Dalla Francia all’Inghilterra, dalla Premiership alla Fédérale 1. I numeri dei connazionali che hanno lasciato la loro patria ovale
La flotta degli italiani all’estero è stata piuttosto nutrita anche in questa stagione. La maggior parte di essa è sparsa tra Francia ed Inghilterra, con qualche emigrato in Scozia e diversi volti appartenenti ad un passato recente della nostra palla ovale. Ne abbiamo contati almeno diciassette, andando anche oltre i nomi più noti e ancora nel giro della nazionale azzurra. Andiamo a scoprire i numeri della loro stagione.
Il viaggio parte dal Top 14, dove giocano i due italiani più rappresentativi in assoluto del rugby nostrano, Sergio Parisse e Leonardo Ghiraldini, hanno vissuto due stagioni diametralmente opposte. Il primo ha dovuto spremersi più del previsto per combattere al fianco dei propri compagni di squadra dello Stade Francais per strappare la salvezza. I parigini sono spesso stati ad un passo dal baratro e hanno flirtato a più riprese con la 13esima posizione, quella riservata al playout, allontanando sempre nella misura necessaria il pericolo con rare ma puntuali vittorie.
La certezza della permanenza nel Top 14 è comunque arrivata solo all’ultima giornata, quando sia Stade Francais sia il diretto concorrente – Oyonnax – hanno perso le rispettive partite. Un mesto finale per una stagione da dimenticare in fretta per il capitano, poco brillante anche dal punto di personale e conclusa tra l’altro con un intervento chirurgico ad un’ernia addominale. Difficile che un giocatore della sua tempra, a 35 anni, non trovi ancora nuovi stimoli.
I numeri di Parisse
Presenze: 12
Minuti giocati: 882′ (73′ di media)
Mete: 3
Di tutt’altro spessore, invece, la stagione di Leonardo Ghiraldini, grazie anche al nuovo ciclo aperto dal Tolosa dopo un’annata 2017 da dimenticare. I rossoneri sono tornati a lottare stabilmente per le prime posizioni, come la storia del club impone, e la stagione del tallonatore azzurro con lo Stade difatti non si è ancora conclusa, poiché ci sarà almeno un’altra partita da disputare – il barrage casalingo contro Castres.
Fino a qui, comunque, Ghira ha rivestito un ruolo di assoluto rilievo nelle gerarchie del coach Ugo Mola, essendo stato impiegato in 21 partite dall’allenatore francese. Il padovano è partito solo 11 volte dal primo minuto, ma al giorno d’oggi sappiamo quanto debba essere importante l’impatto di ogni singolo componente della panchina. Una stagione soddisfacente sotto il profilo personale, per di più in un ambiente esigente e in uno spogliatoio che sa come toccare le corde giuste dei propri giocatori. Il Bouclier de Brennus sarebbe la ciliegina su una carriera davvero importante.
I numeri di Ghiraldini
Presenze: 21
Minuti giocati: 856 (40′ di media)
Mete: 2
Chi non ha partecipato in nessun modo alla splendida stagione regolare della sua squadra è Michele Campagnaro, gravemente infortunatosi nella pre-season e rientrato lo scorso 24 aprile nel campionato riserve inglese. Con la prima squadra non è ancora sceso in campo e, prima di partire per il Giappone con la Nazionale, potrebbe avere almeno una chance di calcare nuovamente i campi dell’alto livello, visto che Exeter è in semifinale contro Newcastle. Le gerarchie createsi ai Chiefs nel corso dell’anno, in ogni caso, non lasciano grande spazio.
I numeri di Campagnaro
Presenze: 1
Minuti giocati: 40′
Mete: 1
Una considerevole dose di sfortuna si è abbattuta anche su Leonardo Sarto, che con i suoi Glasgow Warriors stava giocando con discreta continuità e con prestazioni all’altezza del contesto. Nell’ultima giornata di Champions Cup contro Exeter, tuttavia, il trequarti padovano si è nuovamente lussato la spalla, stesso infortunio sofferto già nel novembre del 2016. Anche per questo, probabilmente, gli scozzesi hanno deciso di non rinnovare il contratto all’ala azzurra, che pure avrebbe dimostrato – seppur non con una straordinaria continuità – di essere un elemento valido e utile per diverse squadre tra Pro14, Premiership e Top 14.
Ai Warriors ha giocato anche Samuela Vunisa, il cui destino a fine stagione è stato però lo stesso di Sarto. Il giocatore nato nelle Fiji era in fondo alle gerarchie di Dave Rennie, che lo ha utilizzato solo nel mese di dicembre quando la squadra doveva sopperire a diversi infortuni.
I numeri di Sarto
Presenze: 10
Minuti giocati: 554′ (54′ di media)
Mete: 6
I numeri di Vunisa
Presenze: 5
Minuti giocati: 318′ (63′ di media)
Mete: 1
La palma di miglior #italianoallestero della stagione 2017/2018, però, deve necessariamente essere assegnata a Jake Polledri: per come si è guadagnato il posto da titolare, per l’impatto avuto sul Gloucester e per come è riuscito a traslare le sue notevoli capacità anche a livello internazionale (ok, ha giocato solo una partita, ma CHE partita). Coach Ackermann gli ha consegnato la maglia cherry&white in via definitiva a novembre, e da quel momento è partito dalla panchina solo in tre occasioni su diciannove partite.
Oltre ad aver vinto un premio per la miglior meta di una giornata di campionato, il 22enne ha impressionato tutti gli addetti ai lavori in Inghilterra, figurando tra l’altro anche in alcuni XV ideali della Premiership redatti a fine stagione. La tendenza a trascinare con sé un paio di giocatori ad ogni pallone portato, insomma, non è passata inosservata. Con Gloucester sarebbe anche andato vicino alla vittoria della Challenge Cup, ma poi Gareth Anscombe ha deciso diversamente.
I numeri di Polledri
Presenze: 24
Minuti giocati: 1489′ (62′ di media)
Mete: 4
Per Charly Trussardi è stata una stagione da montagne russe. Gli infortuni occorsi a Laidlaw, Parra e Cassang hanno costretto Franck Azéma ad attingere a piene mani dagli Espoirs e, tra gli altri, a ricorrere anche alle potenzialità del mediano di mischia ex Under 20.
Il numero 9 classe 1997 si è dovuto sobbarcare più responsabilità di quante potesse lontanamente immaginare, alternando buone prestazioni ad altre in cui il nativo di Guadalupa ha dovuto fare i conti con i propri limiti e l’inesperienza dettata dalla gioventù. Il tutto all’interno di una stagione sportivamente disgraziata per il Clermont, specie nel Top 14 dove la squadra gialloblu si è classificata al decimo posto. Non il contesto ideale in cui maturare; l’anno prossimo giocherà a Beziers, in Pro D2.
I numeri di Trussardi
Presenze: 8
Minuti giocati: 430′ (53′ di media)
Mete: –
È finita in maniera ingloriosa la stagione di Pietro Ceccarelli, condannato alla retrocessione con il suo Oyonnax dopo la sconfitta nel playout contro il Grenoble. Il pilone ex Zebre – destinato all’Edimburgo il prossimo anno – non ha mai avuto grande spazio dal primo minuto (solo quattro partenze su 23 partite, ma è stato praticamente sempre incluso nei 23 della lista gara dal coach Johann Authier. Tante le presenze per il laziale, seppur alla spicciolata per quanto riguarda i minuti giocati.
I numeri di Ceccarelli
Presenze: 23
Minuti giocati: 611′ (26′ di media)
Mete: –
Michele Rizzo si è diviso invece tra il prestito ad Edimburgo fino a inizio dicembre e il ritorno alla base con Leicester, con un ruolo da comprimario in entrambi i casi. Con la franchigia scozzese aveva trovato anche una discreta continuità (e anche un cartellino rosso), mentre con i Tigers ha accumulato solo piccoli spezzoni di partita.
Minutaggio ridotto anche per altri due ex pilastri azzurri impegnati nei principali campionati europei. Lorenzo Cittadini e Luke McLean sono stati coinvolti in maniera piuttosto blanda da Stade Francais e London Irish, questi ultimi retrocessi in Championship. Nessuno dei due ha lasciato tracce considerevoli sulla propria annata.
I numeri di Rizzo
Presenze: 13
Minuti giocati: 486′ (37′ di media)
Mete: –
I numeri di Cittadini
Presenze: 14
Minuti giocati: 424′ (30′ di media)
Mete: –
I numeri di McLean
Presenze: 11
Minuti giocati: 732′ (66′ di media)
Mete: –
Andries van Schalkwyk ha vissuto quasi una seconda stagione simil Zebre 2012/2013, quella delle 22 sconfitte in 22 giornate di campionato. I Kings hanno evitato lo zero vincendo contro i Dragons, ma hanno dovuto affrontare un torneo con una squadra giovane e assemblata in poche settimane. L’ex azzurro è uno degli elementi più esperti della formazione di Port Elizabeth, su cui potrebbe poggiarsi anche la seconda esperienza dei sudafricani nel Pro14.
I numeri di van Schalkwyk
Presenze: 12
Minuti giocati: 683′ (56′ di media)
Mete: 1
In Francia ha giocato anche quest’anno uno dei rugbisti con la storia più controversa degli ultimi anni, ovvero Leandro Cedaro, bloccato dall’Italia nel 2013 e poi mai più convocato in Nazionale. Il seconda linea non ha avuto grande spazio con l’Agen, anche a causa di un infortunio, mentre la squadra si è salvata con una bella rimonta nella seconda metà di stagione
I numeri di Cedaro
Presenze: 5
Minuti giocati: 212′ (42′ di media)
Mete: –
Intanto, nelle serie inferiori
Tra Pro D2 e Fédérale 1, terza e quarta divisione francese, non mancano alcuni nomi di notevole importanza nella prima Italia di Jacques Brunel e, in generale, nella nazionale fino al 2015. Matias Aguero, a 37 anni, ha collezionato 18 presenze (16 titolare) e una meta con il Provence che è stato promosso in Pro D2.
Aggiornamento: il Provence ha effettivamente conquistato l’accesso al campionato di Pro D2 e non era tra i club segnalati dalla FFR per i loro problemi economici e finanziari, come scritto erroneamente in precedenza.
Manoa Vosawai, nel Pro D2, è stato invece una colonna del Vannes: il numero otto 34enne ha giocato 21 partite, di cui 20 da titolare, marcando anche tre mete.
Gioca già da tempo nel Pro D2 Paolo Pescetto (lo avevamo intervistato due anni fa). Per il mediano d’apertura genovese, però, non è stata una stagione fortunata per il suo Narbonne, retrocesso in Fédérale 1 da ultimo in classifica. Il numero 10 ha giocato 13 partite, ma solo quattro da titolare.
Infine, il pilone classe 1994 ed ex Mogliano Derrick Appiah ha trovato continuità con i London Scottish in Championship, la seconda divisione inglese. Ventuno le presenze per il pilone lo scorso anno in prestito anche all’Edmburgo, con tredici partenze da titolare e due mete. Il prossimo anno, in ogni caso, lui non sarà in questa lista: Appiah ha già annunciato il suo ritorno in Italia, anche se non la destinazione.
di Daniele Pansardi
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