Gli uomini di O’Shea giocano un gran primo tempo, calano nella ripresa ma tornano alla vittoria
L’inizio della partita non è dissimile da quello di una settimana fa, con gli azzurri ad avere il primo prolungato possesso senza grandi fortune, perché gli avanti non riescono a dare grande abbrivio alla manovra e la mediana distribuisce in maniera disordinata.
Un paio di calci di punizione consentono al Giappone di risalire il campo, ma in occasione del secondo Anise ripulisce Ghiraldini in ruck in maniera pericolosa: cartellino giallo e Italia in attacco, ma Pasquali perde il pallone a contatto dentro i 22. L’Italia continua a tenere alto il ritmo con la palla in mano, ma i portatori ricevono spesso da fermi (o quasi) e vengono spesso puniti dalla difesa aggressiva dei padroni di casa, che al primo errore vistoso recupera palla.
Al 14′ Tamura sbaglia il primo piazzato del match, mentre Anise rientra in campo senza che il punteggio sia cambiato nel corso del sin bin. Gli azzurri continuano a commettere errori quando devono costruire palla in mano, ma al 19′ trovano la meta con una fiammata su un pallone di recupero: Hayward punisce la difesa troppo larga, l’ovale viene allargato per Benvenuti che brucia il diretto avversario e segna lo 0-7.
Il momento è favorevole agli azzurri, che con la seconda controruck della partita (decisamente una rarità) tornano nei 22 giapponesi e si installano sui 5 metri: la prima azione non va a segno (Castello arriva corto), ma al secondo tentativo la rolling maul è finalmente produttiva e porta in meta Ghiraldini al 26′. Sul restart, l’Italia risale subito fino a metà campo e prova a rallentare il ritmo con alcune cariche più conservative, ma un fallo azzurro concede una piattaforma interessante al Giappone – la prima della partita.
I nipponici ripropongono la stessa struttura con cui hanno marcato la prima meta a Oita: scambio sull’asse a grande velocità e tocchi rapidi per portare il pallone al largo, ma questa volta l’esecuzione non è perfetta. Al 34′ i padroni di casa sbloccano comunque il tabellino, con Tamura che mette dentro tre punti dopo una grande arata della mischia nipponica su introduzione italiana.
L’indisciplina nipponica favorisce ancora gli azzurri sul restart e l’Italia può contare su un’altra grande occasione al 37′, ma troppa frenesia prima e una touche sbagliata sui 5 metri poi rispediscono gli azzurri a metà campo. Il Giappone ha l’ultima azione del tempo in teoria: Campagnaro recupera, gli azzurri liberano con Hayward ma appena prima del 40′, consentendo ai padroni di casa di giocare ancora.
Il turnover successivo mette in moto Minozzi sull’out sinistro: l’ala si lancia con un grubber, ma l’ovale torna nelle mani dei nipponici che mettono fine al primo tempo, al termine del quale l’Italia ha il 77% di territorio e il 71% di possesso.
C’è Mafi nel Giappone che inizia il secondo tempo. A dargli il benvenuto è Tommaso Castello, che sulla sua prima carica sfodera un grande grillotalpa e porta gli azzurri in attacco. Questa volta l’Italia non ci gira troppo attorno e va subito al sodo: dopo un break di Campagnaro, Polledri corre uno splendido angolo sul passaggio di Violi e il terza linea diventa inarrestabile per i giapponesi; meta in mezzo ai pali e 3-19 al 46′.
Gli azzurri continuano a mettere pressione, Benvenuti sbaglia il grubber e l’ovale torna nelle mani giapponesi. Si lotta in ruck, Minozzi fiuta la preda, prende l’ovale dalla base in una situazione al limite e va a marcare la quarta meta; dopo un lungo consulto con il TMO, però, l’arbitro annulla per un fuorigioco con una chiamata dubbia.
Il Giappone risale il campo fin sui 5 metri azzurri, ma a contatto perde il pallone e vanifica tutto. L’Italia è compatta ed è consistente in difesa e sui punti d’incontro come non la si vedeva da diverso tempo, a dimostrazione del diverso impatto dagli azzurri sulla partita rispetto a una settimana fa.
La sfida più grande, però, deve ancora arrivare, perché il Giappone continua a premere e – dopo aver sbagliato una touche poco prima – al 60′ non spreca un’altra occasione sui 5 metri: i nipponici creano superiorità numerica al largo assorbendo uomini in mul, Benvenuti tenta l’intercetto invano e Tupou segna in mezzo ai pali (10-19).
L’Italia risponde con un bel contrattacco di Hayward che però non ha sostegni, e il pallone torna nelle mani giapponesi. La difesa azzurra regge per qualche fase ma quando allargano i padroni di casa hanno ancora superiorità numerica, sfruttata al meglio da Leitch e Mafi per la meta del 17-19. Il parziale è di 14-0 in sei minuti.
Gli azzurri non si disuniscono e trovano forze fresche dalla panchina con Traorè e Ferrari, che all’alba degli ultimi dieci minuti vincono una mischia importantissima con cui si torna nella metà campo nipponica. Il fallo successivo dei padroni di casa permette ad Allan di piazzare: il calcio è dentro per il 17-22.
Due minuti dopo, è ancora la panchina a fare la differenza: un grillotalpa di Fuser regala un’altra chance a Allan, che dai 40 metri non sbaglia e porta i suoi sopra il break di vantaggio sul 17-25 al 74′. Un placcaggio alto (dubbio) fischiato a Steyn concede una penaltouche interessante ai giapponese, che impostano una maul ben disassata dagli azzurri, con Fuser grande protagonista.
La sofferenza non finisce qui, perché il Giappone si riporta avanti e segna una meta con Matsushima nonostante una strenua difesa azzurra sulla linea di meta. Matsuda non converte e i nipponici restano a -3 sul 22-25 a venti secondi dalla fine. Con gli azzurri in 14 per un giallo a Licata rimediato in precedenza, i padroni di casa provano a risalire il campo dalla lunga distanza ma perdono l’ovale. E l‘Italia torna a vincere.
Giappone: 15 Kotaru Matsushima, 14 Lomano Lemeki, 13 Will Tupou, 12 Timothy Lafaele, 11 Kenki Fukuoka, 10 Yu Tamura, 9 Fumiaki Tanaka, 8 Kazuki Himeno, 7 Michael Leitch (c), 6 Yoshitaka Tokunaga, 5 Samuela Anise, 4 Wimpie Van Der Walt, 3 Ji-Won Koo, 2 Shota Horie, 1 Keita Inagaki
A disposizione: 16 Yusuke Niwai, 17 Shintaro Ishihara, 18 Takuma Asahara, 19 Uwe Helu, 20 Amanaki Mafi, 21 Yutaka Nagare, 22 Rikiya Matsuda, 23 Ryoto Nakamura
Marcatori Giappone
Mete: Tupou (60), Mafi (66), Matsushima (79)
Conversioni: Matsuda (60, 66)
Punizioni: Tamura (34)
Cartellini gialli: Anise (5)
Italia: 15 Jayden Hayward, 14 Tommaso Benvenuti, 13 Michele Campagnaro, 12 Tommaso Castello, 11 Matteo Minozzi, 10 Tommaso Allan, 9 Marcello Violi, 8 Abraham Steyn, 7 Jake Polledri, 6 Sebastian Negri, 5 Dean Budd, 4 Alessandro Zanni, 3 Tiziano Pasquali, 2 Leonardo Ghiraldini (c), 1 Andrea Lovotti
A disposizione: 16 Luca Bigi, 17 Cherif Traoré, 18 Simone Ferrari, 19 Marco Fuser, 20 Giovanni Licata, 21 Tito Tebaldi, 22 Carlo Canna, 23 Giulio Bisegni
Marcatori Italia
Mete: Benvenuti (19), Ghiraldini (26), Polledri (46)
Conversioni: Allan (19, 46)
Punizioni: Allan (71, 74)
Cartellini gialli: Licata (79)
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