“Abbiamo visto un’Italia capace di esprimersi a un differente livello”, ha detto il CT irlandese
Conor O’Shea non può che essere soddisfatto della sua Italia dopo la vittoria a Kobe contro il Giappone, con cui gli azzurri hanno riscattato la brutta figura del primo Test Match. “Avevamo chiesto una reazione alla squadra e credo che questa si sia vista e sia stata eccezionale oggi per i primi sessanta minuti, anche se forse non si è riflettuto molto sul punteggio – ha dichiarato il CT irlandese al sito federale – La meta non data a Minozzi ha cambiato il momentum della partita, ma siamo riusciti ancora a reagire e voglio fare i complimenti a Leonardo (Ghiraldini) per come ha gestito la squadra in questa settimana difficile”.
“Sono felice per la vittoria di oggi per quel che significa per i giocatori, per i fans, per tutto il rugby italiano e perché oggi i più giovani della squadra hanno imparato molto da questa partita e da questa vittoria” – ha detto O’Shea, che poi è tornato sull’andamento della partita.
“Avevo chiesto ai ragazzi di sfidare loro stessi e nei primi cinquanta, sessanta minuti ho pensato che avevamo sprecato molte opportunità, ma quando il margine nel punteggio si è ridotto la nostra mentalità ha fatto la differenza. Abbiamo un gruppo giovane ma di qualità e la vittoria di oggi è fondamentale per il nostro futuro. Non solo abbiamo battuto una squadra che ci precede nel ranking, ma abbiamo visto un’Italia capace di esprimersi a un differente livello”.
Capitan Ghiraldini ha recitato una parte importante nella rivincita azzurra, mettendo in mostra tutta la sua leadership e un grande spirito di sacrificio. “Sono orgoglioso della reazione della squadra. Anche se l’obiettivo del tour era vincere la serie con il Giappone e non pareggiarla, oggi abbiamo giocato un ottimo rugby e reagito in modo brillante alle difficoltà. Sappiamo dove vogliamo andare e quella di oggi è una grande vittoria per noi e per lo staff, negli ultimi due anni abbiamo lavorato molto duro e continueremo a farlo, la direzione è chiara”.
Qualche numero
- Per l’Italia si tratta della quinta vittoria sotto la gestione O’Shea in 24 partite (si esclude il no-cap test con Yamaha Jubilo), che restituisce quindi una percentuale del 20,8% di successo fin qui per il CT irlandese (per fare un paragone: Brunel, allo stesso punto della carriera ma con sei partite in più, aveva ottenuto sette vittorie con una percentuale del 23,3%).
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Quattro vittorie su cinque sono arrivate sotto break; l’unica in cui gli azzurri hanno avuto un margine considerevole è stata contro le Fiji, a Catania, quando il punteggio recitò 19-10.
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Per la settima volta da quando O’Shea guida la nazionale, l’Italia ha segnato più di venti punti, mentre in 20 partite su 24 ne ha concessi più di venti.
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L’Italia chiude la stagione 2017/2018 con otto sconfitte e due vittorie, arrivate alla prima e all’ultima gara dell’anno. Gli azzurri hanno segnato 17,4 punti di media, subendone 33,5; nel 2016/2017 (con undici partite giocate) i punti fatti furono 14,2 a partita, mentre quelli subiti 36,5.
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Sono state 18 le mete realizzate in stagione, ovvero 1,8 a partita (nel 2016/17 furono 17 in totale con una partita in più e una media di 1,5); 43 invece le mete subite (4,3 in media), contro le 58 di un anno fa (5,3).
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Il miglior metaman è stato Matteo Minozzi con quattro mete; a seguire troviamo Tommaso Allan con 3, Mattia Bellini e Tommaso Benvenuti con 2 e Simone Ferrari, Edoardo Gori, Tiziano Pasquali, Abraham Steyn, Leonardo Ghiraldini e Jake Polledri con 1. Completa il quadro la meta di punizione segnata contro la Francia.
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