Il capitano del Munster non è soddisfatto del primo tempo suo e dei suoi compagni. Le parole a fine partita
C’è stato un momento, durante questa stagione, dove le sirene del mercato cantavano melodie suadenti alle orecchie di Peter O’Mahony. Sirene che portavano la maglia biancoceleste del Racing 92, dove il terza linea di Munster avrebbe raggiunto l’ex compagno Donnacha Ryan.
Poi, però, ha prevalso l’appartenenza: a dicembre O’Mahony ha rinnovato il proprio contratto con la federazione irlandese per altre tre stagioni, fino al 2021.
L’ambizione di continuare con i successi in maglia irlandese ha fatto coppia con la voglia di vincere qualcosa con la maglia rossa del Munster, ma anche quest’anno i sogni europei degli uomini di Limerick si sono arenati in semifinale, scoglio insormontabile per la squadra, proprio contro la corazzata parigina.
Davanti ai microfoni, nel dopopartita, dopo aver insistito perché i compagni di squadra salutassero il numerosissimo pubblico irlandese che aveva viaggiato fino a Bordeaux per sostenere il Munster, il capitano della squadra in rosso ha usato parole forti: “Francamente, mi sto stancando di imparare lezioni per quanto mi riguarda.”
O’Mahony si è detto non contento della prestazione della squadra nei primi 35 minuti della gara, quelli che hanno indirizzato una partita che il Munster ha provato a riaprire nel secondo tempo.
“Sono semplicemente stufo di perdere semifinali” ha aggiunto il terza linea, che si è visto sfuggire la finale di Champions Cup per la terza volta consecutiva, dopo le sconfitte dello scorso anno e del 2014, contro Tolone.
“Penso che non abbiamo difeso abbastanza bene su di loro e abbiamo perso un sacco di collisioni nei primi 35 minuti, che ci sono costati molto.”
“Loro hanno mosso la palla come conseguenza del fatto che noi non vincevamo le collisione. Sono grandi e grossi e avere palloni avanzanti con una linea arretrata come quella li renda davvero difficili da fermare.”
Da oggi, però, il Munster torna al lavoro per lasciare la delusione di O’Mahony e compagni a Bordeaux e proiettarsi verso le fasi finali del Pro14, con la consapevolezza che arrivare per due anni consecutivi in semifinale di Champions Cup, e per di più con una squadra giovane e con buone prospettive, lascia ben sperare perché il tabù di una finale europea possa essere scacciato a partire dal prossimo anno.
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