Un filmato girato in occasione della sfida tra La Drola e Giallo Dozza, squadre delle case circondariali di Torino e Bologna
“Non avevo mai giocato a rugby in vita mia. La prima cosa che trovi in questo sport è il sostegno, dentro e fuori dal campo. Quando sono arrivato qua e ho visto il terzo tempo faticavo a crederci. Un’idea inimmaginabile, con le due squadre che a fine partita si siedono ad un tavolo per mangiare assieme. In campo magari ti puoi scaldare, ma poi la rabbia non va oltre, si ferma lì”. Sono le dichiarazioni di Jean Paul, uno dei ragazzi coinvolti in Rugby oltre le sbarre, il progetto di responsabilità sociale della Federazione Italiana Rugby per l’utilizzo del gioco come «strumento di riabilitazione personale per le persone detenute».
L’iniziativa ha portato alla creazione di due squadre legate a due carceri, La Drola di Torino e Giallo Dozza di Bologna: entrambe partecipano al campionato di Serie C e si sono sfidate nel carcere di Torino a fine stagione, con la collaborazione del Ministero di Giustizia e del dipartimento di Polizia Penitenziaria.
Il video ufficiale del progetto realizzato in collaborazione con Irida Produzione.
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