Glasgow battuto 36-15 a Belfast. Nordirlandesi matematicamente al playoff per un posto in Champions Cup
BELFAST – Un occhio ai playoff, un occhio al posto nello spareggio-qualificazione per la prossima Champions Cup (con il Benetton Treviso spettatore interessatissimo), la speranza (nonostante la rivalità) che dopo aver dominato nella semifinale contro gli Scarlets, Leinster completi il lavoro vincendo la Coppa regina per lasciare qualche ulteriore spiraglio alle speranze dei nordirlandesi di qualificarsi. Il sole, caldo, splende dal mattino su Belfast e il terreno di gioco si presenta in perfette condizioni (c’è comunque un vento forte a complicare la vita dei giocatori), ma per poter salutare al meglio il proprio pubblico (all’ultima gara casalinga della regular season, tutti qui sperano non l’ultima in assoluto della stagione) ad Ulster serve una vittoria oggi, possibilmente con bonus point.
Jono Gibbes deve apportare un cambio al XV annunciato alla vigilia; Iain Henderson, infatti, è stato escluso dal match dopo essere diventato papà la scorsa notte per la prima volta e al suo posto gioca Kieran Treadwell, mentre Herring guiderà la squadra oggi (con Rory Best in panchina, assieme a Robbie Diack inserito in mattinata nei 23).
Assenza pesante, quella di Henderson, ma almeno in avvio i nordirlandesi non sembrano subirne troppo l’impatto. Al 4′ dopo aver avuto praticamente sempre l’ovale in mano Ulster passa in vantaggio con un piazzato di Cooney che punisce una scorrettezza dei Warriors al breakdown.
I Glaswegians, nonostante non abbiano più molto da chiedere alla loro regular season, non sono venuti a Belfast in viaggio-premio e come richiesto da Dave Rennie devono mettere in campo una prestazione “gagliarda” se vogliono chiudere la mini-seie negativa lontano dallo Scotstoun Stadium (due sconfitte consecutive) contro le “grandi” (Munster e Scarlets). Gli occhi sono puntati soprattutto su Huw Jones, finora incapace di rendere come con la maglia della Scozia e sul duo Russell-Price, anch’essi reduci da una stagione piuttosto altalenante.
Le motivazioni, però, non sono sempre facili da instillare in una squadra e non a caso i Warriors, dopo qualche minuto, concedono la prima meta ad Ulster; prima giocano veloce una touche in maniera scriteriata, regalando ai nordirlandesi la mischia sui 5m da cui Cooney raccoglie l’ovale, aggira il pack scozzese e va in tuffo oltre la linea, trasformando per il 10-0 che dopo poco meno di un quarto d’ora di gioco potrebbe già aver lasciato un segno sul destino del match.
Al 15′ Deysel lascia il campo zoppicando, sostituito da Ross e questo per Ulster è un altro colpo molto duro perche’ dopo aver rinunciato ad Henderson, perde anche l’ultimo vero ball carrier a disposizione.
Russell al 18′ accorcia le distanze dalla piazzola da poco fuori i 22m avversari e i Warriors sfruttano il momento positivo andando in meta tre minuti dopo; Fraser Brown sfonda la non irresistibile linea difensiva di Ulster prima di offrire a capitan Gibbins, in supporto al suo interno, il miglior assist possibile che il terza linea sfrutta andando in tuffo sotto i pali sotto il Memorial End Stand.
Russell trasforma e al 22′ il tabellino dice 10-10, poco dopo Dunbar va vicinissimo alla seconda meta (Dunbar arriva solo ad un palmo dalla linea bianca, come conedrma il TMO) e l’inerzia, adesso, è nelle mani degli scozzesi, mentre Ulster sta vivendo uno dei suoi “momenti” che hanno caratterizzato, in negativo, la sua tribolata stagione.
Il Ravenhill “ruggisce” il suo sostegno alla squadra, Cooney per poco non inventa una meta (il suo calcio in avanti per se stesso finisce in touche), Ross ruba l’ovale nella maul successiva ma l’avanzata di Ulster si ferma sui 5m scozzesi, poco dopo che Huw Jones lasci il campo (colpo alla testa) sostituito da Nick Grigg.
Ulster ha un ultimo sussulto, in chiusura di primo tempo, ma Masaga e Grigg (su Marshall, dopo una bella azione in velocità) sono splendidi nei placcaggi decisivi; i Warriors però concedono due punizioni per fuorigioco negli ultimi due minuti di gioco, regalando a Cooney l’opportunità di mandare i suoi a riposo avanti 16-10.
Il mediano di mischia, uno dei migliori Ulster men nelle ultime uscite, non torna in campo nella ripresa e Ulster perde anche il suo calciatore in una giornata che sembra davvero l’epitome della sua stagione; al suo posto entra Paul Marshall all’ultima gara casalinga (almeno della regular season) dopo aver annunciato in settimana l’addio al rugby quando l’annata si chiuderà.
I Warriors, dopo aver dominato le prime fasi di gioco, vanno in meta con Gibbins (doppietta personale per il capitano oggi) che chiude al meglio una maul nata da penal’touche; Russell, da posizione molto angolata, spedisce l’ovale sul palo e Ulster resta in vantaggio (16-15).
Quando manca poco meno di un quarto al termine del match, Ulster trova la seconda meta con Timoney a chiudere una bella azione in velocità con l’ovale che, dopo il riciclo di Paul Marshall, corre veloce sull’asse Stockdale-McCloskey con quest’ultimo bravo ad offrire al flanker l’assist decisivo. McPhillips trasforma e manda il vantaggio dei nordirlandesi, che provano il secondo “strappo”, oltre il break (23-15) per la seconda volta quest’oggi.
I Warriors non hanno piu’ la forza (mentale) di reagire e Ulster, sospinto da tutto lo stadio, va ancora in meta con Reidy che si porta due avversari oltre la linea dopo che numerose fasi aveva allungato la difesa scozzese.
McPhillips, stavolta, non trova i pali ma la meta del flanker nordirlandese chiude di fatto il match (28-15 al 62′), lasciando Ulster ad una sola marcatura dal punto di bonus offensivo fondamentale per dare un senso all’ultima gara di regular season, con la proibitiva trasferta di Limerick settimana prossima.
McPhillips aggiunge altri tre punti dalla piazzola prima che il Ravenhill si alzi tutto in piedi a celebrare l’ingresso in campo di Tommy Bowe, anch’egli come Paul Marshall all’ultima stagione prima dell’annunciato ritiro.
Ulster continua a spingere, sospinto dal pubblico che anche oggi non ha mai fatto mancare il proprio sostegno, e chiude i Warriors nei propri 5m. I nordirlandesi ci provano, fino alla fine, a marcare la quarta meta (missione fallita settimana scorsa e compiuta al BT Murrayfield a tempo quasi scaduto) e hanno l’ultimo possesso. Ci provano tutti, a sfondare la linea scozzese, e quando le speranze sembrano vane arriva, la quarta meta, con Timoney (doppietta personale per lui) che va di prepotenza in tuffo sotto l’East Terrace servito da Tommy Bowe.
Ulster esclude Treviso dalla prossima edizione di Champions Cup, garantendosi il posto nello spareggio, e resta potenzialmente in corsa per un posto nei playoff – distante adesso quattro punti (ma Ulster dovrà vincere con bonus contro Munster, in trasferta). Per i Warriors terza sconfitta esterna consecutiva, campanello d’allarme in vista dei playoffs.
Ulster: 15 Charles Piutau, 14 Louis Ludik, 13 Luke Marshall, 12 Stuart McCloskey, 11 Jacob Stockdale, 10 Johnny McPhillips, 9 John Cooney, 1 Andrew Warwick, 2 Rob Herring (C), 3 Ross Kane, 4 A O’Connor, 5 Kieran Treadwell, 6 Nick Timoney, 7 Sean Reidy, 8 Jean Deysel
A disposizione: 16 Rory Best, 17 Kyle McCall, 18 Tom O’Toole, 19 Robbie Diack, 20 Clive Ross, 21 Paul Marshall, 22 Angus Curtis, 23 Tommy Bowe
Marcatori Ulster Rugby
Mete: Cooney (12′), Timoney (55′, 80′), Reidy (61′)
Trasformazioni: Cooney (12′), McPhillips (56′)
Punizioni: Cooney (4′, 39′, 40′), McPhillips (68′)
Glasgow Warriors: 15. Stuart Hogg 14. Tommy Seymour 13. Huw Jones 12. Alex Dunbar 11. Lelia Masaga 10. Finn Russell 9. Ali Price 1. Alex Allan 2. Fraser Brown 3. Siua Halanukonuka 4. Tim Swinson 5. Scott Cummings 6. Rob Harley 7. Callum Gibbins (C) 8. Matt Fagerson
A disposizione: 16. George Turner 17. Ryan Grant 18. Zander Fagerson 19. Greg Peterson 20. Matt Smith 21. Henry Prygos 22. Peter Horne 23. Nick Grigg
Marcatori Glasgow Warriors
Mete: Gibbins (21′, 45′)
Trasformazioni: Russell (21′)
Punizioni: Russell (18′)
Matteo Mangiarotti
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