Dall’ultima sfida contro Leinster al derby contro il Benetton passando per il match a L’Aquila
Oltre a Francois Pienaar, nell’evento organizzato qualche giorno fa da Rugby Parco Sempione e Investec Asset Management, all’Arena Civica di Milano erano presenti anche i giocatori delle Zebre e della nazionale italiana. Valerio Bernabò, Mattia Bellini, Giulio Bisegni e infine quell’Edoardo Padovani che ha voluto darci la sua opinione sulle prossime battaglie che attendono la franchigia parmense nel Pro14 partendo però dall’ultima sfida giocata dai bianconeri in quel di Dublino contro Leinster.
Ci è mancato qualcosa, nella concretizzazione. Ma loro hanno chance di “Double”
Anche se non sono andato in trasferta in Irlanda, ho visto la partita da casa – afferma l’estremo -. Abbiamo iniziato bene, con possesso e territorio, ma con queste squadre se non marchi loro ti puniscono al minimo errore. Poi se ci aggiungi che, secondo me, saranno i prossimi campioni d’Europa e avranno tantissime possibilità di vincere anche nel Pro14 il risultato è presto fatto.
La formazione del Leinster, poi, ci ha un po’ stupito: non ci aspettavamo un pacchetto di mischia di quell’impatto, anche se coach Bradley ci aveva preparato dicendoci che chiunque sarebbe sceso in campo per loro sarebbe stato ad un livello altissimo. In quell’area di gioco comunque credo sia andata bene, perchè abbiamo ricavato più di un calcio di punizione
Contro i Dragons, giocare in una “casa diversa”: l’entusiasmo di L’Aquila
Da quello che ho sentito, spero – esclama il giocatore veneto – che vi sarà molto tifo da parte degli appassionati locali. Per noi questa sarà come una finale: una partita assolutamente da vincere. Vogliamo ripeterci anche nelle altre sfide che mancano a completare la nostra stagione: non è impossibile farlo.
Il calendario non concede più soste fino alla fine della stagione. Vantaggio o svantaggio?
Credo sia un vantaggio. E’ vero che abbiamo tre partite, ma non abbiamo trasferte pesanti o viaggi che possano stancarci più del dovuto. Staremo sempre sulla corda e questo può essere per noi la condizione migliore.
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