Gli azzurrini sono all’ultima partita di una stagione già ricca di soddisfazioni. Dragoni già battuti a marzo nel Sei Nazioni
L’Italia Under 20 scende in campo per definire se il suo Mondiale avrà un finale diverso da quello dello scorso anno. Nel 2017, in Georgia, gli azzurrini persero contro Australia e Galles nella seconda fase e chiusero all’ottavo posto; la prima sfida contro i Wallabies non è andata diversamente da allora, come da pronostico, ma contro i baby Dragoni i ragazzi di Fabio Roselli hanno la possibilità di aggiungere un’altra piccola pagina di storia ad una stagione importante e già ricca di soddisfazioni.
È una sfida che potrebbe prestarsi anche a previsioni basate sulla proprietà transitiva (la cui fallacia è spesso ben dimostrata nel tempo), visto che il Galles ha battuto l’Australia ai gironi ma ha poi nettamente perso dall’Argentina nella semifinale, ovvero gli stessi risultati ottenuti dall’Italia seppur a squadre invertite. La distanza tra le due nazionali, dunque, sembra ravvicinata e potrebbe essere il preludio ad una partita equilibrata, in cui nessuna delle squadre potrebbe realmente avere il controllo della partita.
L’ultimo precedente sorride agli azzurrini, capaci di imporsi a Colwyn Bay per 7-18 nello scorso mese di marzo con una grande prestazione del pacchetto di mischia, viste le due mete da rolling maul firmate da Mancini Parri e Luccardi. La situazione meteorologica, in particolare, era ben diversa: al Parc Eirias pioveva e il campo era piuttosto pesante, mentre a Bèziers le condizioni dovranno essere diametralmente opposte. Un fattore non da poco, come visto già contro l’Inghilterra rispetto alla gara di Trieste.
Gli azzurrini, in ogni caso, dovranno soprattutto superare il blocco psicologico venutosi a creare con l’espulsione di Wood nel match contro l’Australia. Come sottolineato anche dagli stessi protagonisti nel post partita, l’incapacità di gestire quella situazione di inatteso vantaggio ha destabilizzato l’Italia, che ha prestato il fianco troppo facilmente alle migliori individualità australiane. A quel punto, l’effetto di superiorità numerica si era praticamente annullato.
Anche la partita del Sei Nazioni contro i Dragoni era arrivata dopo una prestazione ampiamente negativa, pur con modi e punteggio diversi (78-12 in Francia), ma guardandosi indietro gli azzurrini potrebbero trovare ugualmente le giuste motivazioni per chiudere al meglio il torneo.
Per agguantare il settimo posto – che sarebbe il miglior piazzamento di sempre – Roselli torna ad affidarsi a Antonio Rizzi come mediano d’apertura, dopo aver messo in panchina il mediano friulano per due partite consecutive. Il futuro giocatore del Benetton dovrà sensibilmente alzare il livello delle sue prestazioni per poter incidere sul match, cosa che non è mai riuscito a fare finora.
Torna dal primo minuto anche uno dei pilastri del pack, Danilo Fischetti, mentre in terza linea al fianco di Lamaro e Manni ci sarà Koffi, per aggiungere ulteriore fisicità e qualità di ball carrying. Mazza e Moscardi si riprendono le maglie 12 e 13 in mezzo al campo, con il confermatissimo D’Onofrio – cinque mete in quattro partite – a completare il triangolo allargato insieme a Biondelli e Fusco.
Anche coach Geraint Lewis cambia diversi elementi rispetto a martedì, modificando il XV sconfitto dai Pumitas per sei quindicesimi. Torna titolare l’estremo Goodchild, autore della meta decisiva contro l’Australia; in mediana Morgan prende il posto di Blacker, in terza linea Reffell – sempre presente fin qui – si accomoda in panchina e lascia spazio a Greggains.
Sulla trequarti, insieme a capitan Ioan Nicholas, si nascondono i pericoli maggiori per gli azzurrini, che dovranno fronteggiare le minacce di ali rapide e pericolose come Ryan Conbeer e Corey Baldwin. Per una squadra che spesso ha faticato nel primo placcaggio, i due talenti degli Scarlets potrebbero mettere a soqquadro la difesa azzurra nel gioco rotto. Ma all’Italia le armi per rispondere pan per focaccia non mancano di certo.
Calcio d’inizio alle ore 16, diretta streaming sulla pagina Facebook della FIR e su The Rugby Channel.
Le formazioni
Galles: 15 Joe Goodchild, 14 Corey Baldwin, 13 Ioan Nicholas (c), 12 Max Llewellyn, 11 Ryan Conbeer, 10 Cai Evans, 9 Harri Morgan, 1 Rhys Carre, 2 Dewi Lake, 3 Chris Coleman, 4 Rhys Davies, 5 Max Williams, 6 Lennon Greggains, 7 Dan Davis, 8 Taine Basham
A disposizione: 16 Iestyn Harris, 17 Rhys Davies, 18 Rhys Henry, 19 Jack Pope, 20 Tommy Reffell, 21 Dane Blacker, 22 Ben Thomas, 23 Dewi Cross
Italia: 15 Michelangelo Biondelli, 14 Alessandro Fusco, 13 Matteo Moscardi, 12 Damiano Mazza, 11 Giovanni D’Onofrio, 10 Antonio Rizzi, 9 Nicolò Casilio, 8 Antoine Koffi, 7 Michele Lamaro, 6 Lodovico Manni, 5 Edoardo Iachizzi, 4 Niccolò Cannone, 3 Michele Mancini Parri, 2 Matteo Luccardi, 1 Danilo Fischetti
A disposizione: 16 Niccolò Taddia, 17 Guido Romano, 18 Matteo Nocera, 19 Matteo Canali, 20 Davide Rruggeri, 21 Luca Crosato, 22 Filippo Di Marco, 23 Simone Cornelli
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