Battuto anche il Montpellier nella finale di Top 14. Quinto titolo per il club
Davide contro Golia, episodio terzo. Il Castres, dopo essersi qualificato con il sesto e ultimo posto disponibile alla fase finale del campionato francese, affronta il Montpellier dominatore della stagione regolare allo Stade de France nella finalissima del Top 14.
Nelle precedenti occasioni Castres ha sorpreso la più quotata concorrenza battendo prima la terza della stagione regolare, Tolosa, poi la seconda, Racing 92, e oggi il Montpellier per laurearsi campione di Francia 2018 e alzare al cielo il Bouclier de Brennus.
La squadra di Rory Kockott gioca un primo tempo praticamente perfetto, punendo ogni errore del Montpellier con il piede del solito (e solido) Benjamin Urdapilleta, un cecchino dalla piazzola che non si smonta nemmeno quando compie qualche errore.
La prima opportunità per segnare ce l’ha proprio il Montpellier dalla piazzola, ma il piede di Pienaar tradisce, come un presagio di sventura.
All’ottavo Urdapilleta apre il fuoco e mette i primi tre punti sul tabellone. Si ripeterà altre tre volte nel corso del primo tempo, con gli avversari che invece metteranno a segno solo 6 punti ad opera di Frans Steyn e Ruan Pienaar. A impreziosire ulteriormente la prima frazione degli uomini di Urios, all’ultimo minuto Julien Dumora segna la marcatura pesante che, con la trasformazione di Urdapilleta, manda Castres al riposo sul 19 a 6.
Vantaggio importante in un primo tempo strano e bello, dove Montpellier fatica ad ingranare e a dispiegare tutta la propria potenza. Castres riesce a mettere sabbia negli ingranaggi delle formazioni avversarie, oggi come nelle scorse settimane, e guadagna un vantaggio psicologico notevole su un avversario che, in fin dei conti, porta sulle spalle tutto il peso del pronostico.
Gli uomini di Vern Cotter provano nella ripresa a scrollarsi di dosso la ruggine e sembrano riaprire la partita quando ottengono una meta tecnica al minuto 55, dopo il cartellino giallo comminato al seconda linea di Castres Jacquet. Con Montpellier di nuovo alla carica sul 19 a 13, sembra difficile che Castres possa riuscire a resistere con soli 6 punti di vantaggio per altri 25 minuti.
Lo sa anche Benjamin Urdapilleta, che appena intravede la possibilità di mettere dei punti sul tabellone prova a ricacciare lontano gli avversari con il suo piede destro, ma il drop scoccato prima dell’ora di gioco esce alla sinistra dei pali.
L’ultimo quarto di partita però vede Montpellier scontrarsi con tutta la determinazione degli avversari che, novelli Davide appunto, scardinano le ultime resistente avversarie a forza di colpi di fionda. Quando la capolista prova ad ancorarsi alla maul, gli avanti di Castres si sacrificano in una strenua difesa.
Al sessantaduesimo Urdapilleta punisce ancora un fallo avversario praticamente sotto i pali e riporta i suoi a +9. Pienaar ha una opportunità dalla piazzola poco dopo per tenere in partita i suoi, ma il suo calcio finisce fuori. Il colpo decisivo è quindi quello di Steve Mafi, che dalla panchina segna la meta che sigilla definitivamente il trionfo di Castres al 76′ per il 13-29 finale. I minuti finali sono una passerella anticipata per i nuovi campioni di Francia, mentre è palese la delusione sui volti di Ouedraogo e compagni, specialmente Ruan Pienaar, autore di qualche errore di troppo dalla piazzola, inusuale per lui. Il sudafricano rimane seduto, a testa bassa, in panchina, fino alla cerimonia di premiazione. Fra i giocatori di Castres scoppia invece com’è giusto la gioia, fra lacrime e abbracci, con la consapevolezza di avere compiuto un’impresa.
Si conferma la maledizione del primo posto: negli ultimi quattro anni chi ha vinto la stagione regolare in Top 14 non è mai riuscito a sollevare il Bouclier de Brennus. Per Castres è il quinto titolo della storia, sollevato al cielo dal capitano Rodrigo Capo Ortega cinque anni dopo lo storico trionfo del 2013. L’uruguaiano e il sudafricano Rory Kockott sono gli unici due reduci di quel trionfo, e due dei più meritevoli di una squadra che deve comunque tantissimo alla forza del collettivo, all’aver trovato il giusto momento di forma nel periodo più importante dell’anno e che comunque deve un grande ringraziamento al finalizzatore di tutto il lavoro fatto: il piede destro di Benjamin Urdapilleta.
Montpellier: 15 Jesse Mogg, 14 Benjamin Fall, 13 Frans Steyn, 12 Alexandre Dumoulin, 11 Nemani Nadolo, 10 Aaron Cruden, 9 Ruan Pienaar, 8 Louis Picamoles (c), 7 Kelian Galletier, 6 Fulgence Ouedraogo, 5 Paul Willemse, 4 Nico Janse van Rensburg, 3 Jannie du Plessis, 2 Bismarck du Plessis, 1 Mikheil Nariashvili
A disposizione: 16 Romain Ruffenach, 17 Gregory Fichten, 18 Jarrad Hoeata, 19 Julien Bardy, 20 Enzo Sanga, 21 Henry Immelman, 22 Joe Tomane, 23 Davit Kubriashvili
Marcatori Montpellier
Mete: meta tecnica (55)
Trasformazioni:
Punizioni: Steyn (12), Pienaar (34)
Castres: 15 Julien Dumora, 14 Armand Batlle, 13 Thomas Combezou, 12 Afusipa Taumoepeau, 11 David Smith, 10 Benjamin Urdapilleta, 9 Rory Kockott, 8 Alex Tulou, 7 Anthony Jelonch, 6 Mathieu Babillot, 5 Rodrigo Capo Ortega (c), 4 Loic Jacquet, 3 Daniel Kotze, 2 Marc-Antoine Rallier, 1 Antoine Tichit
A disposizione: 16 Kevin Firmin, 17 Tudor Stroe, 18 Christophe Samson, 19 Maama Vaipulu, 20 Steve Mafi, 21 Ludovic Radosavljevic, 22 Florian Vialelle, 23 Paea Fa’anunu
Marcatori Castres
Mete: Dumora (39), Mafi (76)
Trasformazioni: Urdapilleta (39, 76)
Punizioni: Urdapilleta (8, 15, 19, 30, 62)
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