Pro14: Zebre con il minimo sforzo, Ospreys battuti 37-14 a Parma

I ducali marcano tre mete in 15′, poi si rilassano e riprendono il filo del discorso solo nel finale. Sesta vittoria nel torneo

zebre biagi 2018

ph. Luca Sighinolfi

Gli Ospreys si presentano a Parma con due debuttanti assoluti (Moss e Nemsadze) e due giocatori alla loro prima gara da titolare (Aubrey e Phillips) e, in generale, con un ampio turnover rispetto alle ultime uscite, tanto da avere altri tre possibili debuttanti in panchina. La differenza si nota fin dal prime battute, perché le Zebre dopo qualche forzatura vanno per il concreto e segnano al 6′ con la meta in rolling maul di George Biagi.

Non si gioca ad un ritmo esasperato complice anche il caldo, ma ai padroni di casa è sufficiente piazzare alcune accelerazioni ben assestate per mettere in crisi gli ospiti. Al 12′, un allargamento piuttosto elementare dentro ai 22 gallesi porta in meta Bellini, che poi fa doppietta due minuti dopo andando a raccogliere un calcio lungo in avanti di Bisegni. Nessuna delle tre mete (tutte segnate in posizioni defilate) viene convertita da Canna ed è 15-0.

Il match è spezzettato e non esente da errori, con i 26°C di Parma che si fanno sentire tanto da richiedere un waterbreak al 20′ per riprendere fiato.

Al rientro in campo, le cariche del pack mettono ancora i ducali sul piede avanzante, permettendo a Violi e Canna di giostrare il multifase dentro i 22 gallesi e con ottima velocità. Alla fine Violi gioca un pregevole (e molto lungo) passaggio all’altezza per Bisegni, che si infila in mezzo a due avversari e marca la meta del bonus, questa sì trasformata da Canna (22-0).

Che gli Ospreys siano una squadra messa insieme un po’ casualmente lo si vede soprattutto nella touche buttata al vento al 26′, peraltro dentro i 22 delle Zebre. Va meglio sulla rimessa laterale successiva, dove Thomas rompe il primo placcaggio da prima fase ma perde poi l’ovale sul contatto successivo.

Il momento è favorevole agli Ospreys per via dei troppi calci di punizione regalati dalle Zebre, e i gallesi infatti marcano al 32′: dopo l’ennesimo penalty, la punizione viene giocata velocemente e Sam Cross marca il 22-7. I ducali perdono il controllo sul gioco in questa fase, continuando a cedere possesso e territorio agli avversari che al 33′ hanno una mischia con introduzione a favore sui 5 metri ducali; dopo due fasi Dewi Moss va oltre alla bandierina, ma il TMO annulla perché Canna aveva portato fuori l’ala.

I primi minuti della ripresa sono il manifesto di un’ideale brutta partita di rugby, soprattutto perché le Zebre giocano con eccessiva sufficienza e regalano troppi palloni agli avversari. Indisciplina e errori la fanno da padrone, con i bianconeri che non riescono a costruire alcunché per troppi minuti.

Un lungo multifase al 53′ mette in mostra un attacco fin troppo sfilacciato delle Zebre, che non riescono a superare una difesa comunque più compatta rispetto ai minuti iniziali. I gallesi risolvono il problema agli italiani con un fallo, che Canna converte in tre punti; dopo mezzora i ducali tornano a segnare.

La partita scorre via senza nulla da segnalare, con le difese (o gli attacchi sterili) che contengono e un ritmo tipico delle gare di fine stagione già segnate nel pronostico. Un sussulto – finalmente – arriva al 66′, quando con un’azione molto elementare le Zebre esplorano l’ampiezza del campo e trovano Bellini che vola in meta per la sua tripletta personale. Canna, evidentemente in giornata no, non centra i pali.

Al 70′ entra Valerio Bernabò, alla sua ultima partita della carriera. I lanci da prima fase danno ancora soddisfazione alle Zebre pochi minuti più tardi: Canna serve Bellini che era entrato in mezzo al campo, il padovano regge il doppio placcaggio e libera Di Giulio con un bell’offload per la meta del 37-7.

Gli Ospreys accorciano poco dopo con una bella percussione di Reuben Morgan-Williams, che semina due avversari e marca il 37-14. Nel finale gli Ospreys provano a marcare partendo dai propri 22, ma un grande placcaggio di Di Giulio vanifica il pericolo.

Zebre: 15 Matteo Minozzi, 14 Mattia Bellini, 13 Giulio Bisegni, 12 Tommaso Castello (c), 11 Giovanbattista Venditti, 10 Carlo Canna, 9 Marcello Violi, 8 David Sisi, 7 Johan Meyer, 6 Jacopo Sarto, 5 George Biagi, 4 Leonard Krumov, 3 Dario Chistolini, 2 Oliviero Fabiani, 1 Andrea Lovotti
A disposizione: 16 Luhandre Luus, 17 Cruze Ah-Nau, 18 Eduardo Bello, 19 Valerio Bernabò, 20 Derick Minnie, 21 Guglielmo Palazzani, 22 Edoardo Padovani, 23 Gabriele Di Giulio

Marcatori Zebre

Mete: Biagi (6), Bellini (12, 14, 66), Bisegni (24), Di Giulio (73)
Conversioni: Canna (24, 73)
Trasformazioni: Canna (54)

Ospreys: 15 James Hook (c), 14 Dewi Cross, 13 Joe Thomas, 12 Luke Price, 11 Dylan Moss, 10 Sam Davies, 9 Matthew Aubrey, 8 Sam Cross, 7 Guy Mercer, 6 Giorgi Nemsadze, 5 Adam Beard, 4 Lloyd Ashley, 3 Ma’afu Fia, 2 Ifan Phillips, 1 Rhodri Jones
A disposizione:  16 Dewi Lake, 17 Gareth Thomas, 18 Alex Jeffries, 19 Matthew Dodd, 20 James Ratti, 21 Reuben Morgan-Williams, 22 Kieran Williams, 23 Tiaan Thomas-Wheeler

Marcatori Ospreys

Mete: Cross (32), Morgan-Williams (74)
Conversioni: Davies (32, 74)
Punizioni:

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