Dai vertici federali vogliono vederci chiaro sulla sua posizione. E fare i conti anche sul suo contratto
Dopo i commenti sui social network e la “rivolta dell’opinione pubblica”, in Australia è ufficialmente scoppiato il caso Folau. L’estremo della nazionale e dei Waratahs infatti, dopo le continue affermazioni sugli omosessuali, verrà ascoltato nei prossimi giorni dalla Federazione Australiana che – nella figura dell’amministratore delegato Raelene Castle e del CEO del New South Wales Rugby Andrew Hore – vuole fare chiarezza sull’utilizzo di Facebook, Twitter e Instagram da parte dello stesso giocatore.
ARU e Qantas (main sponsor della nazionale e di tutto il movimento australiano) hanno già preso le distanze dall’opinione del trequarti che però, a onor del vero, in questi giorni ha trovato anche una parte di persone pronte a sostenere la sua “libertà di pensiero”.
Dall’organo numero uno del rugby nella Terra dei Canguri non è detto quindi che arrivino sanzioni per Folau; visto che fra l’altro il rugbysta nelle scorse settimane aveva iniziato a discutere il suo rinnovo di contratto con la Federazione: una priorità da entrambe le parti, inutile nasconderlo, che potrebbe anche scavalcare questo spinoso fatto.
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