Gli azzurrini all’esordio cercano una vittoria che farebbe subito decollare l’avventura iridata
Chi ben comincia è a metà dell’opera: un vecchio adagio che non passa mai di moda e che si potrebbe perfettamente applicare oggi all’esordio dell’Italia nel Mondiale Under 20 di rugby, in questa edizione del 2018.
La rappresentativa guidata da Fabio Roselli e Andrea Moretti infatti affronterà i pari età della Scozia (kick off fissato per le 18:30, con diretta sulla pagina FB della federugby e su therugbychannel.it) nella prima partita del Girone B del torneo, che comprende anche Inghilterra e Argentina.
Identità e verifiche sul campo
Dopo il ritiro vissuto in Lombardia, Lamaro e soci non vedono l’ora di scendere in campo per avere loro stessi coscienza di ciò che saranno in grado di fare; specialmente dopo un Sei Nazioni vissuto in maniera positiva. Di una cosa si può essere sicuri, anche a qualche ora dall’inizio del match: nel bene o nel male, questo gruppo passa dall’espressione della propria identità di gioco. Far fruttare le fasi di conquista con gli avanti per poi trovare il guizzo con i trequarti, mentre in difesa l’idea è quella di asfissiare i rivali che si pongono contro costringendoli a commettere errori da non perdonare.
Scozia: a Bari, il precedente incoraggiante
Quando l’abbiamo intervistato, Coach Roselli ci ha fatto capire una cosa: si lavora step by step, quindi il focus è da molti giorni sulla prima partita; quella contro la nazionale del cardo, appunto. Sappiamo come si battono, ma non per questo vanno sottovalutati.
Nell’ultima gara del Sei Nazioni di quest’anno, a Bari, gli scozzesi si sono dovuti inchinare per 45-31 agli alfieri tricolore. In Francia però, potrebbe venire fuori una partita diversa sul campo neutro di Beziers; anche perchè le squadre hanno un po’ più di conoscenza reciproca ed è quindi plausibile pensare che coach Bryan Redpath abbia pensato a dei correttivi per alleviare le sofferenze dei suoi soprattutto fra gli avanti.
Vincere per mettere in chiaro e “in discesa” le cose
In un torneo così di alto livello e concentrato nello spazio di due settimane anche un pallone all’apparenza innocuo può diventare decisivo, ragion per cui affermarsi nel primo incontro in programma diventa più che mai fondamentale per il prosieguo della kermesse. L’obiettivo è quello di migliorare prestazioni e, se possibile, l’ultimo risultato centrato al Mondiale U20: l’ottavo posto dell’edizione 2017.
Per queste ragioni la parola vittoria si tradurrebbe facilmente nel tema “essenzialità” considerando, inoltre, la tranquillità che potrebbe offrire ad un gruppo atteso poi nell’ordine dalle sfide sicuramente non semplici contro Inghilterra e Argentina.
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Italia: 15 Michelangelo Biondelli, 14 Alessandro Forcucci, 13 Andrea De Masi, 12 Damiano Mazza, 11 Giovanni D’Onofrio, 10 Antonio Rizzi, 9 Nicolò Casilio, 8 Lodovico Manni, 7 Michele Lamaro (C), 6 Jacopo Bianchi, 5 Edoardo Iachizzi, 4 Niccolò Cannone, 3 Michele Mancini Parri, 2 Matteo Luccardi, 1 Danilo Fischetti;
A disposizione: 16 Niccolò Taddia, 17 Guido Romano, 18 Matteo Nocera, 19 Matteo Canali, 20 Antoine Koffi, 21 Luca Crosato, 22 Filippo Di Marco, 23 Tommaso Coppo;
Scozia: 15 Paddy Dewhirst, 14 Logan Trotter, 13 Cameron Hutchison, 12 Stafford McDowall, 11 Kyle Rowe, 10 Ross Thompson, 9 Charlie Chapman, 1 Ross Dunbar, 2 Finlay Scott, 3 Finlay Richardson, 4 Ewan Johnson, 5 Jamie Hodgson, 6 Martin Hughes, 7 Rory Darge, 8 Devante Onojaife;
A disposizione: 16 Robbie Smith, 17 Sam Grahamslaw, 18 Murphy Walker, 19 Charlie Jupp, 20 Guy Graham, 21 Charlie Gowling, 22 Callum McLelland, 23 Fraser Strachan;
All. Bryan Redpath.
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