La sesta della stagione regolare elimina la seconda, strafavorita della vigilia, con una partita di difesa e sacrificio. I parigini sprecano e pagano l’indisciplina
Quando la settimana scorsa Castres ha saputo battere Tolosa nel barrage fra la terza classificata e la sesta della stagione regolare, in molti sono rimasti sorpresi dal risultato, ottenuto in trasferta, dalla squadra di Cristophe Urios. Ma Castres ha fatto ancora di più questa settimana: al Groupama Stadium di Lione ha battuto una delle giganti del rugby francese ed europeo, quel Racing 92 che è arrivato ad un punto dalla Champions Cup, schiacciando ogni altra resistenza in questa stagione.
Una partita emozionante ed accesa dal primo all’ultimo minuto quella disputata dalle due squadre. Se il buongiorno si vede dal mattino lo decida il lettore, ma come un segnale in tal senso poteva essere interpretata la marcatura pesante con la quale Castres ha aperto il match, dopo appena sette minuti: da una potente maul avanzante si stacca il potente numero 8 Maama Vaipulu, caricando verso la linea di meta. Teddy Iribaren, il mediano di mischia avversario, compie un miracolo aggrappandosi al pallone e impedendo al tongano di schiacciare in un primo momento, ma il tempestivo intervento di Rory Kockott nel pulire via il diretto avversario è decisivo per consentire al compagno di appoggiare l’ovale. L’arbitro si affida al TMO e decide di assegnare la meta per il 7 a 0 iniziale, che diventa +10 per Castres quando Benjamin Urdapilleta manda fra i pali un calcio di punizione al decimo minuto.
Il Racing 92, da grande squadra qual è, reagisce immediatamente: sull’out di destra Camille Chat dimostra perché, nonostante un lancio in touche quantomeno poco affidabile, è il titolare fisso dei parigini, trascinando Urdapilleta per dieci metri prima di scaricare sull’accorrente Dupichot. L’estremo dei ciel-et-blanc arriva fino in fondo, ma questa volta il TMO interviene per fermare l’azione e tornare sull’ultimo punto d’incontro, dove Rory Kockott è stato pulito in maniera irregolare da Wenceslas Lauret.
Passano cinque minuti e il Racing trova stavolta la giocata che muove il punteggio. Juan Imhoff, il miglior marcatore di mete per la squadra nella stagione, lasciato fuori dalle partite decisive di Champions Cup, mostra tutto quello di cui è capace: riceve un passaggio interno da Tales in un’azione da rimessa laterale e con un assolo di quaranta metri brucia l’intera retroguardia del Castres, depositando infine in mezzo ai pali. Impressionante la bruciante accelerazione e il cambio di direzione dell’ala argentina per eludere l’intervento del numero 15 avversario.
Castres rimane in vantaggio per 10 a 7, ma durerà poco: al ventiquattresimo Teddy Thomas assorbe due difensori sull’out di destra, poco oltre la linea di metà campo. Ottimo il riciclo per Virimi Vakatawa che rompe un placcaggio, fissa l’ala avversaria e serve all’interno l’accorrente Anthony Jelonch. Il terza linea non ha le gambe per battere l’ala avversaria Batlle, ma è bravissimo a rimanere in campo dopo il placcaggio e a servire l’estremo Dupichot, che con grande tempismo si fa trovare pronto all’appuntamento con il pallone, riesce a rimanere in campo con una piroetta e ad andare a schiacciare un’altra splendida marcatura.
Al trentaduesimo Benjamin Urdapilleta riporta i suoi a meno uno con un penalty, per poi compiere il controsorpasso sullo scadere della prima frazione di gioco, quando Ben Tameifuna si rende colpevole di un placcaggio alto su Kockott e va a sedersi sulla panca dei cattivi per dieci minuti. 16 a 14 per Castres dunque il punteggio all’intervallo.
In apertura di secondo tempo il solito Urdapilleta avrebbe l’occasione di allungare, ma manda il pallone a lato per due volte da posizione defilata sulla destra. Errori che Castres rischia di pagare a caro prezzo quando, tornati in parità numerica, i parigini sfoderano una bella combinazione da rimessa laterale. Chat batte lungo oltre i quindici metri dove trova Lauret. Il terza linea trova la combinazione con Iribaren che corre una linea dall’interno verso l’esterno. Il mediano di mischia si mangia il terreno che sta fra lui e la meta, ma la sua marcatura è viziata da un chiaro in avanti di Lauret. Il TMO, chiamato ancora una volta in causa dall’arbitro Ruiz, conferma la sensazione iniziale e la meta viene annullata.
Al sessantatreesimo Castres mette finalmente il naso nell’altra metà campo, e ne esce con tre preziosissimo punti ancora grazie al piede di Urdapilleta. E’ un 19 a 14 che costringe il Racing 92 a cercare la meta del sorpasso. Quando l’estremo di Castres Julien Dumora viene mandato fuori dall’arbitro per un placcaggio alto nei confronti di un Imhoff lanciato verso la meta, i parigini optano per la mischia. Per tre volte consecutive ottengono un calcio di punizione a favore che sembra il preludio a una meta di punizione, ma alla quarta introduzione Castres resiste e costringe gli avversari a giocare il pallone. E’ ancora calcio di punizione, ma sul versante opposto del campo. Il Racing sceglie ancora la mischia ordinata, ma verrà stavolta penalizzato da Ruiz: una piccola vittoria per Castres che è l’innesco di quella più grande, che arriva sei minuti dopo, quando in seguito a ripetute fasi di difesa disperata, arriva l’in-avanti sui 5 metri da parte degli avanti del Racing.
Esplode la gioia di Castres, arrivata ai playoff da Cenerentola e che si conferma incubo dei parigini, che già in Champions Cup avevano conquistato la vittoria contro il Racing 92 nello scorso mese di dicembre. Euforico il tecnico Urios: “Questa squadra è simpatica, lavora, non si prende per qualcun altra, ha del talento, e soprattutto un grosso paio di attributi!”
Comprensibilmente meno entusiasta l’allenatore dei parigini Labit: “Abbiamo avuto ottime opportunità con la Champions Cup e il Top 14 quest’anno, e unicamente per nostre colpe ci siamo lasciati scappare queste due competizioni.” Il Racing ha sprecato tanto, non riuscendo a convertire il dominio di possesso e territorio in punti sul tabellone, e finendo per incappare in una mancanza di disciplina che ha pregiudicato il risultato finale del match. Adesso Castres ha sette giorni per recuperare le energie e prepararsi alla finale: dopo aver battuto la terza e la seconda classificata della stagione regolare, è tempo di sfidare i numeri uno.
Racing 92: 15 Louis Dupichot, 14 Teddy Thomas, 13, Virimi Vakatawa, 12 Henry Chavancy, 11 Juan Imhoff, 10 Remi Tales, 9 Teddy Iribaren, 8 Yannick Nyanga, 7 Baptiste Chouzenoux, 6 Wenceslas Lauret, 5 Leone Nakarawa, 4 Bernard Le Roux, 3 Ben Tameifuna, 2 Camille Chat, 1 Eddy Ben Arous
A disposizione: 16 Ole Avei, 17 Vasil Kakovin, 18 Boris Palu, 19 Antoine Claassen, 20 Antoine Gibert, 21 Benjamin Dambielle, 22 Joe Rokocoko, 23 Cedate Gomes Sa
Mete: Imhoff (18), Dupichot (24)
Trasformazioni: Iribaren (18, 24)
Calci di punizione:
Castres: 15 Julien Dumora, 14 Armand Batlle, 13 Thomas Combezou, 12 Afusipa Taumoepeau, 11 David Smith, 10 Benjamin Urdapilleta, 9 Rory Kockott, 8 Maama Vaipulu, 7 Anthony Jelonch, 6 Mathieu Babillot, 5 Loic Jacquet, 4 Thibault Lassalle, 3 Daniel Kotze, 2 Marc-Antoine Rallier, 1 Antoine Tichit
Replacements: 16 Kevin Firmin, 17 Tudor Stroe, 18 Rodrigo Capo Ortega, 19 Alex Tulou, 20 Florian Vialelle, 21 Ludovic Radosavljevic, 22 Steve Mafi, 23 Paea Fa’anunu
Mete: Vaipulu (7)
Trasformazioni: Urdapilleta (7)
Calci di punizione: Urdapilleta (10, 32, 40, 63)
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