Dopo quattro finali consecutive, la grande rivalità dell’ultimo lustro in Eccellenza non mette in palio lo Scudetto
Sia Rovigo sia Calvisano hanno chiuso le rispettive regular season con sensazioni contrastanti. Non solo per quanto accaduto nell’ultima giornata, dove i Bersaglieri hanno perso nettamente il match contro il Petrarca e i bresciani hanno travolto senza problemi Mogliano, ma anche per le tendenze consolidate emerse nel corso di tutta la stagione e, più specificatamente per Calvisano, nel girone di ritorno.
Le due grandi protagoniste dell’ultimo lustro di Eccellenza, insomma, arrivano alle semifinali di Eccellenza con identità tanto diverse quanto definite, che a livello macro evidenziano pregi e difetti in maniera piuttosto chiara. La doppia sfida di semifinale si deciderà proprio sulle capacità dell’una di mettere a nudo le mancanze tattiche, tecniche e mentali dell’altra, in modo da limare quei dettagli che potranno fare la differenza sui 160 minuti.
Eccezion fatta per la gara di coppa (34-0 per Calvisano), le due partite di campionato del resto si sono sempre dimostrate piuttosto equilibrate (23-20 e 25-23 per chi giocava in casa), a testimonianza di un doppio confronto tutto da vivere.
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Qui Rovigo
La diversità delle due squadre è ben sintetizzata da Umberto Casellato in un’intervista rilasciata al Gazzettino. “Noi facciamo degli avanti la nostra arma migliore, ne consegue un rugby efficace, ma forse poco spettacolare – ha dichiarato l’assistant coach del Rovigo, interdetto per 15 giorni dal Giudice Sportivo dopo il derby contro il Petrarca per aver dispensato consigli tecnici, pur essendo un portatore d’acqua a tutti gli effetti – Calvisano vanta una linea dei trequarti frizzante e sempre pericolosa; sono veloci e hanno grande tecnica negli offload”.
Non è un mistero, infatti, che i rodigini abbiano costruito le proprie fortune soprattutto sulla potenza di uomini Ferro, Lubian e Ortis e di una mischia che probabilmente è stata la più performante del campionato, mentre la linea di trequarti è rimasta un rebus durante tutta la stagione nonostante la presenza di individualità di ottimo livello (Mantelli, Odiete, van Niekerk, Cioffi…).
Al di là delle disamine tecnico-tattiche, tuttavia, per Casellato è l’aspetto mentale ad essere il deus ex machina della prestazione ideale nei playoff. “A questo punto della stagione credo conti molto di più l’atteggiamento. Vincerà chi avrà nel serbatoio più energie nervose dell’avversario. Nei playoff il 90%, lo decide la testa, il 10%, i dettagli tecnici e tattici”.
Quella stessa lucidità che è mancata al Rovigo nel corso del derby contro il Petrarca, soprattutto dopo il cartellino giallo a capitan Momberg. “Ci ha fatto perdere tutti i riferimenti. Dobbiamo imparare a mantenere il focus sul nostro piano di gioco, qualunque cosa succeda. In questi playoff deve uscir fuori tutta la maturità della squadra”.
Per quanto riguarda la rosa a disposizione di Joe McDonnell, il coach neozelandese recupererà Edoardo Ruffolo e forse Denis Majstorovic, mentre Perry John Parker resterà in dubbio fino all’ultimo.
Qui Calvisano
Il girone di ritorno dei campioni d’Italia è stato più complicato di quanto i bresciani stessi potessero immaginare, molto probabilmente. Tre sconfitte in nove sfide sono una rarità per una squadra spesso impenetrabile negli anni passati, tant’è che non toccava un numero così alto di partite perse dal lontano 2013.
Quello attuale, insomma, non sembra essere il miglior Calvisano della gestione Brunello, anche a causa dei vari infortuni che hanno caratterizzato e caratterizzano ora le scelte del tecnico veneto (Venditti è out, forse anche Lucchin e Paz stando al Gazzettino), ma resta comunque una squadra ben attrezzata e con individualità uniche nel panorama dell’Eccellenza.
Contro il Rovigo, molto passerà dalla capacità del pack bresciano di mettere sul piede avanzante i trequarti calvini, una missione non semplice vista la caratura del reparto avanzato rossoblu. “Sappiamo che sarà una doppia sfida molto difficile, ma noi vogliamo andare in finale – ha dichiarato Brunello a Il Giorno – Loro sono una squadra molto forte e giocare in casa loro è sempre molto particolare”.
Il tecnico non vuole sentir parlare di finale anticipata: “A noi, in questo momento, deve interessare solo e soltanto la semifinale con il Rovigo, tutto il resto verrà in seguito”. Calvisano vi arriva con certezze consolidate come l’attacco più prolifico dell’Eccellenza (553 punti fatti, media di 30,7 a partita) e la consapevolezza di avere tante armi a disposizione per segnare in ogni momento della partita.
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