Il sondaggio di OnRugby è arrivato al secondo turno. Nei quarti, quasi un plebiscito per tutte le teste di serie
Il voto popolare nei quarti di finale per il premio di “Miglior giocatore italiano 2017/2018” di OnRugby ha emesso dei verdetti inequivocabili. A prevalere nettamente sono state le quattro teste di serie del tabellone: Matteo Minozzi, Sebastian Negri, Jake Polledri e Tommaso Castello, premiati dagli utenti sul nostro sito e attraverso le Storie di Instagram.
Ricordiamo che per la scelta dei giocatori è stata tenuta in considerazione l’intera stagione giocata dal singolo, quindi sia le partite con la Nazionale sia le partite con Benetton Treviso, Zebre o il relativo club di appartenenza.
Questi i risultati nel dettaglio (la percentuale si riferisce alla media dei voti raccolti sulle due piattaforme):
Matteo Minozzi vs Tommaso Allan (84,5% – 15,5%)
Sebastian Negri vs Federico Ruzza (80% – 20%)
Jake Polledri vs Carlo Canna (76,5% – 23,5%)
Tommaso Castello vs Renato Giammarioli (80,5% – 19,5%)
In totale, i votanti per ciascun quarto di finale sono stati oltre 1.350 su OnRugby e 1.500 sulle Storie di Instagram, che hanno deciso la composizione del prossimo turno (il posizionamento delle teste di serie nel tabellone era stato sorteggiato in precedenza).
1^ semifinale – Matteo Minozzi vs Sebastian Negri
Minozzi e Negri sono stati i migliori elementi azzurri durante l’ultimo Sei Nazioni, escludendo un Polledri in campo solo per l’ultima partita contro la Scozia. A destare le migliori impressioni nel corso di tutto il torneo sono stati l’estremo padovano e il terza linea nato in Zimbabwe, rispettivamente classe 1996 e classe 1994. Entrambi hanno offerto qualcosa di prezioso e diverso alla Nazionale grazie alle proprie caratteristiche, per un motivo o per un altro assenti nel contesto azzurro.
La completezza rugbistica di Minozzi è emersa dopo ogni partita con maggiore evidenza, perché l’estremo ha spazzato via subito i dubbi su temi come l’eventuale tenuta difensiva del giocatore e le ricezioni sui palloni alti. Dal ‘basso’ dei suoi 177cm, Minozzi si è rivelato un difensore solido nel placcaggio e una notevole certezza anche nel gioco tattico e aereo. Sulle qualità offensive, invece, parlano i numeri (una meta in quattro partite consecutive nel Sei Nazioni) e le impressioni restituite dal campo, dove il 22enne è sempre un pericolo costante per gli avversari.
Sia Minozzi sia Negri, inoltre, hanno superato brillantemente il salto da un campionato di livello inferiore (l’Eccellenza e la terza divisione inglese) al massimo livello internazionale. Il flanker ex Hartpury ha messo a disposizione le sue qualità di ball carrier a Benetton e Nazionale, di cui necessitava soprattutto quest’ultima vista la sterilità della manovra offensiva. Una volta entrato nel XV titolare, Negri non ne è più uscito.
2^ semifinale – Jake Polledri vs Tommaso Castello
Polledri e Castello hanno avuto percorsi naturalmente diversi, anche per il semplice fatto di essere cresciuti rispettivamente uno in Inghilterra e l’altro in Italia. Il primo ha iniziato relativamente tardi a giocare, durante le scuole superiori, e ha iniziato la sua ascesa dalla quarta divisione inglese con i Dings Crusaders, per poi passare all’Hartpury e compiere il percorso che tutti conosciamo fino all’esordio nel match contro la Scozia. Il secondo ha compiuto tutta la trafila del rugby italiano, Accademia esclusa, passando dalla Serie B, dall’Eccellenza e dalla nazionale Emergenti fino al Pro14 e alla Nazionale.
Pur proveniendo da ambienti e contesti diversi, entrambi hanno però alcuni punti in comune: la rocciosità e la capacità di fare strada a contatto correndo dritto per dritto (Polledri con molta più esplosività e velocità), le buone qualità difensive e l’attitudine a cacciare il pallone sui punti d’incontro (in questo Castello sembra avere per il momento una marcia in più).
È facile intuire, insomma, come le qualità dell’italo-inglese e del genovese si siano rivelate fondamentali per Gloucester, Zebre e Nazionale. Non a caso, Polledri è stato eletto miglior giovane dai tifosi del Gloucester, mentre il secondo è diventato titolare inamovibile sia nella franchigia (dov’è anche capitano) sia con l’Italia, anche a causa dei continui infortuni di Luca Morisi. Gli uomini giusti al momento giusto.
Le urne sono aperte.
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