Decisiva la meta di Taddia, al termine di una partita molto sofferta
La partita comincia subito con gli scozzesi più in palla: Chapman fallisce la prima opportunità di portare i suoi in vantaggio, ma al decimo aggiusta la mira e al piede manda i suoi sul 3-0.
L’Italia appare imballata più mentalmente che fisicamente, gli uomini di Roselli fanno un po’ di fatica ma ancorandosi alle fasi statiche riescono comunque a rimanere nel match. Rizzi sbaglia – da posizione ottimale – il penalty che potrebbe rimettere a posto le cose, ma l’errore dell’apertura è solo il preludio alla meta tecnica azzurra che arriva al ventottesimo quando, sugli sviluppi di un’azione di forza, il pack guidato in mischia da Manni rompe gli argini della difesa rivale per il 7-3.
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Arrivati alla mezz’ora, la Scozia cambia marcia. La formazione allenata da Redpath, infatti, marca pesantemente due volte. Prima con Dunbar, nei panni dell’ultimo uomo di un drive nato da una serie di punizioni concesse dai rappresentanti del Bel paese, e poi, al minuto 38, con Chapman che si rende autore di un autentico pezzo di bravura. Il mediano di mischia calcia dal box a metà campo provocando la contesa aerea fra Biondelli e Trotter, con quest’ultimo che ha la meglio, andando lui stesso a rifinire il tutto, dopo alcune fasi, con una corsa di taglio elusiva. La nazionale del cardo va sul 13-7 e per l’Italia piove sul bagnato, visto che al quarantesimo minuto D’Onofrio finisce sul taccuino del direttore di gara che gli sventola in faccia il giallo a seguito di un placcaggio pericoloso ai danni dell’estremo rivale Dewhirst.
Il restart, però, non vede soffrire gli azzurrini più di troppo, anzi. Rizzi scalda il piede e al quarantaquattresimo indirizza bene l’ovale in mezzo ai pali per il 13-10, mentre dalle panchine iniziano i primi cambi di una partita giocata ad una temperatura elevata. Quando rientra D’Onofrio la situazione sembra possa volgere al meglio, ma la ritrovata parità numerica paradossalmente scombussola gli equilibri per Lamaro e soci che concedono immediatamente una punizione su cui Chapman non trema al piede e poi si fanno infilare dalla meta di Dewhirst; il quale si dimostra bravissimo a sfruttare l’errore di Manni in ricezione e il lavoro dei suoi compagni per marcare indisturbato. Questa volta arriva anche la conversione, tradotta nei punti del 23-10.
L’Italia ha cinque, sei minuti di sbandamento ma quando riconquista il primo pallone disponibile si accende subito grazie all’invenzione del subentrato Di Marco che, con un bellissimo grabber, imbecca splendidamente proprio D’Onofrio, il quale raccoglie l’ovale superando di slancio l’ultimo baluardo rivale rappresentato da Dewhirst. E’ meta, in mezzo ai pali. Si va sul 23-17.
Le ali azzurre fanno e disfano. Forcucci al sessantaduesimo concede infatti, con il suo tenuto nei ventidue difensivi, una comoda chance ai rivali per allungare, ma sul kick off di ripartenza si rende protagonista di un’accelerazione incredibile che gli consente di andare alla bandierina con la palla fra le mani. Di Marco questa volta, da posizione piuttosto angolata non converte, ma gli azzurrini accorciano decisamente sul 26-22.
L’inerzia della contesa cambia. D’Onofrio riceve sugli sviluppi di una piattaforma d’attacco andando nuovamente vicino al bersaglio grosso. La Scozia però, con malizia e bravura, riesce a conquistare qua e la qualche fallo ricostruendo il suo game plan. A cinque minuto dalla fine, poi, Forcucci cerca l’intercetto in maniera scomposta. L’arbitro lo pizzica nel gesto irregolare ammonendolo subito.
La formazione italiana si ritrova di nuovo con un uomo in meno. I rivali britannici provano a congelare il possesso, ma ad un minuto dalla fine commettono un in-avanti. Dalla mischia successiva ne scaturisce un fallo per gli azzurrini, che vanno in touche appena fuori dai ventidue ottenendo una nuova penalità, questa volta però sui cinque metri; mentre il pilone subentrato Sam Grahamslaw. Il finale è thriller. Canali si alza, recupera l’ovale e chiama la maul. Il carrettino è a dir poco abrasivo, gli scozzesi cedono ed è Taddia alla fine a marcare la meta della vittoria, per un’Italia che si afferma 27-26 trovando addirittura il punto di bonus e andando così ad iniziare al meglio il Mondiale di categoria.
Italia: 15 Michelangelo Biondelli, 14 Alessandro Forcucci, 13 Andrea De Masi, 12 Damiano Mazza, 11 Giovanni D’Onofrio, 10 Antonio Rizzi, 9 Nicolò Casilio, 8 Lodovico Manni, 7 Michele Lamaro (C), 6 Jacopo Bianchi, 5 Edoardo Iachizzi, 4 Niccolò Cannone, 3 Michele Mancini Parri, 2 Matteo Luccardi, 1 Danilo Fischetti;
A disposizione: 16 Niccolò Taddia, 17 Guido Romano, 18 Matteo Nocera, 19 Matteo Canali, 20 Antoine Koffi, 21 Luca Crosato, 22 Filippo Di Marco, 23 Tommaso Coppo;
Marcatori Italia
Mete: Meta Tecnica (28′), D’Onofrio (59′), Alessandro Forcucci (65′), Niccolò Taddia (81′)
Conversioni: Filippo Di Marco (60′)
Punizioni: Antonio Rizzi (44′)
Scozia: 15 Paddy Dewhirst, 14 Logan Trotter, 13 Cameron Hutchison, 12 Stafford McDowall, 11 Kyle Rowe, 10 Ross Thompson, 9 Charlie Chapman, 1 Ross Dunbar, 2 Finlay Scott, 3 Finlay Richardson, 4 Ewan Johnson, 5 Jamie Hodgson, 6 Martin Hughes, 7 Rory Darge, 8 Devante Onojaife;
A disposizione: 16 Robbie Smith, 17 Sam Grahamslaw, 18 Murphy Walker, 19 Charlie Jupp, 20 Guy Graham, 21 Charlie Gowling, 22 Callum McLelland, 23 Fraser Strachan;
Marcatori Scozia
Mete: Ross Dunbar (33′), Charlie Chapman (38′), Paddy Dewhirst (52′)
Conversioni: Charlie Chapman (53′)
Punizioni: Charlie Chapman (10′, 50′, 62′)
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