Le squadre, la formula del torneo e le idee di futuro allargamento: gli States inaugurano il nuovo torneo per club
Gli Stati Uniti ci riprovano. Dopo il fallimento del PRO Rugby, esistito soltanto per l’edizione 2016, nel fine settimana inizierà il nuovo campionato professionistico americano, denominato Major League Rugby e annunciato lo scorso dicembre con l’intenzione di fornire il movimento locale di “un torneo di valore per poter diventare realmente popolare qui negli USA”.
Così parlava qualche mese fa il commissioner Dean Howes al Guardian, nel presentare “un campionato che possa diventare un punto di arrivo, un’aspirazione reale e concreta per tutti i giovani che giocano a livello universitario o nei club amatoriali”. La competizione, che non è ancora sotto l’egida della Federazione centrale statunitense, si pone come il più alto livello del rugby americano e come uno strumento che potrà garantire maggior vigore al processo di sviluppo della palla ovale oltreoceano.
Le squadre
Rispetto al PRO Rugby 2016, disputato da cinque squadre, la prima edizione della MLR sarà contesa da sette franchigie che nelle intenzioni dovrebbero essere collegate anche ai principali club amatoriali di riferimento della zona: Austin Elite, Glendale Raptors, Houston SaberCats, New Orleans Gold, San Diego Legion, Seattle Seawolves, Utah Warriors.
La formula
Il format del torneo prevede dieci settimane di gioco nella stagione regolare (dal 21 aprile al 23 giugno), contando anche il fatto che ogni squadra – essendo sette le iscritte – dovrà osservare a rotazione un turno di riposo, e poi i playoff: le migliori quattro classificate accederanno alle semifinali incrociate (1 vs 4, 2 vs 3; nel fine settimana del 30 giugno) per la conquista del titolo. La finalissima, infine, si svolgerà il 7 luglio.
La copertura tv negli States
CBS trasmetterà 13 match nel corso della regular season, mentre il resto delle partite della prima annata del campionato americano saranno visibili sui network “regionali” americani e sulle frequenze localizzate di ESPN.
AT&T Sports Network ha inoltre acquisito i diritti per 17 partite che riguarderanno Austin, Houston e New Orleans.
Il futuro e l’idea di allargamento
Se il torneo dovesse riuscire ad ottenere buoni risultati andando ad attecchire nel tessuto sportivo americano, in futuro l’idea è quella di aumentare il numero di squadre partecipanti passando da subito ad otto formazioni, per poi arrivare a dieci teams. In questa ottica le potenziali entrate dovrebbero riguardare il Rugby United New York e, in un lasso di tempo non troppo distante, i Dallas Griffins e gli Ontario Arrows.
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