Un parallelo con l’Irlanda e il percorso italiano: Michael Bradley dopo Leinster-Zebre

Il coach delle Zebre sottolinea i miglioramenti e i problemi strutturali del movimento, come i talenti da far arrivare alle franchigie

bradley zebre rugby

ph. Zebre Rugby

DUBLINO – La prestazione delle Zebre contro il Leinster per buona parte della gara ha stimolato i giornalisti irlandesi sul percorso e il momento del rugby italiano. Nelle ultime cinque stagioni, è la prima volta che l’allenatore di una squadra italiana fa una vera conferenza stampa con i giornalisti locali al termine di una partita alla RDS Arena.

Michael Bradley, irlandese e ex coach del Connacht, analizza così la sfida: “Nel primo tempo siamo stati in partita, giocando abbastanza bene. Abbiamo creato tre opportunità nella parte iniziale della partita ma non abbiamo segnato neanche una meta, allentando Leinster dalla pressione che avremmo posto riuscendo a stare ancora più vicini nel punteggio. L’altro momento chiave del match è stato un nostro inizio del secondo tempo abbastanza stupido (Bradley usa l’espressione inglese pretty silly start, ndr). Leinster ha segnato una meta e dopo si è rilassata”.

Le domande poi passano all’analisi della stagione della squadra. “Se guardiamo alla stagione delle Zebre in termini puramente numerici, finora abbiamo vinto due partite in più rispetto a quella passata (nel 2016/2017 furono 3 in totale, quest’anno 5, ndr). Abbiamo deciso di giocare un rugby un po’ più offensivo, che può essere rischioso per una squadra come la nostra”.

“Oggi è stato difficile farlo, considerando la formazione che siamo stati in grado di mandare in campo. Tuttavia siamo ragionevolmente soddisfatti della nostra stagione, perché conosciamo la direzione che vogliamo prendere. Adesso l’importante è fare le cose per bene nell’allestire la squadra per la prossima stagione, migliorando lavoro e qualità della squadra in vista del prossimo anno”.

Un parallelo con l’Irlanda

L’allenatore delle Zebre ricorda la situazione irlandese di alcuni lustri fa. “Se andate indietro a quale era la situazione delle squadre irlandesi di 18-20 anni fa, vedrete che non era molto diversa dalla nostra. Non è che nelle coppe europee vincessero spessissimo”.

“Poi hanno iniziato a farlo e migliorato il reclutamento dei giocatori. Qua a Dublino lo sapete bene: il progetto che porta al successo non lo si misura in termini di settimane, ci vogliono anni. Per esempio: oggi ci siamo fatti una fotografia, avevamo nove prime linee fra i 24 che sono venuti qui; a suo modo un evento storico (ride, ndr). Questo perché quattro o cinque terze linee erano infortunate e alcuni impegnati con i club”.

“La Rds non è mai un posto facile in cui venire a giocare, figuriamoci quando si è in una situazione come la nostra oggi. In Italia ci sono giocatori giovani che hanno già debuttato in nazionale e siamo molto contenti di questo – contnua Bradley – Allo stesso modo siamo sul mercato contro squadre come Munster e Leinster e cerchiamo di prendere giocatori che loro ancora non hanno visto. È un processo nel quale siamo certamente ancora dietro alle prime squadre della competizione, ma abbiamo iniziato un percorso e siamo abbastanza contenti di quello che abbiamo fatto. Anche l’Italia nell’ultimo Sei Nazioni è stata più competitiva rispetto ad anni precedenti. Avremmo potuto vincere le ultime due partite e soprattutto la Scozia può essere contenta se ha vinto l’ultima partita”.

“Ripeto: un percorso è iniziato – dice – Treviso sta facendo bene e la prossima settimana qua credo che vedrete una bella partita. I giovani italiani stanno beneficiando del lavoro impostato anche da Stephen Aboud, che qui conoscete bene. Ci sono ancora problemi strutturali che dobbiamo superare prima che i talenti arrivino automaticamente alle due franchigie”.

Due parole sul Leinster

I giornalisti irlandesi chiedono a Bradley quante possibilità ha Leinster di vincere sia la Champions Cup sia il Pro14. “È molto dura a questo livello – dice il coach delle Zebre – La scorsa settimana Leinster ha vinto una partita fantastica. Adesso in semifinale affronteranno gli Scarlets, che vinsero qui l’anno scorso nella semifinale del Pro12 e non avranno paura di affrontarli di nuovo. Se vinceranno troveranno Munster, con cui c’è una rivalità che non devo certo ricordare io, oppure il Racing che è uno squadrone affamato di vittoria. Poi si ricomincia da capo nei playoff di Pro14. Un passo alla volta, che poi sono sicuro sia il modo con cui si muove Cullen; intanto andate in finale”.

Leo Cullen sull’Italia

Poi è il turno di Leo Cullen, e anche lui riconosce alle Zebre alcuni progressi. Quando i giornalisti irlandesi chiedono di una squadra italiana facile da battere come al solito, il capoallenatore del Leinster li ferma: “Sono stati in partita per tutto il primo tempo, creandoci delle difficoltà. Erano sotto 7-0 e stavano per pareggiare con la meta sotto i pali, poi il TMO ha dato solo il fallo e hanno fatto tre punti, prendendo una meta poco dopo”

“All’inizio del secondo tempo c’è stata quella meta per distrazione. Diciamo che la partita ha avuto un paio di momenti chiave che l’hanno spinta dalla nostra parte, ma per il resto ho visto una prestazione solida da parte loro. I cambi hano ampliato la distanza in campo e si è avuto questo risultato, ma non è stata la partita scontata che si può vedere guardando il risultato. Si vede che adesso le franchigie e la nazionale lavorano in modo molto più coordinato, i risultati delle nazionali giovanili si iniziano a vedere. Credo che abbiano iniziato il percorso giusto per crescere”.

Damiano Vezzosi

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