Contro l’Inghilterra gli Azzurri proveranno a ripetere l’ottima prestazione del Sei Nazioni. Calcio d’inizio alle ore 16:30
Quella contro l’Inghilterra è la sfida più dura del girone per l’Italia. I motivi sono tanti, tutti molto banali e lapalissiani, ma possono essere riassunti nei tre nomi che rappresentano i pericoli maggiori per gli Azzurrini di Fabio Roselli: Marcus Smith, Ben Curry e Gabriel Ibitoye.
Tutti e tre c’entrano ben poco con il livello del Mondiale Under 20: Smith ha giocato 27 partite su 28 con gli Harlequins tra Premiership e Champions Cup, attirando le attenzioni di Eddie Jones; stessi numeri agli Sharks per Curry, flanker che qualcuno vedrebbe bene già in nazionale maggiore; Ibitoye invece ha giocato poco nella prima squadra dei Quins, e non è ben chiara la ragione viste le grandi qualità del ventenne, cinque volte in meta nel Mondiale di un anno fa.
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Come si contrasta una corazzata del genere? Gli Azzurrini dovranno necessariamente prendere spunto dalla partita giocata a Gorizia nello scorso Sei Nazioni, quando i ragazzi di Roselli diedero filo da torcere agli inglesi per gran parte del match, pagando dazio un piccolo blackout nel secondo tempo che aprì la strada agli ospiti. Alla fine, tuttavia, il punteggio recitava solo 17-27 sia per la prestazione scialba degli inglesi sia per la grande prestazione del pack azzurro, in una classica situazione dove causa ed effetto tendono a confondersi e a confluire l’una nell’altra.
È pressoché inutile sottolineare che ripetere quella partita, portando a casa lo stesso risultato, rappresenterebbe un’altra importante iniezione di fiducia per gli Azzurri, soprattutto per la classifica del girone in chiave differenza punti.
Non basterà la stessa Italia vista contro la Scozia, perlomeno in alcune aree come le prese al volo (gli inglesi potrebbero facilmente far piovere tanti palloni dalle parti di Biondelli), la disitribuzione in fase offensiva e le scelte da compiere in difesa. Più in generale, rispetto al match di mercoledì è necessario che gli Azzurri, apparsi inusualmente tesi e contratti, ritrovino lucidità e serenità per giocare come spesso hanno fatto nell’ultimo biennio.
Le formazioni
Roselli deve rinunciare a Iachizzi, Casilio e Forcucci, situazione che crea un’emergenza per lo staff tecnico nei mediani di mischia, dove l’unico nel ruolo nella lista dei 23 è Luca Crosato. Il tecnico offre una chance dal primo minuto a Antoine Koffi come numero otto, positivo nel suo ingresso dalla panchina contro la Scozia, mentre tra i centri ad affiancare Mazza ci sarà Matteo Moscardi, figlio e nipote d’arte. La prima linea, i flanker e l’asse Rizzi-Biondelli sono inamovibili.
Calcio d’inizio alle ore 16:30, diretta sulla pagina Facebook FIR e su The Rugby Channel.
Italia: 15 Michelangelo Biondelli, 14 Tommaso Coppo, 13 Matteo Moscardi, 12 Damiano Mazza, 11 Giovanni D’Onofrio, 10 Antonio Rizzi, 9 Luca Crosato, 8 Antoine Koffi, 7 Michele Lamaro (C), 6 Jacopo Bianchi, 5 Edoardo Iachizzi, 4 Niccolò Cannone, 3 Michele Mancini Parri, 2 Matteo Luccardi, 1 Danilo Fischetti
A disposizione: 16 Niccolò Taddia, 17 Guido Romano, 18 Matteo Nocera, 19 Davide Ruggeri, 20 Lodovico Manni, 21 Alessandro Fusco, 22 Filippo Di Marco, 23 Andrea De Masi
Inghilterra: 15. Tom Parton, 14. Gabriel Ibitoye, 13. Fraser Dingwall, 12. Will Butler, 11. Ben Loader, 10. Marcus Smith, 9. Rory Brand, 1. Alex Seville, 2 . Henry Walker, 3. Joe Heyes, 4. Joel Kpoku, 5. Sam Lewis, 6. Tom Willis, 7. Ben Curry (C), 8. Josh Basham
A disposizione: 16. Gabriel Oghre, 17. Ciaran Knight, 18. Ehren Painter, 19. James Scott, 20. Aaron Hinkley, 21. Ben White, 22. Tom Hardwick, 23. Jordan Olowofela
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