Gli azzurrini marcano quattro mete, giocando un gran primo tempo. Per il secondo anno consecutivo evitata la lotta retrocessione
A Bèziers i Pumas cercano fa subito di esplorare l’ampiezza del campo, trovando un bel break sull’out di destra che porta alla meta di Herrera; il TMO annulla però per un evidente offload in avanti di Castro. Passato lo spavento, l’Italia si installa nella metà campo argentina e dà un buon ritmo alle propria azione offensiva: Di Marco attacca la linea e stringe la difesa argentina, Fusco lancia D’Onofrio nell’intervallo con l’ala che a contatto è abile a liberare il pallone per Mazza, che deve solo schiacciare in meta (5-0).
L’Italia, in difesa, evidenzia però il solito difetto nel salire rapidamente a togliere spazio all’attacco: al 9′ D’Onofrio arriva fuori tempo da spia e permette ai Pumas di spostare il raggio d’azione poco fuori dai 22, dove Bianchi placca in maniera scomposta un avversario, colpendolo con la spalla al volto, e si prende un cartellino giallo al 10′.
In inferiorità numerica, però, gli azzurrini contrastano bene due maul, riconquistando il pallone, e rubano una touche nella propria metà campo che non permettono ai Pumitas di lanciare il gioco da prima fase. La mischia si conferma poi di grande spessore e l’Italia torna ad affacciarsi nella metà campo sudamericana, mantenendo tuttavia per poco il possesso.
Sulla liberazione dei Pumitas, però, gli azzurrini mettono in mostra ancora le proprie qualità palla in mano e puniscono una difesa avversaria troppo stretta: all’altezza della metà campo, Fischetti libera Manni che dopo il break fa correre De Masi; l’ovale poi arriva a Di Marco che senza pensarci due volte cambia fronte d’attacco e serve D’Onofrio con un preciso cross kick; l’ala raccoglie e schiaccia il 12-0, con cui si chiuden anche il periodo di sin bin per Bianchi,
Un’altra difesa non impeccabile al largo costringe poco dopo l’Italia a difendere una touche sui 5 propri 5 metri, splendidamente rubata però da Cannone. Gli azzurrini sventano il pericolo e riescono a risalire il campo, anche perché l’Argentina è davvero poco incisiva fin qui in fase offensiva. L’Italia invece sa come mordere ed entra di nuovo nei 22 alla mezzora, dopo una bella combinazione tra Fusco e De Masi sull’out destro; successivamente è Manni però a perdere il pallone in avanti.
Dalla mischia successiva, due grandi placcaggi di Lamaro e Fischetti costringono i Pumitas prima a rallentare e poi a perdere a loro volta in avanti l’ovale. L’ingaggio con introduzione a favore è dominato dagli azzurrini: Manni travolge Garcia partendo dalla base e segna il 19-0.
L’Argentina reagisce subito questa volta, sfruttando il primo pallone pulito da prima fase: i Pumitas tagliano tutto il campo e trovano il break con Carreras, che poi serve all’esterno Herrera per la meta del 19-5 al 34′. Il possesso torna ad essere azzurro per due lunghi minuti dentro la metà campo avversaria, ma un’organizzazione più approssimativa e una difesa argentina più concreta non permettono di avanzare; il fallo Pumitas in ruck è provvidenziale e viene sfruttato da Di Marco con i tre punti del 22-19.
La ripresa inizia nel peggiore dei modi per l’Italia. I Pumitas danno grande ritmo alla loro prima azione offensiva, che trova sbocco a sinistra con il bell’offload di Herrera per Grondona: il flanker batte Casilio e poi serve con uno splendido grubber in mezzo l’accorrente Carreras. E al 42′ è già 22-12.
La risposta azzurra è positiva, con una bella combinazione Di Marco-Lamaro che però viene arginata con un grillotalpa argentino, a punire il mancato sostegno degli italiani. Anche i Pumitas comunque continuano ad essere incoostanti palla in mano, per la disperazione di coach Pellicena beccato dalle telecamere con le mani a coprirsi il volto.
E ha ben donde. Al 52′, un lungo multifase azzurro dentro i 22 paga i dividendi più alti: dopo aver preso l’abbrivio con gli avanti al centro, gli azzurrini muovono al largo dove Mazza rientra bene mandando a vuoto un difensore e segna la doppietta personale (27-12), nonché il bonus offensivo per l’Italia.
Il ritmo diventa più blando nei minuti successivi, sia perché gli azzurrini non hanno grande interesse ad accelerare subito, sia perché i Pumitas sono disordinati e commettono a più riprese errori di trasmissione che bloccano sul nascere eventuali azioni. All’improvviso, però, i sudamericani colpiscono al 66′: fa tutto Mateo Carreras, che dalla metà campo si lancia in profondità con il piede e va a riprendersi l’ovale, schiacciando in meta il 27-19.
Quando torna in attacco, l’Italia soffre l’aggressività della difesa ma ha l’opportunità di allungare dopo un placcaggio pericoloso fischiato agli argentini: Rizzi non sbaglia e porta i suoi sul 30-19. Un minuto più tardi, i Pumitas danno ancora un saggio della loro tecnica e confezionano una splendida azione corale, che però Ruiz non riesce a finalizzare alla bandierina per pochi centimetri (il seconda linea arriva corto).
Nel finale i Pumitas provano a riversare tutte le proprie energie per accorciare il risultato, restando ancora in superiorità numerica negli ultimi tre minuti (giallo a Koffi, appena entrato, per placcaggio ad un uomo senza palla). Gli azzurrini rubano anche una touche sui 5 metri, ma la liberazione è inefficace e l’Argentina sfrutta l’occasione marcando la quarta meta al 79′ con Mendy (30-26).
I Pumitas devono risalire tutto il campo per cercare di vincere la partita, ma non ci riescono. Finisce 30-26, l’Italia è ancora tra le prime otto al mondo e si giocherà i piazzamenti tra il quinto e l’ottavo posto.
Italia: 15 Alessandro Fusco, 14 Andrea De Masi, 13 Matteo Moscardi, 12 Damiano Mazza, 11 Giovanni D’Onofrio, 10 Filippo Di Marco, 9 Nicolò Casilio, 8 Lodovico Manni, 7 Michele Lamaro (C), 6 Jacopo Bianchi, 5 Matteo Canali, 4 Niccolò Cannone, 3 Michele Mancini Parri, 2 Matteo Luccardi, 1 Danilo Fischetti
A disposizione: 16 Niccolò Taddia, 17 Guido Romano, 18 Matteo Nocera, 19 Davide Ruggeri, 20 Antoine Koffi, 21 Luca Crosato, 22 Antonio Rizzi, 23 Albert Einstein Batista
Marcatori Italia
Mete: Mazza (5, 52), D’Onofrio (21), Manni (32)
Conversioni: Di Marco (21, 32)
Punizioni: Di Marco (37), Rizzi (72)
Argentina: 15 Santiago Carreras, 14 Leopoldo Herrera, 13 Juan Pablo Castro, 12 Santiago Chocobares, 11 Mateo Carreras, 10 Juan Bautista Daireaux, 9 Gonzalo Garcia, 8 Bautista Pedemonte, 7 Santiago Grondona, 6 Joaquin De La Vega, 5 Lucas Paulos, 4 Salvador Ochoa, 3 Mayco Vivas, 2 Leonel Oviedo, 1 Rodrigo Martinez
A disposizione: 16 Agustin Milet, 17 Gonzalo Hughes, 18 Lucio Sordoni, 19 Santiago Ruiz, 20 Juan Ignacio Molina, 21 Manuel Nogues, 22 Joaquin De La Vega Mendia, 23 Ignacio Mendy
Marcatori Argentina
Mete: Herrera (34), S. Carreras (42), M. Carreras (66), Mendy (79)
Conversioni: Bautista Daireaux (42), De La Vega Mendia 66, 79)
Punizioni:
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