Joe Schmidt ripropone diversi titolari per la sfida di Melbourne, Cheika punta sulla continuità. Calcio d’inizio alle ore 12
L’Irlanda non assaporava il sapore amaro della sconfitta dal 10 marzo 2017. Da quel momento, la nazionale di Joe Schmidt aveva messo in fila tredici vittorie consecutive fino al ko maturato a Sydney una settimana fa, quando l’Australia ha ottimizzato al meglio le proprie risorse migliori fermando la corsa dei detentori del Sei Nazioni.
Per gli irlandesi, dunque, sarà una situazione nuova da affrontare e la curiosità su come gli ospiti reagiranno allo stop è sicuramente uno dei temi più interessanti in vista del secondo Test Match in programma a Melbourne. Dall’altra parte, Michael Cheika richiede soprattutto continuità ai suoi, per poter consolidare le certezze della squadra e costruire con maggiore serenità il percorso verso il Mondiale 2019.
Rispetto a sette giorni fa, l’Irlanda dovrà dare risposte in fase di realizzazione dove ha peccato di scarso cinismo pur avendo il 60% di possesso e il 61% di territorio. La nazionale del trifoglio non restava a secco di mete dalla sfida decisa da Sexton con il celebre drop da 40 metri contro la Francia, e le ragioni sono da ricercare in una zona compresa tra i meriti dell’ostica difesa aussie e i demeriti dell’attacco ospite. I tanti cambi effettuati da Joe Schmidt, con il ritorno di titolari come Healy, Furlong, Leavy, Sexton e Ringrose, offriranno probabilmente le risposte necessarie, in un senso o nell’altro.
I Wallabies hanno due grandi soli a cui sembra ruotare tutto il loro sistema. Che non è un modo per sminuire gli altri 13, ma per esaltare due fuoriclasse come David Pocock e Israel Folau: il primo, tornato dal periodo sabbatico, è il più grande pericolo nei punti d’incontro per gli irlandesi, che pure sarebbero tra i migliori al mondo nell’interpretazione della fase di breakdown; il secondo sta vivendo una delle sue migliori stagioni e ha dimostrato di saper dominare come pochi il gioco aereo. Le opportunità di raddoppiare e chiudere la serie sembrano passare soprattutto dal livello della loro prestazione.
A proposito di punti d’incontro: per l’Irlanda farà il suo esordio, partendo dalla panchina, il seconda linea destinato al Munster Tadhg Beirne, ovvero il miglior escavatore umano dell’Emisfero Nord nell’ultima stagione. Insieme a Leavy, potrebbe essere l’arma ideale per disinnescare Pocock. Dal canto suo, Cheika non tocca alcun ingranaggio della sua macchina, confermando in blocco titolari e panchina.
Calcio d’inizio alle ore 12:00, diretta tv su Sky Sport 2
Australia: 15 Israel Folau, 14 Dane Haylett-Petty, 13 Samu Kerevi, 12 Kurtley Beale, 11 Marika Koroibete, 10 Bernard Foley, 9 Will Genia, 8 Caleb Timu, 7 Michael Hooper (c) 6 David Pocock, 5 Adam Coleman, 4 Izack Rodda, 3 Sekope Kepu, 2 Brandon Paenga-Amosa, 1 Scott Sio
A dispoosizione: 16 Tolu Latu, 17 Tom Robertson, 18 Taniela Tupou, 19 Rob Simmons, 20 Lukhan Tui, 21 Pete Samu, 22 Nick Phipps, 23 Reece Hodge
Irlanda: 15 Rob Kearney, 14 Andrew Conway, 13 Garry Ringrose, 12 Robbie Henshaw, 11 Keith Earls, 10 Johnny Sexton, 9 Connor Murray, 8 CJ Stander, 7 Dan Leavy, 6 Peter O’Mahony (c), 5 James Ryan, 4 Devin Toner, 3 Tadhg Furlong, 2 Niall Scannell, 1 Cian Healy
A disposizione: 16 Rob Herring, 17 Jack McGrath, 18 Andrew Porter, 19 Tadhg Beirne, 20 Jordi Murphy, 21 John Cooney, 22 Joey Carbery, 23 Jordan Larmour
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