Dragoni vincenti con le mete di James Davies e George North, Pumas messi sotto sull’impatto e nel breakdown. Finisce 23 a 10 per gli ospiti
L’Estadio del Bicentenario di San Juan è il teatro del secondo appuntamento internazionale per il Galles di Warren Gatland, che sfida un’Argentina dalle grandi ambizioni visti i recenti risultati dei Jaguares in Super Rugby.
Entrambe le squadre devono fare a meno di giocatori importanti, lasciati a casa a causa di infortuni o semplicemente per dare un po’ di riposo. Il Galles è la squadra che comunque affronta il ricambio più importante, anche per decisione tecnica dello staff.
Sono proprio i Dragoni che escono meglio dagli spogliatoi, segnando la prima meta dell’incontro dopo che Sanchez aveva trovato la via dei pali dopo appena due minuti. La marcatura arriva ad opera di James Davies dopo otto minuti di gioco, imbeccato da un meraviglioso offload rovesciato di Hallam Amos e convertita dal piede di Rhys Patchell.
L’Argentina reagisce e al quarto d’ora si porta con insistenza ben dentro i 22 metri avversari. La difesa gallese è strenua nel resistere alle ripetute cariche di avanti e trequarti argentini che si alternano nel cercare di passare la linea. Si deve passare dal TMO dopo una carica di Boffelli per capire se c’è stata o meno la marcatura, ma dal video non è chiaro se il giocatore sia riuscito a schiacciare. Niente da fare dunque: i giocatori in maglia rossa resistono all’assalto e riescono a liberare.
L’Argentina fa la partita, ma chi colpisce è il Galles. Da rimessa laterale Creevy anticipa colpevolmente lo scivolamento difensivo, lasciando a Gareth Davies la possibilità di bucare, servire George North ed esultare per la seconda marcatura di giornata. Patchell aggiunge i due punti che portano il risultato sul 14 a 3 poco prima della mezz’ora.
Al minuto 35 Rhys Patchell ci prova da quasi cinquanta metri: il suo calcio dalla piazzola è forte e preciso e porta il punteggio su un passivo pesante di 17 a 3, oltre il doppio break. Due minuti più tardi l’Argentina si vede restituito il favore, con un calcio piazzabile al centro dei pali, all’incirca sui ventidue metri avversari. La squadra di Creevy prova però a giocare, incartandosi nuovamente nella manovra offensiva e finendo per incappare in un passaggio in avanti. Il primo tempo si conclude quindi con gli ospiti nettamente in vantaggio di quattordici.
E’ un’Argentina contratta, che non riesce a dispiegare il proprio potenziale anche perché non riesce ad imporsi fisicamente sull’avversario. Il Galles da par suo difende con verve, rallenta ogni pallone e risponde con improvvisi guizzi che vanno a buon fine. Migliore dei primi quaranta minuti l’iperattivo Gareth Davies, imprevedibile e onnipresente.
Il secondo tempo incomincia con un cambio importante nelle fila dei Pumas: Nicolas Sanchez lascia il posto a Santiago Gonzalez Iglesias all’apertura. La prima possibilità di marcare è però per Patchell, ancora dalla piazzola, per un intervento di spalla sul capitano di giornata Cory Hill. Il 10 in maglia rossa non fallisce: è 20 a 3 al quarantaquattresimo.
E’ un Galles ordinato e disciplinato quello che mette sotto scacco l’Argentina anche in apertura della prima frazione, dominando soprattutto il punto d’incontro malgrado i cambi e le assenze in terza linea. Patchell potrebbe ulteriormente allungare al cinquantaduesimo, ma stavolta il suo calcio dalla lunga distanza non è preciso.
Galles che bussa alla porta dei ventidue avversari ancora al minuto 55, ma Gareth Davies commette uno sfortunato in-avanti nei cinque metri avversari dopo una bella percussione di Josh Adams.
L’Argentina prova a combinare qualcosa allo scoccare dell’ora di gioco. Una prolungata azione nei ventidue avversari vede alla fine innescata la corsa rotta di Sebastian Cancelliere. L’elettrica ala semina un paio di avversari su una mattonella, ma commette in-avanti sull’ultimo placcaggio e il Galles si salva ancora, a maggior ragione perché guadagna un calcio di punizione dalla seguente mischia, che in teoria avrebbe dovuto essere terreno di caccia del pack Pumas.
In una partita non particolarmente intrigante, la corsa di Josh Adams offre spunti di bellezza notevoli. Solo l’intervento disperato di Delguy, che devia il pallone, impedisce all’ala di servire l’ultimo compagno al suo interno dopo aver bucato la linea avversaria su servizio accurato di Anscombe, entrato per Patchell negli ultimi venti minuti.
A cinque minuti dalla fine arriva finalmente l’azione che i Pumas stanno aspettando da tutta la partita. Con fatica e abnegazione gli avanti riescono a costruire un buon avanzamento e la carica di Matìas Alemanno al centro del campo è il preludio alla successiva azione di Montoya, che però compie un doppio movimento e vede la propria marcatura essere annullata dopo un consulto dell’arbitro con il TMO. Si ritorna su un calcio a favore dell’Argentina a cinque metri dalla linea in posizione centrale, con i Pumas che scelgono la mischia chiusa per provare a far male.
Galles che non ha alcuna intenzione di lasciar segnare gli avversari e si sacrifica sulla linea per resistere alle offensive avversarie, ma al 77′ è Tomas Lezana che riesce a trovare il pertugio giusto per segnare finalmente la meta che muove il tabellone dei padroni di casa. Gonzalez Iglesias aggiunge due punti per il 20 a 10, ma rimane pochissimo da giocare.
L’ultimo attacco disperato dei Pumas si infrange contro la difesa gallese, concedendo addirittura un ultimo calcio di punizione sotto i propri pali che, con il tempo già rosso, Anscombe piazza, aggiungendo tre punti al finale: 23 a 13 per il Galles.
Galles che quindi si rivela avversario ostico e che con le armi dell’ordine, della precisione e dell’ardore porta a casa ottimamente la partita di San Juan, con ottime prestazioni da parte dell’estremo Amos, dell’ala Adams, di Gareth Davies e di James Davies.
Argentina invece troppo brutta per essere vera. Non si salva praticamente nessuno nella diciottesima sconfitta nelle ultime 21 partite, arrivata ancora sul terreno di casa dopo le sconfitte del giugno scorso contro l’Inghilterra. Già dalla prossima la necessità per i Pumas di dimostrare di essere qualcosa di diverso.
Argentina: 15 Emiliano Boffelli, 14 Bautista Delguy, 13 Matias Orlando, 12 Jeronimo de le Fuente, 11 Ramiro Moyano, 10 Nicolas Sanchez, 9 Gonzalo Bertranou, 8 Javier Ortega Desio, 7 Marcos Kremer, 6 Pablo Matera, 5 Tomas Lavanini, 4 Guido Petti, 3 Nahuel Tetaz Chaparro, 2 Agustin Creevy (c), 1 Santiago Garcia Botta
A disposizione: 16 Julian Montoya, 17 Javier Diaz, 18 Santiago Medrano, 19 Matias Alemanno, 20 Tomas Lezana, 21 Martin Landajo, 22 Santiago Gonzalez Iglesias, 23 Sebastian Cancelliere
Marcatori Argentina
Mete: Lezana (77)
Trasformazioni: Gonzalez Iglesias (77)
Punizioni: Sanchez (2)
Galles: 15 Hallam Amos, 14 Josh Adams, 13 Scott Williams, 12 Hadleigh Parkes, 11 George North, 10 Rhys Patchell, 9 Gareth Davies, 8 Ross Moriarty, 7 James Davies, 6 Seb Davies, 5 Cory Hill (c), 4 Adam Beard, 3 Dillon Lewis, 2 Elliot Dee, 1 Wyn Jones
A disposizione: 16 Ryan Elias, 17 Rob Evans, 18 Tomas Francis, 19 Josh Turnbull, 20 Aaron Wainwright, 21 Aled Davies, 22 Gareth Anscombe, 23 Owen Watkin
Marcatori Galles
Mete: Davies (8), North (27)
Trasformazioni: Patchell (8, 27)
Punizioni: Patchell (35, 44)
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