Un mercato importante, il rinnovamento dello stadio e il rebranding del logo: un esempio di rugby e business
Dopo un settimo posto che ha lasciato la squadra fuori dai playoff della Premiership e la seconda finale di Challenge Cup consecutiva persa, il Gloucester Rugby non perde tempo e volta pagina.
La rosa dei cherry-and-white è stata arricchita dagli arrivi di Danny Cipriani, annunciato ieri, il forte terza linea dei Lions sudafricani Jaco Kriel, l’ex-Bath Matt Banahan e il tallonatore degli Sharks Franco Marais. Quattro arrivi importanti a dare ulteriore potenza di fuoco a una squadra già molto competitiva.
A fianco degli arrivi, il Gloucester ha lavorato al miglioramento del proprio campo da gioco, il Kingsholm, e a ridisegnare il logo della squadra, svelato oggi nel contesto di una generale operazione di rebranding del club.
Il nuovo logo è rappresentato da una testa di leone vista di profilo su sfondo biancorosso, con la scritta 1873 in sovraimpressione. L’immagine rimpiazza il precedente logo che vedeva il profilo della città di Gloucester con alcuni elementi rugbystici di contorno.
La simbologia presente nel nuovo logo vede la presenza del nome del club ben in vista, la forma di scudetto rappresenta la storia della città di Gloucester, mentre i colori rosso ciliegia e bianco sono i colori della società. Il profilo del leone era presente anche in precedenti simboli del Gloucester (nell’ultimo due leoni sormontavano il simbolo) e da essi è stato recuperato, mentre 1873 rappresenta la data di fondazione di uno dei club più vecchi d’Inghilterra.
Il CEO Stephen Vaughan ha spiegato così la decisione: “Il brand Gloucester Rugby è un elemento fondamentale in termini di futuro successo del club e mentre sappiamo che per qualcuno ci vorrà un po’ per abituarsi ai cambiamenti, siamo molto orgogliosi di quello che abbiamo sviluppato e sappiamo che i cambiamenti saranno di supporto alle nostre ambizioni per il futuro.”
Insieme alla presentazione del logo, è stato presentato anche il nuovo sito internet e la nuova maglia da gioco del club. Un interessante esempio dell’interconnessione fra i risultati del campo e il grande lavoro da fare ben lontano da quello stesso rettangolo verde.
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