Finisce 52-14. Scozzesi adesso a +9 su Ulster, se i nordirlandesi non battono i Warriors sabato prossimo possono festeggiare la prima storica qualificazione alla post-season
EDIMBURGO – Edinburgh Rugby, oggi, si gioca (per la terza volta consecutiva) una delle gare più importanti della sua storia recente ma, prima ancora che contro gli Scarlets, scende in campo contro se stesso, contro i “demoni” che hanno tormentato le sue notti nelle ultime settimane, contro la pressione che nelle ultime due uscite ha creato così tanti problemi.
Certo, l’avversario di oggi (gli Scarlets campioni in carica) è una delle squadre più difficili da affrontare ma dopo il massiccio turnover effettuato da coach Pivac – che ha, giustamente, voluto preservare i suoi migliori elementi in vista della semifinale di Champions Cup di settimana prossima testando anche “la profondità della rosa” – i rossoneri hanno davvero più di una chance di prendersi quella vittoria che li manderebbe a poco meno di un passo dalla PRO14 Final Series.
Edinburgh parte bene, gestendo per numerose fasi l’ovale ma nelle prime fasi gli Scarlets rendono loro la vita difficile, salvo poi concedere due mete nel giro di due minuti. Al 6′ Edinburgh passa in vantaggio con la meta di Kinghorn (servito da un offload di Johnstone che, anche dal vivo, sembrava un passaggio in-avanti ma il direttore di gara non chiede l’intervento del TMO) e all’8′ ci pensa Duhan van der Merwe ad involarsi sulla fascia sinistra, cogliendo colpevolmente impreparata la difesa gallese.
Hidalgo-Clyne trasforma solo la seconda marcatura ma dopo nove minuti di gioco il vantaggio degli scozzesi è già oltre il break (12-0) e tre minuti dopo per poco i rossoneri non trovano la terza meta, quando Dan Jones si fa murare un calcio di liberazione da Ben Toolis all’interno della sua area di meta prima che un suo compagno riesca a recuperare l’ovale.
Passano solo cinque minuti, però, e Sam Hidalgo-Clyne può festeggiare in tuffo sotto il Main Stand la terza meta dopo che Ritchie aveva rubato l’ovale ad un avversario sui propri 10m servendo poi van der Merwe, che fa una decina di metri prima di offrire l’assist al mediano di mischia all’altezza della metà campo. Hidalgo-Clyne, con l’aiuto della traversa, riesce anche a trasformare la sua meta e i rossoneri entrano nel secondo quarto di gara avanti 19-0, completando la “missione” di giornata al 23′ con la quarta meta (a firma Magnus Bradbury, ma che bravo Chris Dean nell’offrirgli l’assist decisivo con un offload sottomano) che regala loro anche il punto di bonus offensivo.
Gli Scarlets? Dopo aver regalato più di venti minuti agli avversari – soffrendo moltissimo l’intraprendenza degli scozzesi, oggi davvero lontani parenti di quelli scesi in campo nelle ultime due uscite – battono un colpo al 27′ con Tom Varndell (uno dei migliori dei suoi finora) che trova il varco giusto andando in tuffo sotto l’East Stand, prima che Dan Jones trasformi da posizione angolata (26-7), ripetendosi poco dopo con la stessa apertura che schiaccia l’ovale sotto lo Stand opposto.
Jones è ancora preciso dalla piazzola e in cinque minuti i gallesi dimezzano lo svantaggio (26-14) punendo Edinburgh alla prima occasione in cui, oggi, ha avuto un calo di concentrazione – qualcosa che coach Cockerill vorrà discutere coi suoi ragazzi durante l’intervallo.
Edinburgh chiude in attacco la prima frazione ma deve fare a meno di Blair Kinghorn, uscito zoppicante – potenzialmente, brutto colpo questo per i rossoneri. Il tabellino non si muove più e le squadre vanno a riposo sul 26-14, dopo aver marcato sei mete in totale ed aver regalato sprazzi di buon rugby al pubblico presente sugli spalti, finalmente assolati, del BT Murrayfield.
La differenza, anche nel secondo tempo, la farà la capacità di Edinburgh di rimanere concentrato; al 43′ Dean perde l’ovale in-avanti e per poco non innesca il contrattacco gallese, ma al 45′ ci pensa Hidalgo-Clyne (dopo aver recuperato l’ovale) a cogliere impreparata la difesa gallese, prima di servire Duhan van der Merwe con un delizioso grubber che l’ala raccoglie andando a marcare la doppietta personale di una gara in cui si è già meritato il titolo di migliore in campo.
Hidalgo-Clyne trasforma (33-14) e rimette in ghiaccio la partita, con i rossoneri che al 57′ vanno ancora oltre la linea gallese al termine di una bella azione in velocità in cui i protagonisti sono Mark Bennett (con un ottimo passaggio no-look dietro la schiena), Cornell Du Preez (assist decisivo) e Luke Crosbie che può andare a schiacciare l’ovale nell’area di meta degli Scarlets. Hidalgo-Clyne, poco prima di uscire, trasforma da sotto i pali rendendo il passivo, per i gallesi, piuttosto imbarazzante (40-14) nonostante tutte le attenuanti del caso, quando la gara entra nell’ultimo quarto.
Gli Scarlets hanno uno scatto d’orgoglio e per qualche minuto mettono sotto pressione i padroni di casa, che restano però concentrati e, dopo qualche fase giocata sui loro 10m, riescono a fermare l’avanzata gallese, tenendo alto l’ovale (e ripetendosi nell’azione successiva difendendo benissimo una rolling maul gallese nata da penal’touche); si riparte con una mischia sui 5m scozzesi e i rossoneri tornano in possesso dell’ovale.
Edinburgh riesce a risalire il campo negli ultimi dieci minuti, andando ancora in meta con Mark Bennett (Weir gli offre l’assist dopo aver recuperato un ovale sulla metà campo e aver disorientato la difesa avversaria, prima di trasformare). C’è ancora tempo per un ultimo attacco scozzese, con una touche nata da una punizione conquistata sui propri 10m che Weir spedisce a cavallo dei 22m avversari e da cui arriva la meta numero otto, con Nathan Fowles servito da Cochrane direttamente dalla rimessa laterale.
Weir sbaglia l’ultimo calcio del match, lasciando il tabellino fermo sul 52-14, risultato con cui le squadre lasciano il campo. Edinburgh è adesso ad un punto dai playoffs (e ad un punto dai gallesi), per gli Scarlets un pomeriggio da dimenticare.
Edinburgh Rugby: 15. Blair Kinghorn 14. Dougie Fife 13. James Johnstone 12. Chris Dean 11. Duhan van der Merwe 10. Jaco van der Walt 9. Sam Hidalgo-Clyne 1. Jordan Lay 2. Stuart McInally 3. Simon Berghan 4. Ben Toolis 5. Grant Gilchrist 6. Magnus Bradbury 7. Jamie Ritchie 8. Cornell du Preez
A disposizione: 16. Neil Cochrane 17. Allan Dell 18. Murray McCallum 19. Lewis Carmichael 20. Luke Crosbie 21. Nathan Fowles 22. Duncan Weir 23. Mark Bennett
Marcatori Edinburgh Rugby
Mete: Kinghorn (6′), van der Merwe (8′, 45′), Hidalgo-Clyne (18′), Bradbury (23′), Crosbie (57′), Bennett (75′), Fowles (80′)
Trasformazioni: Hidalgo-Clyne (9′, 19′, 24′, 46′, 58′), Weir (76′)
Punizioni:
Scarlets: 15 Rhys Jones, 14 Tom Varndell, 13 Ioan Nicholas, 12 Steff Hughes ©, 11 Ryan Conbeer, 10 Dan Jones, 9 Aled Davies, 1 Dylan Evans, 2 Ryan Elias, 3 Werner Kruger, 4 Steve Cummins, 5 David Bulbring, 6 Lewis Rawlins, 7 Josh Macleod, 8 Will Boyde
A disposizione: 16 Taylor Davies, 17 Phil Price, 18 Simon Gardiner, 19 Josh Helps, 20 Shaun Evans, 21 Jonathan Evans, 22 Corey Baldwin, 23 Tom Rogers
Marcatori Scarlets
Mete: Varndell (27′), D.Jones (32′)
Trasformazioni: D.Jones (28′, 33′)
Punizioni:
Matteo Mangiarotti
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