Sevens World Series: le “tuttenere” riaprono i giochi

A Kitakyushu (Giappone) oro alle Black Ferns in una finale inedita con la Francia. Terza l’Australia

Tyla Nathan-Wong Black Ferns tuttenere 7S

Ph. World Rugby

Le “tuttenere” riaprono la corsa al titolo delle Sevens World Series femminili 2018, aggiudicandosi la tappa di Kitakyushu, in Giappone, terzo appuntamento su cinque in programma quest’anno.
Le Black Ferns accorciano sulle rivali australiane, eliminandole in semifinale e portandosi a 6 punti di distacco in classifica.

La due-giorni in Estremo Oriente è ricca di sorprese fin dalla fase a gironi di sabato. La Spagna chiude al primo posto la Pool A, concedendosi il lusso di battere l’Australia. Si qualifica anche la Cina, terza e ripescata per miglior differenza punti, grazie anche a un bel 24-12 rifilato all’Irlanda. Nella Pool B, Nuova Zelanda a punteggio pieno e Francia che relega gli Stati Uniti al Challenge Trophy con un netto 36-0. Quindi la Pool C, guidata da Fiji e Russia, con il ripescaggio dell’Inghilterra e ultimo posto per il Canada. Per le oceaniche, un bel passo in avanti, sottolineato anche dal 29-5 proprio sulle russe, terza forza del campionato.

Ai quarti passano agevolmente Black Ferns (50-0 sulle cinesi) e Aussies (31-7 su Fiji). La Francia si dimostra in gran forma e travolge la Russia 29-5, mentre la Spagna ha la meglio sull’Inghilterra per merito della miglior precisione dalla piazzola, al termine di un match che vede una sola marcatura per parte.

La sfida clou – australiane contro neozelandesi – si gioca in semifinale. Le campionesse olimpiche partono con il piede giusto, mettendo a segno 12 punti nei primi minuti (mete di Pelite e Tonegato). Ma le Black Ferns riescono ad avviare un’inesorabile rimonta e accedono alla finale grazie a tre marcature firmate Broughton, Blyde e Nathan-Wong.

Nell’altra semifinale va in scena un inedito confronto mediterraneo tra Francia e Spagna. Le transalpine passano senza problemi (21-0), conquistando per la prima volta la possibilità di giocarsi la vittoria di tappa. A referto Horta, Amedee e Konde. Per le iberiche, comunque, miglior risultato dal 2012.

Il match per l’oro, tra Nuova Zelanda e Francia, pare già deciso prima del kick off, almeno sulla carta. Anche le statistiche pendono tutte a favore delle australi, sempre vincenti sulle europee nei 21 scontri diretti finora disputati. Come da copione, dopo pochi secondi, la Nuova Zelanda mette a segno la prima zampata. E’ Michaela Blyde, giovanissima top-scorer neozelandese, a sbloccare il punteggio.

Partita in discesa per le tuttenere? Proprio no. La Francia, infatti, non ci sta e attacca, fino a trovare il pareggio con Grassineau al 5’. Solo in chiusura del primo tempo le Black Ferns riescono a riportarsi in vantaggio, grazie a Fitzpatrick, andando a riposo sul 12-7.

La seconda frazione di gioco si apre con il Sette transalpino che va alla ricerca dell’impresa. Complice un giallo a Broughton, e la conseguente superiorità numerica per due minuti, la Francia riesce a schiacciare le neozelandesi nei propri ventidue. Dopo una serie di tentativi, l’affondo vincente è di Amedee.

Sul 12-12 a tre minuti dalla fine, tutto sembra ora possibile. A quel punto, però, salgono in cattedra le fuoriclasse tuttenere. Goss serve Portia Woodman: finta, accelerata che lascia sul posto la diretta avversaria e cavalcata fino alla linea di meta. Per WonderWoodman, marcatura numero 29 di stagione e 171esima in carriera nelle Series. Francesi che non hanno il tempo di riorganizzarsi, e Nuova Zelanda che colpisce ancora. Tyla Nathan-Wong (nominata Player of the Final) gioca una spettacolare azione al piede, scavalcando prima la difesa transalpina con una parabola da manuale, quindi allungo in velocità e meta, tra gli applausi del pubblico. Risultato blindato e partita che si chiude sul 24-12, con la medaglia d’oro al collo delle Black Ferns.

Per la Francia, comunque, la soddisfazione di un weekend giocato ad alti livelli. E si avverano le parole pronunciate da coach David Courteix nell’ultima gara della scorsa stagione, a Clermont Ferrand, quando tra lo stupore dei giornalisti “di casa” annunciò che, entro un anno, Le Pesq e compagne sarebbero state in grado di salire sul podio delle Series.

Al terzo posto l’Australia, che nella finale per il bronzo, supera la Spagna per 19-5 con Pelite, Tonegato e Cherry. Quinta la Russia; trofeo Challenge agli Stati Uniti (24-19 sull’Irlanda nell’extra time).
Sorprendente la Cina, che come squadra ospite di tappa arriva fino al settimo posto e dimostra essere in grado di lottare contro molte rivali. Un buon auspicio, in vista dell’ammissione tra i core team femminili nel 2019.

Il Dream Team di Kitakyushu 2018 è quanto mai variegato e inedito. Oltre alla capitana delle tuttenere, Sarah Goss, e all’australiana Evania Pelite, spazio a due spagnole (Patricia Rodriguez e Maria Ribera), alla francese Montserrat Amedee, alla russa Alena Mikhaltsova e alla cinese Chen Key.

Prossimo appuntamento per le Series femminili il 12 e 13 maggio a Langford, in Canada, e ultima tappa a Parigi dall’8 al 10 giugno.

I risultati

Gironi
Pool A: Spagna 7, Australia 7, Cina 5, Irlanda 5
Pool B: Nuova Zelanda 9, Francia 7, Stati Uniti 5, Giappone 3
Pool C: Fiji 7, Russia 7, Inghilterra 5, Canada 5

Quarti di finale
Nuova Zelanda v Cina 50-0
Australia v Fiji 31-7
Francia v Russia 29-5
Spagna v Inghilterra 7-5

Semifinali
Nuova Zelanda v Australia 17-12
Francia v Spagna 21-0

Finali
Challenge – Stati Uniti v Irlanda 24-19
Bronzo – Australia v Spagna 19-5
Oro – Nuova Zelanda v Francia 24-12

Classifica: Australia 56, Nuova Zelanda 50, Russia 42, Francia 40, Canada 32, Spagna 32, Stati Uniti 28.

Francesco Rasero

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