Test Match: l’Australia difende e vince. Cade l’Irlanda di Schmidt

La partita la fanno gli irlandesi, ma segna soltanto Carbery dalla piazzola. Decisiva l’accelerazione dei Wallabies nel finale: è 18 a 9

ph. Reuters

I dubbi dell’Australia contro le certezze dell’Irlanda: questo è quello che va in scena al Suncorp Stadium di Brisbane.

Per i padroni di casa c’è il ritorno di Pocock e l’esordio del numero 2 dei Reds Paenga-Amosa, mentre nell’Irlanda Sexton siede in panchina lasciando il palcoscenico dal primo minuto a Joey Carbery. Fuori anche il capitano Rory Best per infortunio, Schmidt sceglie l’altro Ulsterman Rob Herring.

I primi punti sul tabellone li mette l’Australia, grazie al piede di Bernard Foley, dopo appena due minuti a causa di un fuorigioco dopo in-avanti di Kearney in una battaglia aerea contro Folau, uno dei testa a testa più interessanti della serie.

Un altro tema interessante è quello della battaglia sui punti d’incontro fra una squadra come l’Irlanda che impressiona per la sicurezza e continuità del possesso, contro dei distruttori professionisti come Hooper e Pocock. Già dai primi minuti emerge con forza infatti la battaglia feroce sul breakdown, dove gli irlandesi mettono a disposizione della squadra una competenza diffusa, mentre gli specialisti australiani danno del filo da torcere in ogni situazione.

Al tredicesimo, dopo una continuata occupazione del campo avversario, l’Irlanda ottiene il calcio di punizione del pareggio. Tutto facile per Joey Carbery: 3 a 3.

Nel primo quarto di partita l’Irlanda sembra maggiormente quadrata, un edificio dalle fondamenta assai solide, soprattutto se confrontate con quelle degli avversari. L’Australia evidenzia invece ottime individualità e un potenziale assai pericoloso, dovesse dispiegarsi.

La prima vera occasione da meta del match arriva al diciannovesimo minuto. Brutto errore di Henshaw a metà campo su Beale, che lo supera e serve Koroibete. L’ala Wallaby va in fuga sull’out di sinistra, ma un placcaggio in extremis di Stockdale lo porta fuori proprio in corrispondenza della bandierina.

Al venticinquesimo Carbery raddoppia e porta avanti i suoi dopo un calcio concesso in ruck da David Pocock (a dire la verità non proprio evidente) proprio sotto i pali dei padroni di casa. Gradevole e interessante la partita, che però ancora non si rompe nel punteggio, è 6 a 3. Irlanda che nel frattempo ha perso Keith Earls dopo un brutto colpo rimediato in uno scontro aereo con Haylett-Petty. Al suo posto c’è Jordan Larmour.

L’acuto dell’Australia arriva a sette minuti dall’intervallo: incomincia tutto sulla linea destra del campo, a metà del terreno di gioco, dove per la prima volta l’Irlanda perde un contrasto aereo difensivo. L’Australia gioca molto bene al largo con Haylett-Petty che riceve largo a sinistra e, dopo un bell’avanzamento, serve Kerevi ancora all’esterno. Il centro viene fermato dentro i cinque metri, ma sulla fase successiva Genia attacca la chiusa senza lasciare respiro alla difesa, ormai disorganizzata, e trova Foley pronto a schiacciare nell’angolo. Lo stesso Foley sbaglia la difficile trasformazione per lasciare il punteggio sull’8 a 6.

Australia che nei minuti successivi non paga dazio per i due palloni persi nella propria metà campo e va negli spogliatoi con due punti di vantaggio in una partita ancora equilibrata.

L’Irlanda esce dagli spogliatoi con l’interruttore acceso, e chi si accende per primo è CJ Stander. Dopo un’ottima carica centrale in un primo momento, il  numero 8 di origine sudafricana trova uno splendido break e libera la propria progressione. Catturato a cinque metri da Koroibete e Haylett-Petty, Stander se li porta entrambi oltre la linea, ma nel tentativo di liberarsi finisce per schiacciare incredibilmente il pallone sulla pancia di Haylett-Petty: non è meta, e si riparte con una mischia in attacco ai cinque metri per l’Irlanda.

La difesa australiana segna un gran punto a suo favore resistendo a diciassette fasi offensive irlandesi, concludendo l’offensiva avversaria grazie al turnover forzato da David Pocock. L’Australia regala però la rimessa laterale agli avversari e concede quindi un calcio di punizione, che Carbery però non converte in tre punti nonostante si tratti di un calcio piuttosto facile.

Il numero 10 di giornata ha la possibilità di redimersi al minuto 54, quando Pocock stavolta interviene in maniera fallosa in un raggruppamento a terra. Stavolta il sorpasso si compie: è 9 a 8 per gli ospiti.

Nel secondo tempo la partita si fa più farraginosa e condita da qualche errore gestuale in più, da una parte e dall’altra. L’Irlanda incomincia ad inserire poco prima dell’ora di gioco i nomi importanti che compongono la panchina: Sexton, Cronin, Furlong, Healy.

La partita si ravviva dopo i nuovi ingressi, e allo scoccare del sessantesimo minuto è Israel Folau a trovare la via della meta e a spaccare la partita dopo una grande azione di Beale. Il TMO però interviene per interrompere la trasformazione e tornare indietro di ben due fasi, a un placcaggio senza palla di Adam Coleman su un giocatore in maglia verde. Lo stadio protesta, ma tant’è: il risultato rimane in favore dell’Irlanda.

Nel secondo tempo l’Irlanda monopolizza il possesso, ma fatica a trovare modi per far male agli avversari, perdendo costantemente la collisione con gli avanti, sempre più evidentemente con il passare dei minuti. L’Australia difende e finisce per forzare con continuità errori avversari. L’impressione è che ai Wallabies basti un buon pallone per trovare la giocata che cambi la partita.

Quel pallone potrebbe arrivare intorno al sessantacinquesimo, ma Kerevi commette in avanti nei cinque metri avversari dopo quattordici fasi offensive dei suoi. Sulla conseguente mischia però gli avanti dei Wallabies offrono una grande prestazione e guadagnano il calcio di punizione che mette Foley nelle condizioni di riportare avanti i suoi per la prima volta dal tredicesimo del primo tempo. L’apertura non tradisce e porta a 11 i punti dei padroni di casa, contro i 9 degli ospiti.

Due minuti dopo arriva un altro calcio a cinque metri per l’Australia: prima Beale manda in cielo un up’n’under che è musica per le orecchie di Folau, poi Genia esplora la profondità dalla base della ruck, lasciando il solo Stockdale preda di due australiani.

Gli Wallabies scelgono di giocare il pallone alla mano per provare il colpaccio. Ci riescono grazie alla percussione di David Pocock, uno dei protagonisti dell’incontro, che sfonda dopo una strenua resistenza della difesa irlandese. Con i due punti aggiuntivi marcati da Foley, i padroni di casa doppiano gli ospiti sul 18 a 9.

L’Irlanda potrebbe riaprila a cinque dal termine su un erroraccio di Folau a metà campo, con il pallone calciato poi lungo da Henshaw e raccolto da Larmour, che però è sfortunato a perderlo poco dopo sul placcaggio. Ulteriore errore poco dopo su una bella percussione di Furlong, che ricicla su Aki. Murray commette un avanti nella raccolta e al fischio dell’arbitro (francamente insufficiente la prova del fischietto sudafricano van der Westhuizen) protesta a lungo, prendendosi un meritato calcio di punizione a sfavore.

Nei minuti conclusivi l’Irlanda prova a reagire, ma non c’è più tempo per riaprire davvero la partita, nonostante la meta a tempo scaduto di Kieran Marmion, annullata anche in questo caso dal pervasivo intervento del TMO. Finisce 18 a 9.

Ottima prestazione difensiva dell’Australia, guidata da un David Pocock da 20 placcaggi e due turnover vinti, presenza costante in ogni ruck. Bene anche Will Genia e Kurtley Beale, solida la prestazione difensiva degli avanti, mentre le sbavature più grosse sono arrivate dalla rimessa laterale, dove il lancio dell’esordiente Paenga-Amosa è stato non all’altezza.

L’Irlanda ha probabilmente pagato la fatica della lunga stagione, calando alla distanza soprattutto nell’efficacia degli impatti fisici. E’ venuto fuori quello che è un po’ il problema dell’Irlanda di Schmidt: la mancanza di un piano B quando le armi consuete non funzionano. Insufficiente Bundee Aki, mentre bella prestazione per James Ryan, che incappa oggi nella sua prima sconfitta da professionista. La serie comunque è appena iniziata, è ancora lunga e la prosecuzione si annuncia divertente.

 

Australia: 15 Israel Folau, 14 Marika Koroibete, 13 Samu Kerevi, 12 Kurtley Beale, 11 Dane Haylett-Petty, 10 Bernard Foley, 9 Will Genia, 8 Caleb Timu, 7 Michael Hooper (c), 6 David Pocock, 5 Adam Coleman, 4 Izack Rodda, 3 Sekope Kepu, 2 Brandon Paenga-Amosa, 1 Scott Sio
A disposizione: 16 Tolu Latu, 17 Tom Robertson, 18 Taniela Tupou, 19 Rob Simmons, 20 Lukhan Tui, 21 Pete Samu, 22 Nick Phipps, 23 Reece Hodge

Marcatori Australia
Mete: Foley, Pocock (33, 73)
Trasformazioni: Foley (73)
Punizioni: Foley (2, 68)

Irlanda: 15 Rob Kearney, 14 Keith Earls, 13 Robbie Henshaw, 12 Bundee Aki, 11 Jacob Stockdale, 10 Joey Carbery, 9 Conor Murray, 8 CJ Stander, 7 Jordi Murphy, 6 Peter O’Mahony (c), 5 Iain Henderson, 4 James Ryan, 3 John Ryan, 2 Rob Herring, 1 Jack McGrath
A disposizione: 16 Sean Cronin, 17 Cian Healy, 18 Tadhg Furlong, 19 Quinn Roux, 20 Jack Conan, 21 Kieran Marmion, 22 Johnny Sexton, 23 Jordan Larmour

Marcatori Irlanda
Mete:
Trasformazioni:
Punizioni: Carbery (13, 25, 54)

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