L’Italia affronterà domani uno dei club giapponesi più prestigiosi della Top League. Qualche dettaglio in più sui nostri avversari
Chi si ricorda Ayumu Goromaru? L’estremo giapponese simbolo della squadra che fece tanto bene alla Rugby World Cup 2015 è uscito dai radar poco dopo la fine della stessa, attraversando nella stagione successiva una deludente annata al Tolone.
Se la carriera internazionale di Goromaru si è poi conclusa dopo l’esperienza mondiale, lasciando a giocatori più in forma la maglia numero 15 del Giappone, l’estremo gioca ancora in una delle migliori squadre della Top League, il massimo campionato domestico giapponese, e per la precisione nel Yamaha Jubilo, la compagine che sabato mattina alle 7 italiane, e alle 14 nipponiche, la Nazionale italiana sfiderà in quel di Nagano.
Non ci sarà però Goromaru nel XV che scenderà in campo contro l’Italia , né è inserito fra gli 11 giocatori in panchina. Entrambe le squadre hanno infatti il diritto di schierare 26 giocatori, con cambi liberi. L’Italia sfrutterà l’occasione per togliere un po’ di ruggine, prima di dare spazio a tutti i giocatori, mentre per la squadra giapponese l’unica motivazione è quella di onorare la maglia e l’occasione.
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Fra i quindici che scenderanno in campo per il Yamaha Jubilo dal primo minuto, ci sono diversi giocatori con esperienza internazionale, anche se limitata. Il più esperto è il mediano di mischia Yuki Yatomi, 33enne con 15 caps all’attivo per il Giappone. In seconda linea da segnalare la presenza di Uwe Helu, convocato anche dalla nazionale maggiore. Tra le fila degli stranieri invece c’è Mose Tuiali’i, che i più attenti ricorderanno per i suoi 9 caps in terza linea con gli All Blacks tra il 2004 e il 2006. Tuiali’i oggi ha 37 anni ma continua a distribuire per il campo i suoi 110 chili per 192 centimetri come ha sempre fatto.
Fra gli stranieri anche Viliami Tahitu’a, 4 caps con Tonga, il sudafricano Gerrie Labuschagné, il neozelandese Matt McGahan e, in panchina, il neoarrivato dai Lions sudafricani Gerdus van der Walt. Squadra non particolarmente fisica (ci sono quattro giocatori sotto gli 82 chili di peso, sei sotto i 180 centimetri di altezza), il Yamaha Jubilo ha ottenuto quest’anno il terzo posto nella Top League giapponese, fermato in semifinale dai Suntory Sungoliath di Matt Giteau, che si sono poi laureati campioni.
La squadra in realtà non ha sede a Nagano, ma a Iwata, nella prefettura di Shizuoka. Gioca le sue partite interne allo Yamaha Stadium da circa 15mila posti a Iwata. Il club nasce nel 1984 per i dipendenti della Yamaha, la seconda azienda produttrice di motocicli al mondo, che ha la propria sede principale proprio a Iwata. La parola Jubilo viene invece dal portoghese, un linguaggio che ha una particolare influenza su quello giapponese, dati i contatti fra le due civiltà marittime fra il 15° e il 16° secolo. Significa gioia, giubilo appunto.
Fra i giocatori più noti che hanno fatto parte della squadra ci sono i due All Blacks Leon MacDonald, 46 caps e oggi assistente ai Crusaders di cui aveva fatto la fortuna nei primi anni Duemila, e il compianto Jerry Collins, che per due stagioni giocò a Iwata prima di trasferirsi a Narbonne, la sua ultima squadra.
Il Yamaha Jubilo è una delle squadre di vertice del campionato, anche se contro l’Italia si presenta in una fase non ideale della stagione e non al massimo delle proprie possibilità. Ma per chi comunque non volesse in alcun modo perdersi l’opportunità di vedere Ayumu Goromaru, il giocatore incontrerà i tifosi all’esterno dello stadio circa un’ora prima del calcio d’inizio per quella che i giapponesi chiamano una sessione di strette di mano.
Yamaha Jubilo: 1 Kouki Yamamoto, 2 Takashi Hino, 3 TairaIchiro Ito, 4 Odo Yuya, 5 Heruuve, 6 Mose Tuiali’i, 7 Kazuki Yamaji, 8 Horie KyoYu , 9 Yuki Yatomi, 10 Sachi Kiyohara , 11 Tsutomu Ito, 12 Viliami tahitua ,, 13 Masatoshi Miyazawa, 14 Gerrie Labuschagne, 15 Matt McGahan
A disposizione: Naka Shogo, Ueki Yuji, Nishimura Kaedetaira, Kuwano Eishin, Hirokawa Sho也, Matsumoto forza Hara, Ikemachi Shinya , Kanoo NukiFutoshi, Hirohito Kobayashi, Tanaka WataruFutoshi, Gerdus van der Walt
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