Sevens World Series: Fiji prenota il titolo, Irlanda nella storia

Bronzo per gli irlandesi a Twickenham, record per un Invitational Team. Figiani ancora vittoriosi sul Sudafrica

Jordon Conroy Irlanda VII - Ph. World Rugby

Jordon Conroy (Irlanda VII) – Ph. World Rugby

A Twickenham, in una giornata di piena estate inglese, Fiji ha ipotecato le Sevens World Series 2018 superando in finale il Sudafrica, diretto concorrente in classifica e distanziato ora di sette punti.
La settimana prossima, a Parigi, l’atto di chiusura della stagione: ai campioni olimpici basterà raggiungere le semifinali per assicurarsi il titolo, indipendentemente dal risultato dei Blitzboks.

Nonostante l’avvincente sfida di vertice, però, la vera protagonista del weekend a Londra è stata l’Irlanda.
Il VII verde, infatti, porta a casa la medaglia di bronzo (battendo peraltro proprio l’Inghilterra nel suo tempio ovale) con uno storico record mondiale. Si tratta infatti del miglior risultato ottenuto da un “Invitational Team”, ovvero la sedicesima squadra che, di volta in volta, viene aggiunta alle 15 Nazionali “core” su invito degli organizzatori di ciascuna tappa. Per dare l’idea, negli ultimi tre anni era successo solo una volta che un invitato superasse la fase a gironi (il Giappone a Las Vegas 2016); impensabile, o quasi, il piazzamento sul podio.

Eppure è avvenuto. Nella Pool di qualificazione gli Irish hanno avuto la meglio sulla Spagna (con un netto 38-10) e superato il Galles per differenza marcature, a parità di punteggio, dopo aver chiuso la sfida diretta sul 19-21 per i dragoni.

Quindi l’imprevedibile 22-12 ai quarti, eliminando gli Stati Uniti di Isles e Iosefo: match mai in discussione, con Irlanda sempre in vantaggio dal 2’. Solo Fiji, in semifinale, si è imposta sui tuttiverdi. I quali, comunque, si sono tolti la soddisfazione di marcare due mete ai campioni olimpici in carica.

Infine l’epica sfida in finale III posto. Di fronte, l’Inghilterra padrona di casa e storica rivale degli isolani.
Irlanda subito in vantaggio con Jordon Conroy
, che dopo 4’ trova il bis. Sul 14-0, le Red Roses provano a ristabilire l’ordine naturale delle cose: Bibby e Norton vanno in meta prima dell’intervallo e l’arrembante entusiasmo gaelico pare smorzato. Squadre a riposo comunque sul 14-12 verde grazie alla miglior precisione dalla piazzola di Mark Roche rispetto a Tom Mitchell.

Nella ripresa è subito Norton a marcare il sorpasso britannico. Da qui inizia la vera battaglia. Per sei minuti le due squadre si fronteggiano senza più riuscire a mettere punti a referto ma con avvincente agonismo.
Quindi, a pochi secondi dalla fine, è ancora Conroy ad estrarre dal cilindro la meta (sua ottava del weekend!) che, trasformata da Roche nonostante la posizione difficile, vale il 21-19 finale a favore dell’Irlanda.
E segna l’ingresso dei tuttiverdi nella Storia del Sevens.

Dopo questa emozionante “finalina”, arriva l’ora della Gran Finale tra Fiji e Sudafrica. Un match che, vista la classifica, ha valore anche al di là della medaglia di tappa.
Gans apre le marcature a favore dei Bokke, cogliendo impreparata la difesa figiana dopo una mischia sui ventidue. Replicano i campioni olimpici, di potenza: Tuisova rompe due placcaggi a metà campo e si invola sotto i pali. Quindi la prima frazione scorre sul 7-7 fino all’intervallo. Nella ripresa, gran meta corale -condita, come al solito, con alcuni offload spettacolari- da parte di Fiji. A schiacciare è Dranisinukula, con Nasilasila impeccabile al piede. Ruhan Nel riequilibra quindi le marcature al 12’, ma dalla ripartenza i figiani tornano subito in vantaggio. La meta di Veremalua, costruita a quattro mani con Vakurunabili, è il perfetto mix di velocità, posizione e tempismo.
Ultimo assalto sudafricano, con Davids a punti nel final play, ma il distacco è ormai incolmabile: 21-17 il punteggio sul tabellone a fine match.

Per Fiji arriva così il quarto oro consecutivo, e quinto stagionale, con un allungo a +7 in classifica generale sui Blitzboks.

Alle loro spalle -salvo improvvisi crolli la settimana prossima a Parigi– paiono ormai assodati il terzo posto per gli All Blacks (quinti questo weekend) e il quarto dell’Australia.
Tutta ancora aperta la sfida per la quinta posizione: Stati Uniti in vantaggio di soli due punti sull’Inghilterra, a sua volta a +2 sul Kenya (vincitore del Challenge Trophy). Segue, quattro lunghezze più indietro, l’Argentina, principale delusione della tappa di Londra tra i team di vertice.

Questa volta, invece, niente impresa per la Scozia, che aveva trionfato a Twickenham nelle due passate edizioni. Ultima nel suo girone, ha incassato anche la sconfitta con la Russia nei quarti di finale Challenge e ha chiuso al 14esimo posto.

Dream Team di tappa con tre figiani (Tuisova, Radradra e Dranisinukula), due irlandesi (Conroy e Roche), il sudafricano Sage e l’inglese Ellery.

I risultati

Gironi
Pool A: Fiji 9, Nuova Zelanda 7, Argentina 5, Scozia 3
Pool B: Australia 9, Irlanda 5, Galles 5, Spagna 5
Pool C: Stati Uniti 8, Inghilterra 7, Kenya 6, Francia 3
Pool D: Sudafrica 7, Canada 7, Russia 5, Samoa 5

Quarti di finale
Fiji v Canada 40-7
Irlanda v Stati Uniti 22-12
Sudafrica v Nuova Zelanda 15-4
Australia v Inghilterra 21-17

Semifinali
Fiji v Irlanda 38-12
Sudafrica v Inghilterra 29-19

Finali
Challenge – Kenya v Galles 33-19
Bronzo – Irlanda v Inghilterra 21-19
Oro – Fiji v Sudafrica 21-17

Classifica (9 giornate su 10): Fiji 167, Sudafrica 160, Nuova Zelanda 133, Australia 118, Stati Uniti 105, Inghilterra 103, Kenya 101.

Francesco Rasero

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