attacco Warriors, che potrebbero individuare in quel canale del terreno fertile per le proprie offensive.

L’altro esperimento più vistoso è l’inserimento di Tucker (in teoria una seconda linea) a numero otto. Ciò nonostante, non mancano le note interessanti, come la ricostituzione dell’asse Canna-Padovani con Fabiani, Meyer, Afamasaga, Di Giulio e Venditti pronti a proporsi come i ball carrier più pericolosi della squadra. Canna, nel suo piccolo, avrà certamente una motivazione in più dopo un Sei Nazioni da 33 minuti totali.

Le Zebre, al solito, proveranno principalmente a fare affidamento sulle proprie capacità di muovere il pallone e di tenerlo sempre vivo in attacco, cosa che nell’ultima sconfitta contro i Blues non è stata possibile anche a causa delle avverse condizioni meteo e del campo. Se la partita dovesse prendere una piega positiva, i bianconeri potrebbero aspirare anche ad un bonus offensivo, peraltro già sfiorato nel match di andata a gennaio.

Calcio d’inizio alle ore 20:35.

Glasgow: 15 Ruaridh Jackson, 14 Lee Jones, 13 Nick Grigg, 12 Sam Johnson, 11 DTH van der Merwe, 10 Adam Hastings, 9 Henry Pyrgos, 8 Matt Fagerson, 7 Callum Gibbins (c), 6 Rob Harley, 5 Scott Cummings, 4 Tim Swinson, 3 Zander Fagerson, 2 George Turner, 1 Oli Kebble
A disposizione: 16 Grant Stewart, 17 Jamie Bhatti, 18 Siua Halanukonuka, 19 Kiran McDonald, 20 Chris Fusaro, 21 George Horne, 22 Peter Horne, 23 Lelia Masaga

Zebre: 15 Edoardo Padovani, 14 Gabriele Di Giulio, 13 Serafin Bordoli, 12 Faialaga Afamasaga, 11 Giovanbattista Venditti, 10 Carlo Canna, 9 Guglielmo Palazzani (c), 8 James Tucker, 7 Johan Meyer, 6 Derick Minnie, 5 Leonard Krumov, 4 David Sisi, 3 Eduardo Bello, 2 Oliviero Fabiani, 1 Cruze Ah-Nau
A disposizione: 16 Thomas D’Apice, 17 Andrea De Marchi, 18 Roberto Tenga, 19 Valerio Bernabò, 20 Jacopo Sarto, 21 Riccardo Raffaele, 22 Maicol Azzolini, 23 Rory Parata

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