Le due squadre hanno avuto percorsi molto diversi durante la stagione regolare in Eccellenza, ma ugualmente affascinanti
La semifinale tra il Petrarca e le Fiamme Oro mette di fronte non solo due squadre dal grande potenziale, ma anche le storie e le narrative forse più interessanti del torneo.
La cavalcata dei padovani (sempre vittoriosi dallo scorso 23 dicembre in poi) è stata solo in parte una sorpresa, perché con il passare delle settimane è parso evidente come Andrea Marcato sia riuscito a creare il giusto amalgama nello spogliatoio patavino, mettendo a punto una vera e propria corazzata difficile da sormontare in campo.
Dall’altra parte, le Fiamme Oro si sono lanciate in una rimonta appassionante nell’ultimo mese per agguantare il quarto posto finale, apparentemente fuori portata dopo la vittoria del San Donà sul Calvisano con tre giornate da giocare.
Dalla vittoria a Viadana in poi, invece, i cremisi si sono compattati e sono passati attraverso una serie di incredibili sliding doors, come la vittoria allo scadere proprio del Petrarca contro il San Donà e il piazzato sbagliato dai Medicei per il pareggio a Ponte Galeria. La ciliegina è arrivata con il successo esterno proprio a San Donà, a completare una pazza e imprevedibile rincorsa.
Qui Fiamme Oro
“Abbiamo avuto degli alti e bassi. Eravamo partiti bene, poi abbiamo avuto un brutto periodo ma nel momento cruciale del campionato i ragazzi e l’allenatore sono stati bravi”. Le parole sono del direttore sportivo delle Fiamme Oro Claudio Gaudiello, raggiunto da On Rugby per parlare del percorso di avvicinamento dei cremisi all’attesa semifinale.
I poliziotti mancavano dai playoff dalla stagione 2014/2015, quando si qualificarono sempre come quarta classificata e vennero battuti da Rovigo due volte tra andata e ritorno. Sul loro cammino, ora, c’è un’altra squadra veneta, contro cui è arrivata tra l’altro l’ultima sconfitta in campionato prima del filotto decisivo delle cinque vittorie consecutive. “Il Petrarca è una grande squadra, è arrivata prima meritatamente. L’ho detto anche in altre occasioni che per me è la cadnidata al titolo, ma ora siamo qui e partiamo ad armi pari”.
“Faremo la nostra partita. I ragazzi la stanno studiando bene per capire come si può segnare ad una squadra così organizzata difensivamente”. Intanto, i numeri delle ultime due partite riflettono anche una migliore facilità nel concretizzare da parte dei poliziotti, autori di 77 punti tra la trasferta di San Donà e il derby casalingo contro la Lazio. “Giocatori come Michele Sepe, Bacchetti, Buscema e Quartaroli stanno facendo molto bene” – ci ha detto Gaudiello, parlando della ritrovata efficacia da parte della batteria di trequarti.
Il fiore all’occhiello delle Fiamme è sicuramente la terza linea, dove il potenziale terzetto titolare potrebbe essere composto da capitan Amenta (tra i candidati per il premio di miglior giocatore), Favaro e Licata. “Sono sicuramente tre giocatori importanti per noi, ma come anche Filippo Cristiano, Jacopo Bianchi…”.
Allargando lo sguardo all’intera rosa, i cremisi possono essere considerati molto equilibrati, con un pack di grande spessore e una linea di trequarti che se messa in moto è altrettanto efficace. Anche per questo, Gaudiello non vede sostanziali differenze rispetto al Petrarca: “Sia trequarti sia mischia si equivalgono. Non abbiamo un vero punto di forza, ma la squadra è completa”.
Infine, Gaudiello ci offre anche un suo pronostico sull’altra semifinale tra Calvisano e Rovigo. “Penso che la squadra più forte sia il Calvisano. Hanno più possibilità di avanzare”.
Qui Petrarca
Staccare la spina, anche solo per una settimana, dopo una grande partita come quella contro Rovigo spesso può rivelarsi un’arma a doppio taglio, ma capitan Alberto Saccardo non è di questo avviso. “C’è chi ne ha approfittato per recuperare, altri per fare un lavoro più fisico – ha dichiarato a On Rugby – Siamo stati tranquilli, ci siamo presi qualche giorno per goderci la vittoria, però è stata una settimana come le altre”.
Sul Petrarca c’erano tante aspettative anche lo scorso anno, quando i tuttineri però persero malamente entrambe le semifinali contro Rovigo. Saccardo, che giocò sia l’andata al ‘Battaglini’ sia il ritorno al ‘Plebiscito’, lo sa bene: “Sicuramente è rimasto per una parte di stagione quel pensiero, l’aver toppato quelle partite di playoff è stato pesante per noi e per la società”.
Il vento, comunque, ora sembra cambiato. “Abbiamo iniziato un nuovo percorso mentale, fisico, tecnico e tattico che ha portato miglioramenti da tutti i punti di vista. Eravamo un’altra squadra. Ora dobbiamo far capire che il Petrarca di quest’anno non è più quella che ha mancato un obiettivo importante”.
Nel campionato di grande spessore disputato dal Petrarca fin qui, contro le Fiamme sono arrivate due vittorie piuttosto nette (19-33 e 26-7). “Però siamo anche consapevoli che le Fiamme Oro sono una squadra diversa, perché hanno vinto le ultime cinque partite e sta molto bene dal punto di vista fisico. Sono in crescita”.
“Non penso molto a quello è stato durante la stagione – continua Saccardo – Come ci ripete sempre il nostro allenatore, si riparte da zero. Non possiamo fare riferimento a quello. Dobbiamo essere forti di testa”.
Uno dei segreti del Petrarca 2017/2018, infine, è un’indiscutibile profondità nella rosa, garantita soprattutto dal modo in cui giovani e più esperti hanno saputo trovare la giusta affinità. “Siamo stati fortunati quest’anno ad avere tre giocatori come Lamaro, Rizzi e Cannone che hanno performato tutta la stagione, ma anche ragazzi del vivaio come Pavan, Coppo. Poi quello che ha fatto la differenza è stata la lunghezza della rosa, perché i giovani si sono sempre fatti trovare pronti”.
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